sabato 31 maggio 2014

DAL MONDO DEL BIANCO- J& P: " STANCHI DI ASPETTARE, INTERVENGA IL GOVERNO"

E' passato più di un mese dalla sentenza di secondo grado che, con l'annullamento della vendita della Ardo alla Jp Industries spa- Qs Group spa, dell'imprenditore cerretese Giovanni Porcarelli, ha di  fatto  rimesso in discussione il rilancio di un'Azienda che con il suo progetto industriale dava un futuro a 700 lavoratori, nell'area fabrianese con gli stabilimenti di Santa Maria e Maragone  e 350 in quelle umbra, con il sito di Gaifana.
Ad oggi, si legge nel comunicato congiunto di Fim, Fiom, Uilm di Marche ed Umbria,  la sentenza e il silenzio assordante del Governo e delle Regioni Marche Umbria, ci fa comprendere come dei Lavoratori non interessi niente a nessuno.
Tentativi bizzarri di confronti informali, fra commissari, "funzionari" del MISE, banche, stanno producendo solo confusione atta a salvare il proprio operato, che nulla ha a vedere con la tenuta di un progetto industriale di un Imprenditore mandato allo sbaraglio, con il rischio, nonostante tutte le intenzioni, di rimanere ingabbiato nei meandri burocratici dei palazzi.
Da tempo, a vari livelli, FIM-FIOM-UILM di Ancona e Perugia, stanno chiedendo l'intervento di un soggetto autorevole (Governo) che governi questo processo aprendo immediatamente un tavolo con tutti i soggetti coinvolti nel problema, per evitare che ognuno giochi la sua piccola partita di cabotaggio, tralasciando il vero interesse sociale che deve andare verso la salvaguardia del Lavoro e dei Lavoratori in modo da restituire alle famiglie la giusta dignità.
Sappiamo che il 5 giugno ci sarà presso il mise l'ennesimo incontro sul quale esprimiamo forti perplessità.
Pretendiamo che questa situazione si avvii verso una giusta positiva soluzione in tempi brevi, altrimenti useremo tutti i mezzi a nostra disposizione per far valere le nostre ragioni.

venerdì 30 maggio 2014

TASI, ELENCO DEI COMUNI DELL'UMBRIA CHE HANNO DELIBERATO LE ALIQUOTE TASI E BISOGNERA' PAGARE ENTRO IL 16 GIUGNO

Di seguito, sono invece elencati i comuni dell'Umbria che hanno deliberato le aliquote Tasi entro il 23 maggio scorso e che quindi ora potranno chiedere ai propri cittadini di dover pagare la prima rata della Tasi, l'imposta sui servizi indivisibili entro il 16 giugno: Assisi, Bastia Umbra, Cannara, Città di Castello, Gualdo Tadino, Monte Santa Maria Tiberina, Sant’Anatolia di Narco, Scheggino, Spello, Torgiano, San Venanzo, Alviano. Ci sono comuni (Assisi, Bastia, Cannara, Città di Castello, Gualdo, Spello, Torgiano) dove il quadro è già definito per tutte e tre le componenti della Iuc.
Una considerazione, va comunque fatta sull'approccio che il Governo nella ultime stagioni ha fatto in tema di tasse. Una imposta, già di per se stessa odiata in un paese come il nostro, dove i balzelli, anche i più fantasiosi sono all'ordine del giorno, dovrebbe avere queste caratteristiche basilari: semplice, chiara, facilmente applicabile, comprensibile, moderata, costante. Tutto il contrario della Tasi, un vero e proprio intrigo caotico, a poco più di due settimane dal versamento dell'imposta.
Ogni Comune farà il suo regolamento, e tra l’altro potrà applicare esenzioni o meno, come pure ripartirla in modo differente tra proprietario e inquilino. Oltre 8 mila Comuni in Italia, e oltre 8 mila regolamenti diversi.

BONUS 80 EURO, SCHEDA RIASSUNTIVA DELLA CISL MARCHE

IN QUESTA SCHEDA, PREDISPOSTA DALLA CISL MARCHE, IN SINTESI IL RIASSUNTO ED IL FUNZIONAMENTO DEL BONUS DEGLI 80 EURO AL MESE PER IL 2014, CHE I LAVORATORI TROVERANNO NELLA BUSTA PAGA DEL MESE DI MAGGIO.

giovedì 29 maggio 2014

TASI, ECCO I COMUNI DELLE MARCHE NEI QUALI SI DOVRA' PAGARE LA PRIMA RATA ENTRO IL 16 GIUGNO

 
La lista definitiva dei Comuni dove la Tasi si pagherà entro il 16 giugno è ufficiale. La scadenza di venerdì 23 maggio è infatti passata, ed è stata la dead-line entro la quale i Comuni che avevano approvato le delibere per la determinazione delle aliquote Tasi, ora possono chiedere ai propri cittadini il pagamento della prima rata dell’imposta sui servizi indivisibili entro il prossimo 16 giugno 2014.
Negli ultimi giorni c’è stata una vera e propria corsa all’approvazione delle delibere, che sono poi state pubblicate sul sito del Dipartimento delle Finanze. Ecco quindi l’elenco completo e definitivo dei Comuni italiani nei quali si pagherà la TASI a giugno .
In tutti gli altri comuni – manca comunque l’ufficialità attesa in questi giorni – la Tasi si pagherà invece il 16 ottobre.
La lista definitiva dei Comuni della Regione Marche dove la Tasi si paga a giugno.
 
Provincia di Ancona:

Camerata Picena, Castelfidardo, Cerreto d’Esi, Chiaravalle, Fabriano, Falconara Marittima, Jesi, Maiolati Spontini, Monsano, Montecarotto, Monteroberto, Offagna, Ostra Vetere, Rosora, Santa Maria Nuova, San Paolo di Jesi, Serra de’ Conti, Trecastelli.

Provincia di Ascoli Piceno:
Acquasanta Terme, Acquaviva Picena, Castel di Lama, Cossignano, Cupra Marittima, Grottammare, Montedinove, Offida, Ripatransone, Rotella,  San Benedetto del Tronto. 

Provincia di Fermo:
Lapedona, Montottone, Ponzano di Fermo, Torre San Patrizio.

Provincia di Macerata:
Camerino, Civitanova Marche, Corridonia, Petriolo, Pollenza, Tolentino,  Treia. 

Provincia di Pesaro:
Frontone, Gabicce Mare, Lunano, Monteporzio, Montecalvo in Foglia, Monteciccardo, Montelabbate, Pesaro, Sassofeltrio, Serra Sant’Abbondio,  Tavullia,  Urbino, Vallefoglia.

 

      

mercoledì 28 maggio 2014

VERTENZA INDESIT, NUOVO INCONTRO IL 6 GIUGNO

VENERDI' 6 GIUGNO PROSSIMO ALLE ORE 11,00 A ROMA PRESSO IL CENTRO CONGRESSI CAVOUR, TORNERANNO AD INCONTRARSI IL MANAGEMENT DI INDESIT COMPANY ED IL COORDINAMENTO NAZIONALE FIM, FIOM E UILM  DELLE RSU DEGLI STABILIMENTI ITALIANI DEL GRUPPO. LA DISCUSSIONE, SARA' INCENTRATA SULLA PARTITA DEGLI ESODI VOLONTARI INCENTIVATI. LA QUESTIONE ERA RIMASTA IN SOSPESO NELL'ULTIMO RENDEZ-VOUZ FRA LE PARTI, SVOLTOSI SEMPRE A ROMA LO SCORSO 25 MARZO ED AL TERMINE DI QUEL CONSESSO, C'ERA STATO L'ACCORDO SUL PREMIO DI RISULTATO DEI LAVORATORI IN REGIME DI CASSA INTEGRAZIONE STRAORDINARIA ALLA LUCE DELL'ACCORDO SOTTOSCRITTO AL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO A DICEMBRE DEL 2013.

