martedì 23 dicembre 2014

LA LEGGE DI STABILITA' PUNTO PER PUNTO

Ecco le misure principali in tema di lavoro, pensioni, previdenza, patronati, ammortizzatori sociali, imprese, famiglie, contenute nella legge di stabilità 2015, recentemente approvata in via definitiva. 
Lavoro
Jobs Act
- Commi 16 e seguenti deduzione dalla base dell’Irap dei costi relativi a tutto il personale assunto a tempo indeterminato; in agricoltura viene aggiunto anche quello relativo ai contratti a termine.
Come previsto nella legge delega del Jobs Act, sarà possibile la piena deducibilità, ai fini del calcolo dell’Irap, del costo del lavoro per tutti i lavoratori assunti contratto a tempo indeterminato, che diventerà contratto a tutele crescenti. Formula che così diventa più conveniente dei contratti a tempo determinato.
Ammortizzatori sociali
- Comma 83, aumento degli stanziamenti degli ammortizzatori sociali; la Camera ha aggiunto alle somme già stanziate 400 milioni di euro in due anni. Stanziati 400 milioni aggiuntivi per finanziare gli ammortizzatori sociali.
Province
Garantiti due anni di stipendi per tutti i dipendenti delle province in via di ricollocazione. Per i primi due anni i lavoratori delle Province saranno ricollocati in altri uffici pubblici di Comuni e Regioni. Poi, dal 2017, scatteranno le procedure di mobilità.
Tfr
- Comma 21, anticipazione TFR a tassazione ordinaria. Sarà possibile farsi anticipare per circa 3 anni la quota destinata al Tfr. Queste risorse vengono sottoposte a tassazione ordinaria e non più agevolata, sapendo ovviamente che così si crea un «buco» nell’accantonamento della pensione integrativa o della liquidazione.
Contrattazione di secondo livello
A favore della contrattazione di secondo livello vengono stanziati 30 milioni di euro in più.
Patronati
Il taglio delle risorse per i patronati viene ridotto a 35 milioni di euro. La riduzione, inizialmente fissata a 150 mln, era scesa a 75 milioni alla Camera e ora viene ulteriormente ritoccata.
Imprese
Taglio Irap per gli autonomi
Le imprese senza dipendenti potranno usufruire di un credito di imposta del 10% a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014. La misura riguarda 1,4 milioni di automi che, non avendo dipendenti, non possono dedurre dall’Irap il costo del lavoro e sarebbero dunque penalizzati dall’aumento dell’aliquota Irap dal 3,5% al 3,9% previsto dalla legge di stabilità.
Partite Iva e regime dei minimi
Se i redditi di impresa o di lavoro autonomo sono prevalenti rispetto a quelli di lavoro dipendente o pensione si può beneficiare di un regime forfettario con un’imposta sostitutiva al 15 per cento. Sotto il tetto dei 20mila euro complessivi non serve nemmeno la verifica. Sarà possibile utilizzare il regime dei «minimi» per i redditi cumulati fino a 20.000 euro. I contribuenti attualmente ai minimi possono però continuare a fruire del regime agevolato (5%) fino alla naturale scadenza (5 anni di attività o 35 anni d’età).
Misure per le imprese
A favore delle imprese arriva il bonus sulle assunzioni, l’estensione del fondo di garanzia per le piccole e medie imprese fino a 499 dipendenti, la possibilità di compensare crediti con la Pa e debiti col fisco, il raddoppio dei fondi della legge Sabatini bis che finanzia l’acquisto di beni strumentali.
Famiglie
- Commi 9 e 10, confermato il bonus di 80 euro che è reso strutturale.
80 euro e non solo
L’intervento più importante della manovra 2015 è la conferma del bonus Irpef da 80 euro per tutti i redditi sotto i 26mila euro. Questa misura dall’anno prossimo diventa «strutturale», stabile insomma, e pertanto dovrebbe essere progressivamente in grado di assolvere alla funzione per cui era stata introdotta, ovvero il rilancio dei consumi. Altri 80 euro/mese arriveranno alle famiglie con Isee inferiore a 25mila euro sotto forma di bonus-bebè per ogni figlio nato o adottato tra l’1.1.2015 ed il 31.12.2017. Sotto i 7 mila euro di Isee famigliare il bonus raddoppia. Solo per il 2015 sono stati poi stanziati 45 milioni per erogare un buono acquisto da 1000 euro a favore delle mamme con almeno 4 figli ed un Isee inferiore a 8500 euro.
Tasse
Casa
In attesa del varo della cosiddetta “local tax” destinata a riordinare la materia delle tasse sulla casa, è stata congelata la possibilità di aumentare ulteriormente le imposte che gravano sulla casa col cumulo di Tasi e Imu che avrebbe potuto arrivare anche al 6 per mille. Per la Tasi confermato il tetto del 2,5 per mille fissato per il 2014. Sul fronte delle detrazioni confermati sia il credito di imposta per i lavori pari al 50% di recupero abitativo e quello del 65% per interventi di efficientamento energetico, stesso “sconto” anche per gli interventi di prevenzione antisismica.
Pensioni
Tetto alle pensioni
Arriva un tetto pari all’80% dello stipendio sugli assegni futuri, compresi quelli in corso, per i lavoratori, compresi magistrati e professori, che potendo rimanere al lavoro oltre i 65 anni in assenza di correttivi avrebbero ottenuto pensioni pari al 110-120% del loro stipendio. Eliminate le penalizzazioni per chi anticipa il pensionamento avendo maturato 42 anni di contributi al 31 dicembre 2017 senza però aver compiuto 62 anni di età.
Colpite le pensioni integrative
Per effetto dell’aumento della tassazione a carico dei fondi pensione, salita dall’11,5 al 20%, e sulle casse di previdenza, il cui prelievo passa dal 20 al 26%, le pensioni integrative future saranno più magre. Soprattutto per quei lavoratori che decideranno di dirottare in busta paga il Tfr.
 

NEL LINK QUI SOTTO IL TESTO DELLA LEGGE DI STABILITA' - N° 2679-BIS( APPROVATA DEFINITIVAMENTE ALLA CAMERA):


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