mercoledì 17 dicembre 2014

INTERVISTA DEL CORRIERE DELLA SERA AL NUOVO PRESIDENTE DI INDESIT COMPANY, ESTHER BERROZPE

Domenica scorsa sulle pagine di economia del Corriere della Sera, Dario Di Vico, ha intervistato colei che dal primo gennaio prossimo, sarà il nuovo presidente di Indesit Company.
"La fusione Whirlpool - Indesit ?, priorità alle sinergie, non ai tagli".
Esther Berrozpe da gennaio sarà la nuova presidente di Whirlpool e Indesit, è una manager spagnola di 43 anni che conosce benissimo lingua e cultura italiana anche in virtù di un’esperienza nel gruppo Paglieri. È lei che gli azionisti americani hanno incaricato per rilanciare le attività europee che hanno storicamente dato margini giudicati troppo bassi. L’acquisizione degli elettrodomestici Indesit fa parte di quest’operazione e - assicurano - non è una mossa puramente difensiva per impedire lo sbarco dei cinesi a Fabriano. «La complementarietà delle due aziende - spiega Berrozpe - rappresenta un pilastro nella strategia di creazione di valore legata all’operazione Indesit. Insieme miglioriamo sostanzialmente la posizione competitiva e la presenza in Italia ed in Europa».  Cosa vuol dire in concreto complementarietà? «Anche al di là degli ovvi benefici di scala, che in questo caso sono molto significativi, Indesit e Whirlpool aumentano la penetrazione in tutti i principali mercati di riferimento, per mix di prodotti e per brand».
Il dialogo
Se si punta all’espansione e non si parla da subito di sovrapposizioni il dialogo con il territorio e i sindacati dovrebbe essere più sereno: l’integrazione non causerà nel breve periodo lacrime e sangue visto che la durata del processo di fusione è stimata in tre anni. Nel frattempo non si può dimenticare che ci sono ben 1.400 dipendenti Indesit in cassa integrazione (anche loro per tre anni). «Per ora posso solo dire che il miglioramento della posizione competitiva sui mercati - spiega Berrozpe - ha un impatto positivo su tutta la catena del valore: dallo sviluppo dei prodotti agli acquisti, alla logistica fino alla produzione». Ovviamente perfezionare l’integrazione e contemporaneamente gestire in modo efficace il business di entrambe le aziende - in un mercato europeo stagnante - non sarà facile, «ma Whirlpool ha un lunga esperienza nell’integrare con successo grandi aziende familiari, come già abbiamo fatto quando siamo arrivati in Italia 25 anni fa rilevando la Ignis fondata dalla famiglia Borghi». Per dirla in breve, dunque, Berrozpe più che a chiuder fabbriche per ora punta a creare valore.
Le sinergie
Primi numeri su sinergie e vantaggi competitivi verranno fuori a breve nell’Investor day del 17 dicembre, intanto a Varese giudicano molto importante la presenza produttiva di Indesit in Russia e la forza del marchio Hotpoint nel Regno Unito. Il piano di integrazione è facile poi che preveda la messa a punto di piattaforme comuni per ogni singolo prodotto, la specializzazione delle fabbriche e dei marchi con Indesit che presidierà la fascia bassa, Whirlpool e Hotpoint nella media mentre per coprire il vuoto nel segmento premium è possibile che un giorno o l’altro si sperimenti anche nei grandi elettrodomestici il marchio Kitchen Aid che sta incontrando un vero successo nei piccoli. E dei manager della Indesit cosa accadrà? È vero che saranno decimati? La risposta che filtra da Varese è anche in questo caso rassicurante. Finora è stata definita solamente la prima linea e su 7 vicepresidenti prescelti per le funzioni chiave 4 sono Whirlpool e 3 Indesit. Per quanto riguarda la selezione dei gruppi dirigenti allargati Berrozpe ha dato incarico alla Egon Zehnder di operare una ricognizione sui 250 top manager delle due aziende e di selezionarli in base al principio del «miglior talento nel posto migliore». Nessuna intenzione quindi di espugnare Fabriano anche perché, ricordano, la Whirlpool ha sempre guardato con grande rispetto alla tradizione industriale italiana e ha investito solo negli ultimi 4 anni 280 milioni per fare dello stabilimento di Cassinetta un hub di manifattura e di ricerca.
 
FONTE: CORRIERE DELLA SERA
 

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