venerdì 23 maggio 2014

PERMESSI ELETTORALI E CASSA INTEGRAZIONE, CHIARIMENTI IN MERITO

Confindustria ha fornito alcuni chiarimenti sulla questione relativa alla coincidenza tra l’intervento della cassa integrazione guadagni e la richiesta di “permessi” per svolgere le operazioni elettorali.
La norma di legge (art. 119 del TU del 1957, come modificato dall’art. 11 della l. n. 53 del 1990), prevede che, in occasione delle consultazioni elettorali, coloro che adempiono funzioni presso gli uffici elettorali, compresi i rappresentanti di lista o di gruppo di candidati, hanno diritto ad assentarsi dal lavoro per tutto il periodo corrispondente alla durata delle relative operazioni.
La norma precisa, altresì, che i giorni di assenza dal lavoro, compresi nel periodo, vanno considerati, a tutti gli effetti, giorni di attività lavorativa. Inoltre il legislatore, (con legge n. 69 del 1992, articolo 1, comma 1) ha chiarito che per i lavoratori con diritto ad assentarsi dal lavoro per l’adempimento delle funzioni elettorali, è altresì riconosciuto il diritto a percepire specifiche quote retributive, in aggiunta all’ordinaria retribuzione mensile ovvero a fruire di riposi compensativi per i giorni festivi o non lavorativi eventualmente compresi nel periodo di svolgimento delle operazioni elettorali.
Entrambe le previsioni relative ai trattamenti economici dovuti al lavoratore, così come lo stesso diritto ad assentarsi, presuppongono che il rapporto di lavoro sia in essere e le obbligazioni contrattuali siano dovute e non risultino sospese.
Queste condizioni, appunto, non si realizzano quando al lavoratore sia già stata comunicata, secondo le prassi e con le modalità aziendalmente in uso, la sospensione dal rapporto di lavoro per effetto dell’intervento della cassa integrazione guadagni.
Pertanto, secondo Confindustria, qualora la sospensione o la riduzione dell’attività lavorativa sia già stata programmata e preventivamente comunicata ai lavoratori, il datore di lavoro non deve corrispondere alcun compenso né per le giornate non lavorative e festive né per quelle che sarebbero state lavorative.
Infine, Confindustria ha chiarito che, per il periodo relativo alle operazioni elettorali, il lavoratore avrà diritto a percepire i trattamenti di cassa integrazione guadagni poiché l’attività prestata presso i seggi elettorali non viene dall’INPS equiparata al lavoro.
 

DAL MONDO DEL BIANCO - J & P L'INPS SBLOCCA LA CASSA INTEGRAZIONE

Sbloccata la cassa integrazione per 700 operai della Jp da cinque mesi senza stipendio. Fim, Fiom e Uilm, al termine dell’assemblea tenutasi questa mattina presso lo stabilimento del Maragone, avevano deciso da lunedì, partendo alle ore 8 dallo stabilimento di S. Maria, di effettuare un presidio permanente sotto la sede dell’Inps provinciale di Ancona nel centro della città. Nel frattempo però il direttore regionale dell'Inps ha comunicato lo sblocco a partire da lunedì della cassa integrazione, che i 700 lavoratori attendevano da 5 mesi.
Con una lettera inviata oggi, il presidente della Regione Gian Mario Spacca aveva sollecitato il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti e il direttore generale dell’Inps Mauro Nori a risolvere in modo urgentissimo la drammatica situazione che si è creata nell’azienda fabrianese.
Ci auguriamo che in futuro, all’approvazione del decreto di concessione da parte del ministero, l’Inps proceda immediatamente e senza ritardi alla effettiva erogazione dei compensi spettanti ai lavoratori".

L'Inps ha assicurato la massima velocità possibile nel pagamento degli arretrati, che riguardano i mesi da gennaio ad aprile. Sono settecento i lavoratori interessati negli stabilimenti di Marche e Umbria.

giovedì 22 maggio 2014

DAL MONDO DEL BIANCO - I LAVORATORI ELECTROLUX DICONO SI ALL'ACCORDO

Comunicato Stampa
Dichiarazione del segretario nazionale Fim Cisl Anna Trovò
Electrolux: SI dei lavoratori all’accordo
I lavoratori del gruppo Electrolux danno l’ok all’ipotesi di accordo sottoscritta la scorsa settimana. Si è conclusa oggi la fase d’informazione e consultazione dei lavoratori del Gruppo Electrolux iniziata venerdì scorso, immediatamente dopo la firma dell'accordo che conferma gli impianti italiani, prevede importanti investimenti per i prossimi anni, garant...isce la stabilità occupazionale.
Dopo le assemblee tenutesi nei siti di Forlì, Porcia, Susegana, Solaro, alle quali i lavoratori hanno partecipato numerosissimi e attenti senza fare mancare domande e osservazioni, oggi arriva il via libera da parte dei lavoratori del Gruppo che numerosissimi hanno partecipato al referendum all’accordo.
Su un totale di 4141 dipendenti tra operai ed impiegati presenti in azienda ed aventi diritto a votare, hanno partecipato al referendum in 3368 esprimendo un parere favorevole all' accordo nella misura del 83,3 %. In particolare i lavoratori che si sono espressi per il SI a Forlì sono stati il 74%, a Solaro l'84%, a Susegana l' 81% a Porcia l’79%
Per la segretaria nazionale della Fim Cisl Anna Trovò: questo risultato è stato possibile grazie alla mobilitazione messa in campo dai lavoratori di tutti i siti italiani del Gruppo e alla volontà e capacità di trovare risposte condivise ai problemi di competitività posti da Electrolux attraverso lo strumento della contrattazione. La responsabilità dimostrata da ognuna delle parti coinvolte e la forte attenzione delle Istituzioni hanno consentito il raggiungimento di un risultato apprezzato ed importante con l'accordo. L'esito del voto dei lavoratori conferma la condivisione e l'apprezzamento per il lavoro fatto superando positivamente i momenti di tensione e conflitto. Ora applicare l’accordo dare subito seguito agli investimenti e qualificare impianti prodotti e lavoro.
Roma, 22 maggio 2014 Ufficio Stampa Fim Cisl

mercoledì 21 maggio 2014

LA PAROLA AI DELEGATI - ASSEMBLEA NAZIONALE FIM CISL - REGGIO EMILIA, 8 APRILE 2014



BEL VIDEO RIASSUNTIVO DI QUELLA MERAVIGLIOSA GIORNATA DI SINDACATO

DAL MONDO DEL BIANCO- J&P INDUSTRIES, CASSA INTEGRAZIONE STRAORDINARIA BLOCCATA, FIM, FIOM E UILM SCRIVONO AL PREFETTO DI ANCONA

Tardano i pagamenti della cassa integrazione straordinaria, i sindacati si rivolgono al prefetto. Il problema riguarda la Jp Industries, l'azienda dell'imprenditore cerretese Giovanni Porcarelli che nel dicembre 2011 aveva acquisito la Ardo, e chiama in causa 700 lavoratori (350 degli stabilimenti fabrianesi di Santa Maria e del Maragone, 350 dell'impianto umbro di Gaifana), che non ricevono lo stipendio ormai da quasi cinque mesi.  Ma l'aspetto più inquietante è dato dal fatto che l'Inps non ha ancora sbloccato i versamenti, nonostante già da un paio di settimane il ministero del Lavoro e della Previdenza sociale abbia emanato il decreto apposito. Di qui, l'ansia e l'apprensione dei lavoratori e dei sindacati, che hanno scritto una lettera al prefetto Alfonso Pironti.
 
Spett.le Signor Prefetto
della Provincia di Ancona
Dott. Alfonso Pironti
Oggetto: J.P. Industries

Le organizzazioni sindacali Fim, Fiom e Uilm unitamente alle lavoratrici e lavoratori della J.P. Industries, azienda che ha rilevato una parte dell’attività lavorativa e 700 lavoratori ex Antonio Merloni, in seguito alla sentenza di 1° grado del Tribunale di Ancona e successivamente alla sentenza di 2° grado del 28 aprile 2014 dietro il ricorso del pool di banche, ha annullato la vendita da parte della procedura di Amministrazione Straordinaria della Antonio Merloni nei confronti della J.P. Industries.
Con data 17 dicembre 2013 abbiamo sottoscritto presso il ministero del lavoro la proroga della cassa integrazione fino al 31 dicembre 2014 ed il 7 maggio 2014 con decreto ministeriale n° 81402 lo stesso ministero ha dato il nulla osta al pagamento diretto da parte dell’Inps.
Ad oggi i 700 lavoratori non hanno ancora ricevuto l’integrazione salariale della cassa integrazione e sono senza salario da gennaio 2014.
Come organizzazioni sindacali le segnaliamo una situazione gravissima, sia dal punto di vista normativo e di legge (l’inps non ha titolo di decidere se pagare o meno la cassa integrazione, visto il decreto ministeriale che è successivo alla sentenza di 2° grado di giudizio, che autorizza il pagamento), ma soprattutto da punto di vista morale (non si possono lasciare 700 lavoratori senza integrazione salariale da gennaio 2014).
Con il passare dei giorni la situazione rischia di aggravarsi dal punto di vista dell’ordine pubblico se non riusciamo a dare risposte concrete in breve tempo.
Avendo apprezzato il Suo intervento e la Sua determinazione, in seguito agli eventi sopra scritti le richiediamo urgentemente di intervenire.
Distinti saluti

