venerdì 16 maggio 2014

DAL MONDO DEL BIANCO- ELECTROLUX LA PAROLA AI LAVORATORI

Nove mesi di trattative, oltre 150 ore di sciopero ma alla fine c'è un accordo per il futuro di Electrolux in Italia. Ieri  a palazzo Chigi è stata ufficializzata, con la firma del premier Renzi l'intesa con cui l'azienda si impegna a mantenere aperti tutti e quattro gli stabilimenti di Porcia (Pordenone), Susegana (Treviso), Solaro (Milano) e Forlì, a non licenziare e a investire nel Paese 150 milioni di euro.
In cambio il colosso svedese dell'elettrodomestico ottiene la decontribuzione dei contratti di solidarietà, sostegno per l'innovazione, maggiore flessibilità e aumenti della produzione.
 Non si arriva ai 3 euro l'ora di risparmi auspicati all'inizio, ma l'intesa "permette una riduzione del costo del lavoro e del prodotto e prevede importanti azioni di efficienza produttiva nelle fabbriche" secondo i vertici aziendali. In particolare l'amministratore delegato, Ernesto Ferrario, rimarca come l'Italia sia "un Paese molto importante per Electrolux".
 "È un accordo straordinario che dimostra che in questo Paese è possibile continuare a produrre, a investire e soprattutto a mantenere i livelli occupazionali, cosa che credo sia un dovere morale per ognuno di noi", afferma il ministro dello Sviluppo, Federica Guidi, al termine del tavolo che ha dato il via libera al testo. La settimana prossima l'accordo sarà sottoposto al voto dei lavoratori.
(Anna Trovò e Landini)
Dalla Cisl, il segretario generale, Raffaele Bonanni, attacca:"E' stata chiusa una vertenza simbolo che dimostra a tutti i populisti d'Italia che nel sindacato ci sono energie persino migliori di quelle della politica".
L'accordo sottoscritto  tra Electrolux e Fim, Fiom e Uilm è un accordo positivo ed importante", ha sottolineato il segretario nazionale Fim Cisl, Anna Trovò, in merito all'accordo sottoscritto tra Electrolux e Fim, Fiom, Uilm, "dopo mesi di trattativa e la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori di tutti i siti del Gruppo". Risponde alle problematiche poste in modo drammatico dall'azienda alcuni mesi fa attraverso misure condivise tra le parti sottoscrittrici per migliorare la competitività e la produttività; contiene impegni precisi per 150 milioni di investimenti, prevede la specializzazione produttiva di ogni impianto nelle produzioni di alta gamma e la salvaguardia dei livelli occupazionali per tutta la durata del piano.
Tutte le parti in gioco in questa difficile vertenza hanno lavorato e contribuito al raggiungimento dell'obiettivo. "Dopo mesi di trattativa e la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori di tutti i siti del Gruppo, siamo riusciti a chiudere finalmente un accordo capace di dare futuro alle fabbriche italiane e ai lavoratori dando priorità al lavoro e alla presenza industriale di Electrolux in Italia. Importante il ruolo e il sostegno delle istituzioni in questo complicato percorso negoziale". Oggi, come già detto, la firma definitiva alla Presidenza del Consiglio. Da venerdì al via le assemblee in tutte le fabbriche del Gruppo.
"La soddisfazione è immensa e seimila persone possono finalmente tirare un sospiro di sollievo", osserva il sottosegretaria al Lavoro, Teresa Bellanova. "Considerando da dove eravamo partiti, ovvero una procedura che poteva concludersi con l'uscita dall'Italia della produzione Electrolux, credo che abbiamo ottenuto un risultato significativo", aggiunge il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani.
Oggi intanto a Forlì, sono cominciate le assemblee unitarie, mentre lunedì, sarà la volta di Porcia, martedì Susegana e mercoledì Solaro, con il relativo referendum, promosso da Fim, Fiom e Uilm giovedì prossimo e scrutinio in contemporanea nei quattro siti della Electrolux.

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