Mentre la politica italiana si stà dilaniando su temi lontani anni luce dalle esigenze dei cittadini, delle cittadine, dei lavoratori e dei pensionati che ogni mese fanno una fatica boia a far quadrare i conti, e non sempre ci si riesce, come la riforma della legge elettorale, nonché l'ultima tragicomica lotta al potere politico legata alla consulta, che non fanno che bruciare la credibilità stessa della classe politica italiana a 360°, nessuno escluso. L'industria, vero ed unico motore dell'Italia dal boom economico a qualche anno fa, che oggi sembra avere grippato, è forma di buoni propositi del politico di turno, salvo poi tornare a discutere di temi triti e ritriti. "The last but not the least", l'ultimo ma non meno importante la distriba intorno all'articolo 18 e alla sua abolizione. E giù fiumi di inchiostro, ore sui tg, sciopero si, sciopero no, sciopero generale si oppure no, indignazioni da ogni latitudine, e chi più ne ha ne metta. E l'opinione pubblica si distoglie così, facendola cibare di questo feticcio, ormai quasi inutile nel mondo del lavoro. La sua abolizione non creerebbe un solo posto di lavoro in più, tuttalpiù un gioco a somma zero, così come il suo mantenimento. Oggi le aziende licenziano, perché chiudono i battenti... Ma intanto le aziende, nei migliori dei casi passano in mano straniere, o come detto, vittime della globalizzazione feroce escono dal mercato e migliaia di lavoratori, sono avvolti dalla più cupa disperazione, alla faccia dell'articolo 18 e con buona pace dei redattori della legge 300 del 1970, lo statuto dei lavoratori. Vale la pena ricordare che nel 2000 fallì miseramente il referendum abrogativo dell'articolo 18 per i lavoratori delle aziende con più di 15 dipendenti e qualche anno dopo stessa sorte toccò a quello che voleva estendere il medesimo ai lavoratori delle aziende con meno di 15 dipendenti. E allora Renzi ed il suo Governo, se ne ha ancora la forza e le capacità, dia linfa al mondo del lavoro, puntando su argomenti seri e non sbandierati tanto per farlo, che lasciano il tempo che trovano....
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