lunedì 19 maggio 2014

A MELANO A MAGGIO UN GIORNO IN MENO DI CIGS

A MELANO DIMINUISCE A MAGGIO LA CASSA INTEGRAZIONE STRAORDINARIA. INFATTI NEI GIORNI SCORSI LA DIREZIONE AZIENDALE HA COMUNICATO ALLA R.S.U. DELLO STABILIMENTO DI MELANO, CHE LA FERMATA DEL 30 MAGGIO, NON SARA' PIU' EFFETTUATA PER SOPRAGGIUNTE RICHIESTE DI MERCATO.
AD ONOR DEL VERO LE CHIUSURE COLLETTIVE PROGRAMMATE PER QUESTO MESE ERANO SOLAMENTE DUE, LA PRIMA GIA' EFFETTUATA DEL RESTO, E' STATA QUELLA DELLO SCORSO 2 MAGGIO.
LE GIORNATE DI CASSA INTEGRAZIONE STRAORDINARIA DOPO I PRIMI CINQUE MESI DEL 2014, AMMONTANO QUINDI DOPO QUESTA VARIAZIONE A 23 GIORNATE COMPLESSIVE.

LA "FABRIANESE" VIC AGLI INGLESI TRIFAST

Mentre a Fabriano impazza la "sindrome cinese" con  pseudo-emissari dagli occhi a mandorla avvistati a Fabriano e subito scatta l'accostamento con l'Haier, nel silenzio o quasi, la VIC, Viterie Italia Centrale, passa di mano agli inglesi. Dall'East Sussex e' arrivata un'offerta d'acquisto per l'azienda di Fabriano che produce viti autofilettanti e autoformanti e che negli ultimi dieci anni ha incrementato di cinque volte il suo giro d'affari autofinanziando con risorse interne il suo sviluppo. L'offerta di acquisto per 27 milioni di euro e' stata formulata da Trifast, produttore di fissaggi quotato al London Stock Exchange, che si dice pronto a rafforzare con l'acquisizione il proprio profilo europeo. Trifast sostiene infatti che l'offerta per Vic e' complementare al proprio modello di business e rafforzerebbe la sua presenza nel settore degli elettrodomestici in quanto l'azienda di Fabriano ha come clienti Indesit, Whirpool, Electrolux, Elica, Bosch e Siemens. Il completamento della transazione sara' effettuato il 30 maggio prossimo, quando gli azionisti dovranno approvare l'operazione. "Questa acquisizione in Italia - ha spiegato il presidente esecutivo di Trifast, Malcom Diamond, - rappresenta una misura di eccellenza strategica per Trifast - Vic opera come fornitore di alta ingegneria per l'industria degli elettrodomestici in veloce sviluppo per le componenti di illuminazione automotive". Fondata nel 1964 dalla famiglia Perini, VIC ha registrato vendite di 27 milioni di euro nel 2013 generando profitto prima delle imposte di 5,4 milioni di euro. VIC, ha registrato la crescita delle vendite del 7% e 16,75% nel 2011 e 2012 rispettivamente. Settanta per cento di proprietà corrente è tenuto da DGPA, un'azienda italiana di private equity, che ha investito nel 2008, quando il fondatore ha voluto andare in pensione. Figlio del fondatore e attuale amministratore delegato, Carlo Perini, detiene il restante 30%.
 

IMU, TARI, TASI, IUC CHE CONFUSIONE!!! FACCIAMO UN PO' DI CHIAREZZA

Proroga a settembre o no, l'ingorgo fiscale c'è eccome, e se ogni anno si dovrebbe trarre insegnamento dagli errori del precedente, per alleviare le pene del contribuente, invece si finisce, come ormai succede regolarmente, con il complicarne l'esistenza, in particolari periodi dell'anno che diventano un vero infermo, nella giungla fiscale, alla faccia della sbandierata semplificazione. 
Quattro sigle «pericolose» per le tasche dei contribuenti, che possiedono un qualsiasi immobile, dalla prima casa ad una seconda casa, che si abbinano e si scindono tra loro, rischiando di far cadere in errore, anche chi, in buona fede vuole essere in regola.
Il problema è proprio capire quale tributo pagare, a quale tipo di  immobile si abbina e principalmente  quanto pagare. Il tutto considerando gli incrementi di aliquota, calcolati in punti percentuale, che ogni singolo comune potrà aggiungere all’aliquota base stabilita dalla norma di partenza.
Cerchiamo allora di fare un po’ di chiarezza riepilogando la situazione.
SIGNIFICATO DELLE SIGLE – La Iuc (Imposta Unica Comunale) di fatto non esiste come tributo singolo da pagare, ma é una denominazione che  accorpa la Imu (Imposta Municipale Propria, defunta per la prima casa, ma operativa sugli altri immobili) e la Tari (Tassa Rifiuti), che si pagheranno separatamente.
La Tasi (Tassa sui Servizi Indivisibili), invece, avrà una sua propria quantificazione, come la Imu e la Tari.
SCADENZE DEI PAGAMENTI – Il versamento della prima rata di questi tributi al momento, resta  fissato al 16 giugno.
Le numerose richieste di proroga non sono state, per ora almeno, accolte.
REQUISITI BASE  – Vediamo nello specifico su quali immobili e per quali servizi si pagheranno questi tributi.
Iuc: comprende, come si è detto, Imu e Tari.
- Imu: viene abolita solo per la 1° casa ma resta per gli altri immobili. Si paga sul possesso del bene.
- Tari: avrà le stesse caratteristiche della Tarsu (Tassa Rifiuti Solidi urbani), quindi sarà dovuta da chi detiene l’immobile a qualunque titolo. Le tariffe saranno stabilite dal Comune e si pagherà su tutti gli immobili.
- Tasi:  praticamente è stata istituita per coprire il mancato gettito ai Comuni dell’Imu per la 1° casa, ora definitivamente abolita. Ma di fatto ne è una duplicazione poiché, pur differenziandosi nell’aliquota da applicare, verrà utilizzata la stessa base imponibile, anche se la legge consente ai Comuni di deliberare autonomamente degli sconti per i non residenti. Contrariamente alla Tari, però, che viene pagata da chi utilizza l’immobile, la Tasi colpisce i proprietari. Ma con la particolarità che, trattandosi di un contributo versato al Comune per i servizi indivisibili (illuminazione e pulizia delle strade, ad esempio), sarà pagata anche dagli inquilini, se l’immobile è affittato, in una percentuale che varierà dal 10% al 30% .
LE ALIQUOTE – Per la Imu le aliquote non hanno subito variazioni rispetto alla norma originaria, mentre per la Tari, come abbiamo detto, saranno i Comuni a stabilire le tariffe da applicare. E con la Iuc, dunque, che appunto comprende Imu e Tari, non dovremmo avere problemi.
E’ la Tasi da guardare con sospetto. Vediamo perché. La legge di Stabilità indica per questo tributo un’aliquota da applicare che va da un minimo dell’ 1 per mille a un massimo del 2,5 per mille. Stabilisce però anche che la somma delle aliquote Tasi + Imu non potrà superare il 6 per mille per le abitazioni principali e il 10,6 per mille per gli altri immobili. Praticamente le aliquote massime dell’Imu. Ma successivi ritocchi alle aliquote hanno portato ad un aumento, che oscilla dallo 0,1 per mille allo 0,8 per mille. Quindi al momento il comune potrà deliberare un’aliquota Tasi fino a un massimo del 3,3 per mille (2,5 + 0,8 = 3,3 per mille), arrivando dunque al tetto massimo Imu + Tasi dell’11,4 per mille (10,6 + 0,8 = 11,4 per mille).
UN CASO PARTICOLARE – Ma non finisce qui. Nel caso in cui si possieda un immobile, che non sia l’abitazione principale, che sia sfitto e si trovi nel comune in cui si ha la residenza, bisognerà considerare che su questo, oltre all’Imu come altra abitazione, alla Tari e alla Tasi, andrà pagata anche l’Irpef sulla prossima dichiarazione dei redditi, ma per fortuna solo al 50% di quanto dovuto.
E in questo caso sì, che le imposte da pagare sulla stessa casa diventano effettivamente quattro!
 
