L'Italia é la seconda nazione manifatturiera d'Europa dopo la Germania ma la sua posizione sta scricchiolando sempre piú sotto i colpi della competizione internazionale e della perdurante stagnazione economica nel mercato domestico. Il tutto condito con l'impossibilitá di essere competitivi con un sistema Italia che si sta frantumando: •Tra il 2009 e il 2012 quasi un'azienda manifatturiera su cinque ha chiuso e il massacro continua •Dall'inizio della crisi finanziaria internazionale, l'Italia é stata colpita da ben due recessioni (la prima tra il 2008 e il 2009 con la caduta della produzione manifatturiera del 24%, la seconda, iniziata nel 2011 deve ancora concludersi ma la produzione é giá scesa del 10% azzerando i guadagni fatti con la timida ripresa dal 2009. •La produzione industriale é ora, ad agosto 2013, sotto il picco del 2007 •Solo la moda di lusso (abbigliamento ed accessori) stanno facendo relativamente bene sotto la spinta della domanda da parte dei nuovi ricchi dei mercati emergenti •I produttori di abbigliamento di massa / basso costo sono stati colpiti duramente e la produzione del settore é giú del 35% •La produzione di materiale elettrico é scesa di oltre il 30% •La produzione automobilistica é scesa del 45% (vedi Numeri Utili: Capacitá Produttiva delle Fabbriche di Auto in Europa - 2013). Nel 2012 sono state prodotte, dagli stabilimenti italiani della FIAT, 397.000 auto contro le 911.000 del 2007. Di furgoni ne sono stati prodotti 207.000, leggermente sopra i livelli del 2009 ma comunque un buon 18% sotto i livelli di pre-crisi. •L'Italia era leader mondiale nel settore del "bianco" cioé gli elettrodomestici (Merloni/Indesit, Candy, Ignis e Zanussi). Nel 2007 l'Italia ha prodotto 24 milioni di elettrodomestici, nel 2012, dopo soli 5 anni di declino, si é arrivati a soli 13 milioni. Le lavatrici giú del 52% (a 4.4. milioni), lavastoviglie del 59% (a 1.1 milioni), i frighi meno 55% (a 1.8 milioni) e i piani cottura giú del 75% (a 300mila). •Il settore del bianco di fascia medio bassa in Italia non é piú competitivo e 130.000 posti di lavoro sono apertmente a rischio •La crisi del bianco porta con se anche la crisi dell'indotto che spinge le grose imprese a spostarsi all'estero e ricreare il sistema dell'indotto lá dove si sposta •La Cassa Integrazione passa la palla alle casse dello Stato che iniettano fino all'80% del salario del lavoratore. Lo schema dura al massimo per tre ogni quinquennio ma la crisi ha fatto alleggerire le regole. •Dal 2009, ben 11.000 dipendenti Fiat su 41.000 in Italia, hanno usufruito della Cassa Integrazione.
lunedì 19 agosto 2013
WASHOUT- IL DECLINO DELLA MANIFATTURA ITALIANA- THE ECONOMIST
THE ECONOMIST, SETTIMANALE INGLESE CHE CON 1,5 MILIONI DI COPIE VENDUTE E' DI GRAN LUNGA LA TESTATA DI ARGOMENTO ECONOMICO PIU' LETTA AL MONDO, TRACCIA UN'ISTANTANEA DEL DIFFICILE MOMENTO CHE STA VIVENDO IL COMPARTO MANIFATTURIERO ITALIANO, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL SETTORE DELL'ELETTRODOMESTICO.
