venerdì 16 agosto 2013

PRENDI LA FABBRICA E SCAPPA.... IN POLONIA

Prendi la fabbrica e scappa. Non è il titolo di un film, ma l'incredibile vicenda che si è consumata nei giorni a cavallo di ferragosto a Formigine in provincia di Modena. Una storia emblematica dei tempi in cui viviamo, dove elite finanziarie e multinazionali decidono le sorti delle persone con scelte spietate. Agiscono di notte come i ladri e si portano via i macchinari. Hanno trovato con grande sorpresa l'azienda vuota, senza più macchinari e merci, i quasi 40 dipendenti della Firem, azienda che produce resistenze elettriche a Formigine, nel Modenese. In questi giorni l'azienda è chiusa per ferie, ma avrebbe dovuto riaprire il 26 agosto. Risulta invece che i titolari abbiano nel frattempo trasferito tutto in uno stabilimento in Polonia. Una quindicina di lavoratori della Firem, non appena hanno saputo che si stava svuotando la fabbrica, si sono riuniti in presidio permanente dalla tarda serata di ieri. Nella notte hanno anche impedito che un ultimo camion carico di materiale lasciasse lo stabilimento. Un tavolo di confronto con la proprietà, attraverso la mediazione di Comune di Formigine e Provincia, sarà avviato tra martedì e mercoledì. «Pur in un periodo di forti difficoltà economiche - si legge in una nota del Comune - comportamenti come quelli tenuti dai titolari dell'azienda Firem sono censurabili sia nei modi sia nei tempi. Siamo vicini ai lavoratori e alle loro famiglie, disponibili insieme alle altre istituzioni e alle organizzazioni sindacali, ad avviare un confronto serio e costruttivo». Una vicenda che riporta alla mente quanto accaduto allo stabilimento della Best di Montefano, piccolo comune del maceratese, allorquando nella notte di Halloween nel novembre 2011, i lavoratori nottetempo si videro letteralmente rubare la fabbrica ed il lavoro. Nessuno potè prevedere quello che accade nella notte delle streghe e quella successiva. Una squadra di operai fatta venire apposta dalla Polonia smantellò completamente tutte le linee produttive e svuotò la fabbrica, cambiando anche le serrature. Una cosa che crediamo non abbia precedenti in Italia, si disse allora, ma purtroppo, corsi e ricorsi storici in maniera vergognosa la storia si è ripetuta.

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