 

venerdì 16 maggio 2014

DICHIARAZIONE DEI REDDITI 2014, MODELLO 730 E UNICO VERSO LA PROROGA

La consulta nazionale dei Caf chiede a gran voce la proroga della presentazione del modello 730 e di Unico 2014, in vista della scadenza della prima rata della tasi
Verso la proroga per la presentazione del modello 730 2014 e del modello Unico secondo quanto richiesto dai centri di assistenza fiscale, anche in vista della scadenza della prima rata della tasi, il nuovo tributio comunale sui servizi indivisibili introdotti dalla IUC.
Proroga scadenza mod 730 e Unico
La richiesta di proroga è pervenuta all’agenzia delle entrate e al Ministero dell’economia e delle finanze dai centri di assistenza fiscale, a rischio ingorgo per la prossima scadenza della Tasi, il 16 giugno prossimo  che forse potrebbe anch’essa slittare a luglio o a settembre.
Proroga 730 2014 a metà luglio?
Per quanto riguarda la proroga della presentazione del modello 730 2014 si parla di rinvio fino a metà luglio, mentre per Unico si parla di uno slittamento fino al 20 agosto.
La richiesta dei Caf
Una proroga quella del 730 2014 in particolare fortemente voluta dai Caf, come afferma Valeriano Canepari, presidente della consulta nazionale secondo il quale a fine maggio i centri di assistenza fiscale dovrebbero lasciar perdere il 730 e occuparsi del calcolo per il pagamento della Tasi.

DAL MONDO DEL BIANCO- ELECTROLUX LA PAROLA AI LAVORATORI

Nove mesi di trattative, oltre 150 ore di sciopero ma alla fine c'è un accordo per il futuro di Electrolux in Italia. Ieri  a palazzo Chigi è stata ufficializzata, con la firma del premier Renzi l'intesa con cui l'azienda si impegna a mantenere aperti tutti e quattro gli stabilimenti di Porcia (Pordenone), Susegana (Treviso), Solaro (Milano) e Forlì, a non licenziare e a investire nel Paese 150 milioni di euro.
In cambio il colosso svedese dell'elettrodomestico ottiene la decontribuzione dei contratti di solidarietà, sostegno per l'innovazione, maggiore flessibilità e aumenti della produzione.
 Non si arriva ai 3 euro l'ora di risparmi auspicati all'inizio, ma l'intesa "permette una riduzione del costo del lavoro e del prodotto e prevede importanti azioni di efficienza produttiva nelle fabbriche" secondo i vertici aziendali. In particolare l'amministratore delegato, Ernesto Ferrario, rimarca come l'Italia sia "un Paese molto importante per Electrolux".
 "È un accordo straordinario che dimostra che in questo Paese è possibile continuare a produrre, a investire e soprattutto a mantenere i livelli occupazionali, cosa che credo sia un dovere morale per ognuno di noi", afferma il ministro dello Sviluppo, Federica Guidi, al termine del tavolo che ha dato il via libera al testo. La settimana prossima l'accordo sarà sottoposto al voto dei lavoratori.
(Anna Trovò e Landini)
Dalla Cisl, il segretario generale, Raffaele Bonanni, attacca:"E' stata chiusa una vertenza simbolo che dimostra a tutti i populisti d'Italia che nel sindacato ci sono energie persino migliori di quelle della politica".
L'accordo sottoscritto  tra Electrolux e Fim, Fiom e Uilm è un accordo positivo ed importante", ha sottolineato il segretario nazionale Fim Cisl, Anna Trovò, in merito all'accordo sottoscritto tra Electrolux e Fim, Fiom, Uilm, "dopo mesi di trattativa e la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori di tutti i siti del Gruppo". Risponde alle problematiche poste in modo drammatico dall'azienda alcuni mesi fa attraverso misure condivise tra le parti sottoscrittrici per migliorare la competitività e la produttività; contiene impegni precisi per 150 milioni di investimenti, prevede la specializzazione produttiva di ogni impianto nelle produzioni di alta gamma e la salvaguardia dei livelli occupazionali per tutta la durata del piano.
Tutte le parti in gioco in questa difficile vertenza hanno lavorato e contribuito al raggiungimento dell'obiettivo. "Dopo mesi di trattativa e la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori di tutti i siti del Gruppo, siamo riusciti a chiudere finalmente un accordo capace di dare futuro alle fabbriche italiane e ai lavoratori dando priorità al lavoro e alla presenza industriale di Electrolux in Italia. Importante il ruolo e il sostegno delle istituzioni in questo complicato percorso negoziale". Oggi, come già detto, la firma definitiva alla Presidenza del Consiglio. Da venerdì al via le assemblee in tutte le fabbriche del Gruppo.
"La soddisfazione è immensa e seimila persone possono finalmente tirare un sospiro di sollievo", osserva il sottosegretaria al Lavoro, Teresa Bellanova. "Considerando da dove eravamo partiti, ovvero una procedura che poteva concludersi con l'uscita dall'Italia della produzione Electrolux, credo che abbiamo ottenuto un risultato significativo", aggiunge il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani.
Oggi intanto a Forlì, sono cominciate le assemblee unitarie, mentre lunedì, sarà la volta di Porcia, martedì Susegana e mercoledì Solaro, con il relativo referendum, promosso da Fim, Fiom e Uilm giovedì prossimo e scrutinio in contemporanea nei quattro siti della Electrolux.

mercoledì 14 maggio 2014

BONUS 80 EURO, ANCHE A DISOCCUPATI E LAVORATORI IN CASSA INTEGRAZIONE, CIRCOLARE DELL'AGENZIA DELLE ENTRATE CON ULTERIORI CHIARIMENTI

Anche i cassintegrati, i disoccupati che percepiscono l’indennità e i lavoratori in mobilità riceveranno il bonus Irpef di 80 euro previsto dal governo con il decreto Irpef, dello scorso 24 aprile, il Decreto Legge n ° 66, volto a ridurre il cuneo fiscale per i dipendenti e gli assimilati. È quanto prevede una circolare applicativa dell’Agenzia delle Entrate, la n° 9/E di oggi 14 maggio. Tra le novità anche il fatto che le somme percepite come incremento della produttività, tassate al 10%, non concorrono ai fini del bonus. La circolare dell’Agenzia delle Entrate, la seconda incentrata sul bonus, risolve alcuni dei dubbi interpretativi sorti per l’applicazione del credito d’imposta. Ecco i principali.
Disoccupati, cassintegrati e lavoratori in mobilità
Il credito Irpef - spiega l’Agenzia - scatta anche per i lavoratori che percepiscono somme indirizzate a sostegno del reddito, come la cassa integrazione guadagni, l’indennità di mobilità e di disoccupazione. Il diritto al bonus, infatti, come chiarisce la circolare, è da considerarsi «automatico», perché le somme percepite costituiscono proventi comunque conseguiti in sostituzione di redditi di lavoro dipendente, quindi assimilabili alla stessa categoria di quelli sostituiti. In particolare, l’entità del credito va calcolata in riferimento alle erogazioni effettuate nel 2014, tenendo anche conto dei giorni che danno diritto alle indennità. Naturalmente, spetta all’ente erogatore, in qualità di sostituto d’imposta, il compito di determinare in via automatica la spettanza del credito e il relativo importo sulla scorta dei dati in suo possesso.
Salario di produttività
I redditi soggetti all’imposta sostitutiva per l’incremento di produttività non rientrano nel calcolo della soglia di reddito di 26mila euro, che fa perdere il diritto al bonus Irpef. Nel 2014 la retribuzione di Produttività individuale che può beneficiare di questa Agevolazione fiscale non può essere complessivamente superiore a 3mila euro lordi e questa cifra non contribuisce al raggiungimento della soglia di 26mila euro di reddito Complessivo. Allo stesso tempo, precisa il documento di prassi, il reddito di lavoro dipendente assoggettato a imposta sostitutiva deve comunque essere sommato ai redditi tassati in via ordinaria per la verifica della «capienza» dell’imposta lorda, calcolata sui redditi da lavoro rispetto alle detrazioni da lavoro spettanti.
Bonus agli eredi
Il credito spetta anche ai lavoratori deceduti in rapporto al loro periodo di lavoro nel 2014 e sarà calcolato nella dichiarazione dei redditi del lavoratore deceduto presentata da uno degli eredi, secondo le modalità che saranno specificate nel relativo modello.
Il periodo di paga
La circolare specifica gli step che il sostituto d’imposta deve seguire per il calcolo del credito. Una volta calcolato il credito, la successiva ripartizione potrà avvenire tenendo conto del numero di giorni lavorati in ciascun periodo di paga. Per semplicità di applicazione, è comunque possibile utilizzare anche altri criteri, purché oggettivi e costanti, ferma restando la ripartizione dell’intero importo del credito spettante tra le retribuzioni dell’anno 2014. Ad esempio, per i rapporti di lavoro che si protraggono per l’intero anno 2014 l’importo del credito di 640 euro su base annua potrà essere erogato per un importo pari a 80 euro al mese per ciascuno degli 8 mesi che vanno da maggio a dicembre 2014.
I giorni di lavoro effettivo
Nel caso di contribuenti che hanno lavorato solo una parte dell’anno il datore di lavoro deve calcolare il credito sulla base del periodo di lavoro effettivo. Ad esempio, un lavoratore il cui reddito complessivo è di 22mila euro e che ha svolto 120 giorni di lavoro nel 2014 avrà diritto a un credito pari a 210,41 euro (640/365 x 120). Dopo aver individuato l’importo dovrà poi essere posto nella ripartizione del bonus nelle varie buste paga da maggio in poi. Infatti, l’importo da erogare nel mese andrà parametrato in base ai giorni di cui è composto il singolo mese di retribuzione.
La cedolare secca
La circolare stabilisce che con l’obiettivo di verificare il limite di 26mila euro, oltre il quale il lavoratore non ha diritto al «Bonus Irpef», si deve tenere conto anche dei redditi provenienti dall’affitto di immobili assoggettati a cedolare secca.
Il recupero del credito
Il recupero mediante compensazione in F24 del credito erogato al lavoratore non è soggetto al limite annuale di 700mila euro previsto oramai da alcuni anni. (Fonte: Ansa)