L'Italia é la seconda nazione manifatturiera d'Europa dopo la Germania ma la sua posizione sta scricchiolando sempre piú sotto i colpi della competizione internazionale e della perdurante stagnazione economica nel mercato domestico. Il tutto condito con l'impossibilitá di essere competitivi con un sistema Italia che si sta frantumando: •Tra il 2009 e il 2012 quasi un'azienda manifatturiera su cinque ha chiuso e il massacro continua •Dall'inizio della crisi finanziaria internazionale, l'Italia é stata colpita da ben due recessioni (la prima tra il 2008 e il 2009 con la caduta della produzione manifatturiera del 24%, la seconda, iniziata nel 2011 deve ancora concludersi ma la produzione é giá scesa del 10% azzerando i guadagni fatti con la timida ripresa dal 2009. •La produzione industriale é ora, ad agosto 2013, sotto il picco del 2007 •Solo la moda di lusso (abbigliamento ed accessori) stanno facendo relativamente bene sotto la spinta della domanda da parte dei nuovi ricchi dei mercati emergenti •I produttori di abbigliamento di massa / basso costo sono stati colpiti duramente e la produzione del settore é giú del 35% •La produzione di materiale elettrico é scesa di oltre il 30% •La produzione automobilistica é scesa del 45% (vedi Numeri Utili: Capacitá Produttiva delle Fabbriche di Auto in Europa - 2013). Nel 2012 sono state prodotte, dagli stabilimenti italiani della FIAT, 397.000 auto contro le 911.000 del 2007. Di furgoni ne sono stati prodotti 207.000, leggermente sopra i livelli del 2009 ma comunque un buon 18% sotto i livelli di pre-crisi. •L'Italia era leader mondiale nel settore del "bianco" cioé gli elettrodomestici (Merloni/Indesit, Candy, Ignis e Zanussi). Nel 2007 l'Italia ha prodotto 24 milioni di elettrodomestici, nel 2012, dopo soli 5 anni di declino, si é arrivati a soli 13 milioni. Le lavatrici giú del 52% (a 4.4. milioni), lavastoviglie del 59% (a 1.1 milioni), i frighi meno 55% (a 1.8 milioni) e i piani cottura giú del 75% (a 300mila). •Il settore del bianco di fascia medio bassa in Italia non é piú competitivo e 130.000 posti di lavoro sono apertmente a rischio •La crisi del bianco porta con se anche la crisi dell'indotto che spinge le grose imprese a spostarsi all'estero e ricreare il sistema dell'indotto lá dove si sposta •La Cassa Integrazione passa la palla alle casse dello Stato che iniettano fino all'80% del salario del lavoratore. Lo schema dura al massimo per tre ogni quinquennio ma la crisi ha fatto alleggerire le regole. •Dal 2009, ben 11.000 dipendenti Fiat su 41.000 in Italia, hanno usufruito della Cassa Integrazione.
L'Italia é la seconda nazione manifatturiera d'Europa dopo la Germania ma la sua posizione sta scricchiolando sempre piú sotto i colpi della competizione internazionale e della perdurante stagnazione economica nel mercato domestico. Il tutto condito con l'impossibilitá di essere competitivi con un sistema Italia che si sta frantumando: •Tra il 2009 e il 2012 quasi un'azienda manifatturiera su cinque ha chiuso e il massacro continua •Dall'inizio della crisi finanziaria internazionale, l'Italia é stata colpita da ben due recessioni (la prima tra il 2008 e il 2009 con la caduta della produzione manifatturiera del 24%, la seconda, iniziata nel 2011 deve ancora concludersi ma la produzione é giá scesa del 10% azzerando i guadagni fatti con la timida ripresa dal 2009. •La produzione industriale é ora, ad agosto 2013, sotto il picco del 2007 •Solo la moda di lusso (abbigliamento ed accessori) stanno facendo relativamente bene sotto la spinta della domanda da parte dei nuovi ricchi dei mercati emergenti •I produttori di abbigliamento di massa / basso costo sono stati colpiti duramente e la produzione del settore é giú del 35% •La produzione di materiale elettrico é scesa di oltre il 30% •La produzione automobilistica é scesa del 45% (vedi Numeri Utili: Capacitá Produttiva delle Fabbriche di Auto in Europa - 2013). Nel 2012 sono state prodotte, dagli stabilimenti italiani della FIAT, 397.000 auto contro le 911.000 del 2007. Di furgoni ne sono stati prodotti 207.000, leggermente sopra i livelli del 2009 ma comunque un buon 18% sotto i livelli di pre-crisi. •L'Italia era leader mondiale nel settore del "bianco" cioé gli elettrodomestici (Merloni/Indesit, Candy, Ignis e Zanussi). Nel 2007 l'Italia ha prodotto 24 milioni di elettrodomestici, nel 2012, dopo soli 5 anni di declino, si é arrivati a soli 13 milioni. Le lavatrici giú del 52% (a 4.4. milioni), lavastoviglie del 59% (a 1.1 milioni), i frighi meno 55% (a 1.8 milioni) e i piani cottura giú del 75% (a 300mila). •Il settore del bianco di fascia medio bassa in Italia non é piú competitivo e 130.000 posti di lavoro sono apertmente a rischio •La crisi del bianco porta con se anche la crisi dell'indotto che spinge le grose imprese a spostarsi all'estero e ricreare il sistema dell'indotto lá dove si sposta •La Cassa Integrazione passa la palla alle casse dello Stato che iniettano fino all'80% del salario del lavoratore. Lo schema dura al massimo per tre ogni quinquennio ma la crisi ha fatto alleggerire le regole. •Dal 2009, ben 11.000 dipendenti Fiat su 41.000 in Italia, hanno usufruito della Cassa Integrazione.
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