sabato 3 agosto 2013

STRUMENTI PER CAPIRE: POLONIA CAMPO DI BATTAGLIA DEL "BIANCO"

" Cool Polonia" come la ha definita in un suo titolo il Wall Street Journal. La Polonia, la più grossa economia orientale dell'Unione europea, il paese dove iniziò la caduta del muro di Berlino, ma che anche dal punto di vista demografico, politico e militare è numero uno della sua area, quasi una piccola Germania, una seconda locomotiva, alle prese anche lei con i colpi della crisi recessiva, ma che comunque regge ancora. La Polonia è il paradiso baltico dell'industria "low cost", a basso costo e punta ad attrarre capitali per far decollare la Borsa di Varsavia e per privatizzare le aziende di Stato sia di servizi (linee aeree) sia manifatturiere. È chiaro però che per ora l'interesse principale verso la Polonia è rivolto agli investimenti produttivi. Il caso degli elettrodomestici è quello di più stretta attualità. Sono già 27 gli stabilimenti stranieri presenti sul territorio polacco e le grandi aziende del bianco italiano (Indesit, Whirlpool, Zanussi) hanno intenzione di rafforzare pesantemente la loro presenza per produrre frigoriferi e lavatrici di standard europeo a costi più bassi. È atteso anche uno sbarco dei cinesi della Haier. La politica degli incentivi è estremamente aggressiva e si avvale del classico strumento delle zone economiche speciali, aree predisposte per gli investimenti cosiddetti greenfield, dal prato verde. Il livello professionale dei lavoratoti è alto e la produttività confrontata con i costi medi del lavoro è due volte superiore a quello dei Paesi Ue. Anche le imprese italiane sembrano "purtroppo" apprezzare da ormai diversi anni, soprattutto le opportunità di delocalizzare e usare la Polonia come una piattaforma produttiva per esportare nei Paesi limitrofi mentre la presenza commerciale del made in Italy presso i consumatori finali è ancora contenuta. Ma come ha fatto la Polonia a limitare la crisi dell'Eurozona? Crisi che comunque è arrivata anche qui, rallentando di parecchio la crescita del prodotto interno lordo, che comunque, non è più quasi cinese, è pur sempre in crescita, per piccola che sia è ben lontana dalla nostra recessione. Secondo Balcerowicz, ex presidente della Banca Centrale di Varsavia è stato facile: «Non abbiamo seguito Greenspan, abbiamo tenuto alti i tassi di interesse ed evitato i crediti facili».
(Fonte: Corriere della Sera)

Nessun commento:

Posta un commento