INDESIT, FUTURO MARCHIGIANO PER I LAVORATORI DI BREMBATE, NONE E REFRONTOLO?

A fine giugno, secondo quanto stabilito nell'accordo del 23 dicembre 2013, stipulato presso il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, per i lavoratori di Brembate, Refrontolo e None, chiusi negli scorsi anni, termina la Cassa integrazione in deroga, e si apriranno quindi le porte della mobilità, anche se comunque l'azienda lascia spazio a due alternative, prima del licenziamento unilaterale. Da una parte il ricollocamento nello stabilimento di Comunanza, in provincia di Ascoli Piceno, non interessato dalla cassa integrazione straordinaria, a differenza degli altri stabilimenti del gruppo, dall'altra un incentivo all'esodo di 30 mila euro lordi. La vicenda Indesit, che si è aperta nel 2010 con l'annuncio della chiusura del sito di Brembate Sopra (avvenuta il 31 marzo 2011), sembra avviarsi verso la conclusione. Ieri, infatti, sindacati e azienda hanno firmato un accordo per definire la situazione dei dipendenti ancora in forza a Indesit. Nello stabilimento di Brembate, i lavoratori interessati sono 98, attualmente in Cassa integrazione in deroga fino al 30 giugno prossimo, mentre gli altri hanno accettato l'incentivo all'esodo o si sono ricollocati anche attraverso i percorsi messi in campo dall'azienda. Invece negli stabilimenti di Refrontolo (Treviso) e None (Torino), si contano attualmente, rispettivamente 8 e 141 dipendenti in cassa. La possibilità di un trasferimento a Comunanza, già ventilata nei mesi scorsi, durante la vertenza Indesit, chiusasi a dicembre 2013, è disagevole per ovvi motivi di distanza. Per ovviare a tali  disagi, l'intesa siglata, che da seguito agli accordi di ristrutturazione del 2010 e 2012, prevede un aiuto economico: tra i 15 mila e i 20 mila euro, che si articolano in un contributo alla trasferta, al trasloco e al pagamento dell'affitto per due anni. Nel caso in cui, dopo un eventuale periodo di prova di tre mesi nel sito di Comunanza (dove si producono lavatrici a carica dall'alto e dove sono occupate circa 600 persone), il lavoratore non accetti il trasferimento in via definitiva, ha ancora la possibilità di optare per l'incentivo all'esodo, che in questo caso scende a 25 mila euro. L'azienda, inoltre, si impegna a chiedere una proroga della Cassa in deroga, nel caso in cui questo ammortizzatore sociale venga rifinanziato dal governo. Per quanto riguarda i lavoratori dello stabilimento di Brembate Sopra, nel sito ormai ex Indesit è subentrata - a condizioni agevolate - la Effegi, che produce imballaggi industriali. Tra i punti dell'intesa sottoscritta tra le due società c'era anche l'impegno, da parte di Effegi, a riassorbire 50 operai del colosso degli elettrodomestici. Ad oggi, però, l'azienda ne ha assunti solo 11: è in ritardo di quattro mesi rispetto ai 19 che avrebbe dovuto assumere entro fine 2013. I 20 rimanenti dovrebbero invece essere stabilizzati quest'anno.

lunedì 12 maggio 2014

ELETTRODOMESTICI BIANCHI: UNA STORIA DI CONCENTRAZIONI

Quello che potrebbe capitare all’Indesit Company, ossia essere acquisita o accedere a una partnership con uno dei big player del settore dell'elettrodomestico bianco, è un fenomeno insito nello stesso DNA del comparto. Che il matrimonio s’abbia da fare, ne sono convinti quasi tutti, anche se la soluzione “stand-alone”, ossia la prosecuzione con mezzi propri, non è ancora da escludere, ma comunque lo scioglimento di quello che sembra essere un nodo gordiano, potrebbe avvenire nei prossimi mesi e più precisamente entro luglio. Ma paradossalmente l'Indesit, potrebbe rimanere invischiata in quella politica di “merger & acquisition”, che proprio l’holding fabrianese del bianco, allora Merloni Elettrodomestici, contribuì ad accelerare fortemente nel 1987 con l'acquisizione dell’Indesit, per 50 miliardi delle vecchie lire, che era in amministrazione straordinaria in base alla legge Prodi. La Merloni all’epoca, era il principale concorrente in Italia dell’Indesit stessa.
Inizialmente il mercato degli elettrodomestici bianchi in Europa si caratterizzò più come un’aggregazione di diversi mercati nazionali che come un vasto mercato omogeneo come negli Stati Uniti. La rapida crescita della domanda di elettrodomestici bianchi a livello europeo per circa venti anni dopo la Seconda guerra Mondiale finì all’inizio degli anni Settanta. Già nel 1972 il livello della saturazione dei mercati aveva raggiunto l’80% per i frigoriferi e il 70% per le lavatrici, mentre le lavastoviglie presentavano ancora buone prospettive di crescita. Di conseguenza, il peso della domanda di sostituzione rispetto alla domanda di primo acquisto aumentò in tutti i principali segmenti, al punto che alla fine degli anni ’80 in media il 90% dei frigoriferi e l’80% delle lavatrici erano acquistati per sostituire prodotti ormai datati.
L’ingresso nella fase di maturità e l’eccesso di capacità produttiva installata rispetto alla domanda portarono a un incremento della competizione sul fronte dei prezzi e guidarono l’avvio di un processo di concentrazione che caratterizzò in modo crescente la struttura del settore. I maggiori produttori nazionali progressivamente erosero quota di mercato alle imprese di minori dimensioni dando via a un processo di fusioni e acquisizioni che ben presto travalicò i confini nazionali. Il consolidamento internazionale del settore ebbe inizio nel corso degli anni ’70 e si affermò alla fine degli anni ’80. Alcune delle principali operazioni in questo periodo riguardarono l’italiana Zanussi, che divenne dapprima il primo produttore europeo come capacità produttiva installata attraverso acquisizioni sul mercato nazionale e l’alleanza con AEG-Telefunken, e che venne poi a sua volte acquisita nel 1984 dal gruppo svedese Electrolux; l’olandese Philips che acquisì l’italiana Ignis; le tedesche Bosch e Siemens, che si fusero nel 1972 dando vita a un gruppo capace di coprire l’intera gamma del bianco. Il trend verso la concentrazione nella struttura del settore, come detto, fa parte del suo stesso dna, mentre nel 1970, 400 imprese produttrici (poco meno della metà italiane), si spartivano il 70% del mercato europeo, nel 2000 solo 9 imprese controllavano l’84% di un mercato che aveva raggiunto un volume di produzione di 60 milioni di unità annue, pari al 25% della produzione mondiale. Nonostante centinaia d’imprese fossero scomparse nel processo di razionalizzazione, continuavano a sopravvivere decine di marchi differenti attraverso i quali le stesse imprese erano solite operare quando erano ancora in vita.
Nel 2000 il maggiore produttore a livello europeo risultava essere Bosch-Siemens, con una quota di mercato del 17,6%, seguito da Electrolux con il 15,5%, Merloni (oggi Indesit Company), con il 10% e Whirlpool con il 9,4%. Nella fascia più alta del mercato si posizionavano imprese che offrivano una linea completa di elettrodomestici come la tedesca Bosch-Siemens e la svedese Miele, oltre ad alcuni produttori specializzati in alcune linee specifiche, come la tedesca Guggenau o l’italiana SMEG. Nella fascia intermedia del mercato competevano invece produttori come la svedese Electrolux-Zanussi, la divisione europea della Whirlpool, le italiane Merloni e Candy o la francese Thompson-Brandt. La fascia più bassa del mercato era invece servita da numerose imprese che offrivano prodotti a basso costo a un mercato di massa. Recentemente in questa fascia erano entrate anche imprese produttrici dell’Europa Orientale.
Ma perché la “fidanzatina” d’Italia, così com’è stata definita, è rimasta ancora “zitella”, nonostante le nozze con tutti i big player del settore, siano state date per certe innumerevoli volte? Per quanto riguarda gli svedesi di Electrolux, alle prese con i problemi dei plant italiani, il matrimonio implicherebbe probabilmente forti tagli occupazionali, senza dimenticare i problemi di Antitrust. Stesso ragionamento, potrebbe valere per la turca Arcelik, vista con diffidenza dai Merloni e dall'esecutivo perché avrebbe i maggiori vantaggi nello spostare la produzione in Turchia. E’ anche vero che l’acquisizione di Indesit, permetterebbe ai turchi, di proiettarsi in Europa verso l’alto di gamma, attualmente è presente nel basso di gamma con il marchio Beko. La famiglia non sarebbe favorevole nemmeno ai cinesi dell’Haier poiché la multinazionale orientale vale 8 miliardi di capitalizzazione, otto volte l'azienda di Fabriano. Un rapporto in cui Indesit e i Merloni scomparirebbero inesorabilmente dai giochi, anche se è vero che, Haier non ha alcuna sovrapposizione con Indesit, avendo nella penisola, solo un piccolo stabilimento di frigoriferi a Padova, ma non per questo meno interessata ai marchi italiani. Quanto alla tedesca Bosch, vale il medesimo discorso dimensionale oltre al fatto che un gruppo tedesco si prenderebbe un marchio storico italiano, ma l’Indesit, che realizza prodotti complementari rispetto ai propri, le permetterebbe di penetrare mercati come quello inglese e russo, nei quali il gruppo teutonico, non ha avuto appeal. Ecco, dunque, che l'americana Whirlpool, la più accreditata delle ultime settimane, parrebbe la scelta più ovvia, anche perché, Whirlpool in Europa, anche se è socia con le cappe fabrianesi dell’Elica di Casoli, è poco forte e un’operazione del genere la lancerebbe per valore sul podio del vecchio continente, detronizzando il primato di Bosch-Siemens, e inoltre con questa soluzione, la famiglia Merloni potrebbe mantenere un ruolo attivo. Infine i coreani di Lg o Samsung, chiunque siano, il loro core business non è sul bianco, ma su altri prodotti e frigoriferi e lavatrici, sarebbero visti come una complementarietà dell’attività svolta.
A mostrare cautela sembra essere Aristide Merloni, azionista con i fratelli e la madre dell’holding di famiglia, e tutore legale del padre Vittorio che ha l'usufrutto sulle azioni della famiglia. Tutte le scelte restano aperte, "se andiamo avanti da soli o se ci sarà un'integrazione o una fusione o una vendita”. Può anche essere che decidiamo di andare avanti stand alone”. Non è uno stop, il messaggio ai candidati-partner è chiaro: "Abbiamo un’azienda straordinaria che performa meglio degli altri in Europa, non siamo costretti a forzare i tempi"; e l'obiettivo della famiglia non è già focalizzato su una delle diverse opzioni strategiche possibili né è misurabile in termini di valore dell'operazione: "Non è incassare quello che ci interessa”. Quello che ci interessa e tutelare le persone che lavorano in azienda" e "la tutela del territorio".” Comunque una cosa è certa, chiunque dei “pretendenti”, riuscisse ad avere la “mano” del gruppo fabrianese, rivestirebbe per gli anni a venire, un ruolo da assoluto protagonista, e questa è un’occasione unica.
 
 
 

venerdì 9 maggio 2014

FONDO COMETA: RENDIMENTI MESE DI APRILE 2014


CONTINUANO AD ESSERE POSITIVE LE PERFORMANCES DELLA PENSIONE DI SCORTA DEI METALMECCANICI. TUTTE E QUATTRO LE LINEE DI INVESTIMENTO, PRESENTANO UN BILANCIO CON IL SEGNO PIU' ANCHE NEL MESE DI APRILE. L'ANDAMENTO POSITIVO DA INIZIO D'ANNO DEI COMPARTI AZIONARI, E' DOVUTO ALLA FORZA DI ALCUNE BORSE DELL'AREA EURO, A PARTIRE DALLA NOSTRANA PIAZZA AFFARI. NEI LISTINI DELL'EUROZONA E' INVESTITO IL 15% ED IL 40% DEGLI ASSET AZIONARI DEI COMPARTI REDDITO E CRESCITA. MA NEL PRIMO QUADRIMESTRE, IL MIGLIORE RISULTATO LO FA REGISTRARE IL COMPARTO SICUREZZA CON IL 5,5% NEL QUADRIMESTRE, BENEFICIANDO NELLA COMPONENTE OBBLIGAZIONARIA DEL RECUPERO DELLE QUOTAZIONI DEI BTP, IN SEGUITO AL NETTO CALO DELLO SPREAD NEL PERIODO.

BREVE GUIDA SUI PERMESSI ELETTORALI PER I LAVORATORI DIPENDENTI AL SEGGIO

Tutti i lavoratori dipendenti che siano stati nominati scrutatore, segretario, presidente, rappresentante di lista o di gruppo presso seggi elettorali in occasione di qualsiasi tipo di consultazione (compresi i referendum e le elezioni europee) hanno diritto di assentarsi dal lavoro per il periodo corrispondente alla durata delle operazioni. I giorni di assenza sono considerati dalla legge, a tutti gli effetti, giorni di attività lavorativa. Ciò significa che i giorni lavorativi passati al seggio vengono retribuiti come se il lavoratore avesse normalmente lavorato.
I giorni festivi e quelli non lavorativi (ad esempio il sabato nella settimana corta) sono recuperati con una giornata di riposo compensativo o compensati con quote giornaliere di retribuzione in aggiunta alla retribuzione normalmente percepita.
La rinuncia al riposo deve comunque essere validamente accettata dal lavoratore.
In base ai principi in tema di riposo settimanale il riposo compensativo deve essere goduto con immediatezza, cioè subito dopo la fine delle operazioni al seggio.
In base alla sentenza della Cassazione del 19 settembre 2001 n. 11830, anche se l'attività prestata per lo svolgimento delle operazioni elettorali copre una sola parte della giornata, l'assenza è legittimata per tutto il giorno lavorativo che, quindi, deve essere retribuito interamente.
In sintesi:
-        le giornate trascorse al seggio,  coincidenti con l’orario lavorativo, danno diritto ad una assenza retribuita e al dipendente va corrisposta la normale retribuzione come se avesse lavorato;
-        per i giorni festivi, (la domenica) o non lavorativi (il sabato, in caso di settimana corta) il lavoratore ha diritto di usufruire di altrettante giornate di riposo compensativo ovvero di ulteriori quote di retribuzione in aggiunta alla retribuzione mensile;
-        operazioni di scrutinio che si protraggono oltre la mezzanotte:  nel caso in cui le operazioni elettorali si protraggano, anche solo per poche ore, dopo la mezzanotte del lunedì i lavoratori hanno diritto di assentarsi per l’intera giornata lavorativa del martedì e spetta loro l’intera retribuzione. 

Esempi
Orario settimanale articolato da lunedì a venerdì
I giorni trascorsi al seggio dovranno considerarsi come segue:
Sabato: operazioni al seggio dalle 9.00 alle 22.00; il lavoratore ha diritto o a un giorno di riposo oppure ad una giornata retribuita.
Domenica: operazioni al seggio dalle 6.30 alle 22.00; il lavoratore ha diritto o a un giorno di riposo oppure ad una giornata retribuita.
Poiche' le operazioni di scrutinio per le elezioni europee avranno inizio immediatamente dopo la chiusura del seggio la domenica sera:
- nel caso in cui le operazioni di spoglio terminino entro le ore 24.00 della domenica, i giorni di riposo compensativo spettanti saranno quindi il lunedì e il martedì;
- nel caso in cui le operazioni di spoglio terminino dopo le ore 24.00 della domenica, il lavoratore non si rechera' al lavoro il lunedì mantenendo il diritto alla retribuzione e i giorni di riposo compensativo spettanti saranno quindi il martedì e il mercoledì.
Nel caso di contemporanee elezioni amministrative il cui scrutinio avra' inizio alle ore 14.00 del lunedì il lavoratore ha diritto ad una giornata retribuita.
Qualora le operazioni di scrutinio si protraggano anche solo nelle prime ore del giorno successivo (il martedì), i giorni di riposo compensativo spettanti saranno il mercoledì e il giovedì.
Orario settimanale articolato da lunedì a sabato
I giorni trascorsi al seggio dovranno considerarsi come segue:
Sabato: operazioni al seggio dalle 9.00 alle 22.00; il lavoratore ha diritto ad una giornata retribuita (indipendentemente dal turno di lavoro previsto il lavoratore ha diritto ad assentarsi dal lavoro per recarsi al seggio).
Domenica: operazioni al seggio dalle 6.30 alle 22.00; il lavoratore ha diritto o a un giorno di riposo oppure ad una giornata retribuita.
Poiche' le operazioni di scrutinio per le elezioni europee avranno inizio immediatamente dopo la chiusura del seggio la domenica sera:
- nel caso in cui le operazioni di spoglio terminino entro le ore 24.00 della domenica, il lavoratore non si rechera' al lavoro il lunedì mantenendo il diritto alla retribuzione e il giorno di riposo compensativo spettante sara' quindi il martedì;
Nel caso di contemporanee elezioni amministrative il cui scrutinio avra' inizio alle ore 14.00 del lunedì il lavoratore ha diritto ad una giornata retribuita.
Qualora le operazioni di scrutinio si protraggano anche solo nelle prime ore del giorno successivo (il martedì), il giorno di riposo compensativo spettante sara' il mercoledì.

Documentazione necessaria da presentare al datore di lavoro
Le assenze per permessi elettorali devono essere giustificate dal lavoratore mediante la presentazione di idonea documentazione.
I lavoratori chiamati al seggio devono anzitutto consegnare al datore di lavoro il certificato di chiamata e successivamente esibire la copia di tale certificato firmata dal presidente di seggio, con l'indicazione delle giornate di effettiva presenza al seggio e l'orario di chiusura dello stesso.
La documentazione del presidente viene vistata dal vice-presidente del seggio.
La legislazione di riferimento
Legge 29 gennaio 1992, n. 69
Legge 21 marzo 1990, n. 53
Art. 119, D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361

giovedì 8 maggio 2014

DAL MONDO DEL BIANCO- PROROGATA DI CINQUE MESI LA CASSA INTEGRAZIONE PER I LAVORATORI DELLA ARDO IN AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA

E' stato firmato stamattina al ministero del Lavoro un accordo con i sindacati per la proroga di altri 5 mesi della cassa integrazione in deroga per i lavoratori dell'ex Antonio Merloni in amministrazione straordinaria. La cassa che sarebbe scaduta lunedì  12 maggio è stata prorogata fino al 12 ottobre prossimo e riguarderà i circa 1500 lavoratori ex Ardo degli stabilimenti fabrianesi di Santa Maria e Maragone (900 circa) e quello umbro di Gaifana, non riassunti dalla J&P di Giovanni Porcarelli, che aveva acquisito l'asset del bianco della Antonio Merloni.

COMPENSI PER I PRESIDENTI, SEGRETARI DI SEGGIO E GLI SCRUTATORI ALLE PROSSIME ELEZIONI

Manca poco alle prossime elezioni che coinvolgeranno tutti gli elettori d'Italia. Domenica 25 maggio, infatti, si voterà per le europee, ma non solo, visto che in alcuni comuni, si terranno anche le amministrative e le regionali.
Quest'anno non si voterà più di lunedì, ma solo di domenica. L'orario è stato allargato, dalle 7 alle 23 (prima era dalle 8 alle 22). Sono le nuove disposizioni previste dal cosiddetto "Election Day".
Altra novità, importante per i componenti di seggio. Alcuni Comuni, hanno preferito dare questa opportunità a chi è disoccupato o è cassaintegrato o in mobilità, altri hanno optato per l'estrazione a sorte.
Lo spoglio/scrutinio avverrà subito dopo il termine delle votazioni, quindi dalle ore 23 di domenica 25 maggio.  Questo è stato deciso lo scorso anno con la legge di stabilità per il 2014.
Vediamo ora la retribuzione prevista per i componenti del seggio
Compensi Elezioni Europee 2014
Essendo prevista una sola scheda elettorale, i compensi sono così stabiliti: ai Presidenti di Seggio vanno 120 euro mentre agli Scrutatori e ai Segretari vanno 96 euro.
Compensi Elezioni Europee, Comunali e Regionali 2014
In alcuni Comuni si vota anche per le amministrative e le regionali il 25 maggio.
Purtroppo, per i componenti dei seggi, ci sono brutte notizie. Infatti, molto probabilmente, non verrà conteggiata come base la retribuzione prevista per le amministrative (ossia 150 euro per presidente e 120 per scrutatori e segretari), bensì il compenso previsto per le europee, ossia 120 euro per presidente e 96 per scrutatori e segretari. A questo importo verranno aggiunti 37 euro per i presidenti e 25 euro per gli scrutatori.

Riassumendo, ecco i compensi a seconda dei casi
Elezioni Europee (1 scheda)
Presidenti di Seggio: 120 euro
Scrutatori e Segretari: 96 euro
Elezioni Europee + Amministrative (Comunali o Regionali) (2 schede)
Presidenti di Seggio: 157 euro (120 + 37)
Scrutatori e Segretari: 121 euro (96 +25)
Elezioni Europee + Comunali + Regionali (3 schede)
Presidenti di Seggio: 194 euro (120 + 37 + 37)
Scrutatori, Segretari: 146 euro (96 +25 + 25)
 

I compensi relativi al lavoro svolto nei seggi elettorali non rientrano negli importi da inserire nella dichiarazione dei redditi, ma possono essere comunicati al proprio datore di lavoro per il conguaglio di fine d’anno.
I compensi sono complessivi, non al giorno. Le cifre sopra riportate rappresentano il totale dell'onorario che si percepirà.
Per quanto concerne il pagamento sarà il Comune a rendere note le modalità e i tempi. Per qualsiasi problema o dubbio, consigliamo di contattare l'Ufficio Elettorale del proprio Comune.

mercoledì 7 maggio 2014

DAL MONDO DEL BIANCO: EX ANTONIO MERLONI, FIRMATO DECRETO CIGS PER I LAVORATORI J&P

E' stato firmato al ministero del Lavoro il decreto che autorizza la cassa integrazione straordinaria per i 700 operai di Marche e Umbria della ex A.Merloni riassunti dalla J.& P. di Giovanni Porcarelli. Lo rendono noto Fim, Fiom e Uilm. Domani, in un nuovo incontro al ministero, si discutera' invece della Cigs per i lavoratori della ex Antonio Merloni in amministrazione straordinaria. La Cassa era stata prorogata di sei mesi e scade a maggio.

INDESIT: -6,2 MILIONI DI EURO NEL PRIMO TRIMESTRE E RICAVI A -6,6%

Il Consiglio di Amministrazione di Indesit Company, riunitosi oggi a Fabriano sotto la Presidenza di Marco Milani, ha esaminato i dati del primo trimestre 2014 e approvato il Resoconto Intermedio di Gestione.
Nel primo trimestre del 2014 il mercato degli elettrodomestici, ha registrato, rispetto allo stesso periodo del 2013, una crescita in Europa Occidentale del 2,3% ed un incremento in Europa Orientale di circa l'1%. Complessivamente la domanda nella cosiddetta Greater Europe evidenzia un miglioramento nell'ordine del +2%.
I ricavi del Gruppo nel primo trimestre 2014 sono stati pari a 560,1 milioni di euro (599,5 milioni di euro), con una diminuzione del 6,6% rispetto al primo trimestre 2013, imputabile ad una riduzione dei volumi di vendita, particolarmente significativa in Russia, ed alla pesante svalutazione del rublo, lira turca e grivnia ucraina. A parziale compensazione dei fenomeni sopra elencati, ha concorso l'evoluzione del price/mix, in linea con quanto fatto registrare negli ultimi trimestri del 2013.
Il margine operativo (EBIT) nel primo trimestre 2014 è stato pari a 14 milioni di euro (12 milioni di euro), quindi migliore rispetto a dodici mesi fa. La percentuale del margine sul fatturato è incrementata al 2,5% , dal 2,0% del primo trimestre 2013. Il miglioramento è principalmente correlato al price/mix positivo, alle efficienze conseguite sul costo del prodotto ed al contenimento dei costi di struttura. Nel primo trimestre sono stati rilevati oneri non ricorrenti netti per 0,3 milioni di euro (proventi per 1,7 milioni di euro). L'effetto negativo è riconducibile all'operazione di chiusura  del Fondo Pensione Irlanda, effettuata nel primo trimestre 2013. Gli oneri finanziari netti del primo trimestre 2014 sono stati pari a 18,1 milioni di euro (oneri per 4,7 milioni di euro). Il peggioramento è da attribuirsi nella quasi totalità alle fluttuazioni dei tassi di cambio di valute quali il rublo russo, lira turca e grivnia ucraina. Le imposte del primo trimestre del 2014 sono state pari a 1,6 milioni di euro (5,2 milioni di euro).
La perdita netta del Gruppo del primo trimestre 2014 è stata pari a 6,2 milioni di euro (utile 4,1 milioni di euro). L'indebitamento finanziario netto è pari a 499,3 milioni di euro (505,7 milioni di euro).
"I risultati del primo trimestre attestano l'efficacia delle azioni finalizzate a preservare la redditività del gruppo. Il rafforzamento dell'euro rispetto alle valute di paesi importanti per il gruppo come la Russia, la Turchia e l'Ucraina ha penalizzato fatturato e margini" ha commentato Marco Milani, Presidente ed Amministratore Delegato di Indesit Company. Nonostante questo, la costante attenzione alla riduzione del costo del prodotto e le azioni sul miglioramento del prezzo e del mix di vendita, dovuto a nuovi prodotti di elevate prestazioni ed efficienza, hanno consentito di aumentare la redditività in tutte le aree commerciali in cui opera l'azienda ad eccezione della Russia, penalizzata dal cambio. Segnali incoraggianti per il resto dell'anno arrivano dalle indicazioni della domanda di mercato soprattutto in paesi dell'Europa Occidentale come l'Italia, che confermano le attese di un 2014 in leggero miglioramento rispetto all'anno precedente", ha concluso Milani.
        

 

martedì 6 maggio 2014

DOMANI CDA PER L'APPROVAZIONE DEL BILANCIO. UN ANNO FA COMINCIAVA L'ERA MILANI

Domani 7 maggio ci sarà il consiglio di amministrazione di Indesit, nello stesso giorno dell’assemblea, che sarà chiamato ad approvare il bilancio del resoconto intermedio di gestione gennaio-marzo 2014, nonché l'approvazione del bilancio consolidato 2013. Dopo l'atteso consiglio sparti-acque del 22 marzo, svoltosi in Inghilterra, quello che di fatto ha sancito l’avvio ufficiale del processo con la presentazione delle manifestazioni di interesse. E dopo la ridda di voci che si sono susseguite circa il matrimonio della Indesit, non ultimo il duello a due di questi giorni tra gli americani della Whirlpool che sembrerebbe favorita, ed i turchi di Arcelik, ogni occasione, potrebbe essere buona per dirimere il futuro della holding fabrianese degli elettrodomestici. 
Resta, dunque, da capire se nella partita non siano davvero più presenti altri potenziali compratori come la tedesca Bosch e la coreana Lg, mentre si sembrerebbe essersi ritirata da tempo la cinese Haier, accreditata fino a qualche mese fa come l’acquirente disposto a mettere sul tavolo il prezzo più alto, tutti nomi ai quali ciclicamente è stato accostato quello della Indesit, per ipotetiche partnership o ipotesi di vendita.
CORSI E RICORSI STORICI....
Esattamente un anno fa, il 7 maggio del 2013, il consiglio di amministrazione di Indesit  Company, nominava l'amministratore delegato Marco Milani, anche presidente della Indesit per il triennio 2013-2015. Per la prima volta a capo del board della multinazionale  fabrianese dell'elettrodomestico non risultava più esserci qualcuno che non fa parte della famiglia del fondatore. Difatti Milani, rappresentante della Fineldo, la holding di Indesit, succedeva ad Andrea Merloni, delfino di Vittorio, che a tre anni dall'insediamento alla presidenza dell'aprile 2010, cedeva il timone, saldamente in mano alla famiglia da tre generazioni.

sabato 3 maggio 2014

TASSE SULLA CASA: QUANDO E COME SI PAGA, ECCO LE IMPOSTE CON CUI FARE I CONTI

Il Senato ha approvato in via definitiva il Decreto Legge 16/2014, meglio conosciuto come Salva Roma Ter. La norma che verrà presto convertita in Legge, prevede non solo i finanziamenti per la Capitale ma anche le misure adottate in materia di finanza locale.
Al di là dei finanziamenti stanziati per Roma e delle misure adottate per il risanamento dei conti pubblici della Capitale, come anche della proroga per la rottamazione delle cartelle di Equitalia (fissata al 31 Maggio) è la disciplina in materia di tributi locali  a interessare maggiormente i contribuenti di tutta Italia. L’IMU sull’abitazione principale è, infatti, definitivamente superata e sostituita da IUC (Imposta Unica Comunale), Tari (Tassa sui Rifiuti) e Tasi (Tassa sui servizi indivisibili).
Ai Comuni viene la facoltà di elevare l’aliquota base della Tasi fino ad un massimo dello 0,8 per mille, con pesanti conseguenti sulle cifre da pagare. Questa misura dovrebbe servire proprio a recuperare il mancato gettito causato dalle detrazioni sulle rendite catastali. Come previsto  la Tasi avrà due scadenze il 16 Giugno 2014 e il 16 Dicembre 2014 per i Comuni che non riusciranno ad approvare il bilancio entro il mese di Maggio, mentre per quelli più virtuosi, sarà prevista come unica rata quella di Dicembre che eviterà anche di mettere in campo pagamenti preventivi.
La Tari, sarà pagata per intero da chi occupa un’immobile, ovvero dagli inquilini che, a qualsiasi titolo, producono effettivamente i rifiuti, mentre per quanto riguarda la Tasi il pagamento sarà diviso tra inquilini, che ne pagheranno una quota compresa tra il 10 e il 30% dell’intero valore dell’imposta e il proprietario dell’immobile che pagherà la quota restante della tassa. Come per la vecchia IMU il pagamento potrà avvenire tramite versamento con bollettino postale o con Modello F24.
Sono previste della detrazioni sulla Tasi, in base alle rendite catastali dei singoli immobili: se la rendita è inferiore o uguale a 300 euro la detrazione è di 120 euro; se la rendita va da 321 a 350 euro la detrazione è di 100 euro; nel caso in cui rendita catastale oscilli tra i 351 e 380 euro la detrazione è di 80 euro; per rendite tra 381 e 400 euro la detrazione scende a 70 euro, mentre per rendite tra 401 e 430 euro scende a 60 euro e, a seguire per le rendite tra 431 e 460 scende a 50 euro.

venerdì 2 maggio 2014

SERVIZI INPS ONLINE, COME RICHIEDERE IL CODICE PIN





Come richiedere e gestire il codice PIN, lo strumento che consente di accedere ai servizi online Inps.
Mediante tale codice i cittadini che percepiscono trattamenti pensionistici dall'Inps, ad esempio, possono scaricare autonomamente il CUD - Certificazione Unica dei Redditi, attraverso l'apposito servizio, accessibile dal Menu Servizi online , ma anche visualizzare in tempo reale anche i contributi versati.

IL CUD INPS ONLINE





COME NOTO DA UN PAIO DI ANNI L'INPS NON INVIA PIU' A PENSIONATI, LAVORATORI IN MOBILITA', CASSA INTEGRAZIONE O CHE PERCEPISCANO PRESTAZIONI EROGATE DALL'ENTE IL CUD CON GLI EMOLUMENTI CORRISPOSTI L'ANNO PRECEDENTE ED UTILE AI FINI DELLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI. IN QUESTO VIDEO ESPLICATIVO, L'INPS SPIEGA COME OTTENERLO ONLINE.

PIANO CASSA INTEGRAZIONE STRAORDINARIA MESE DI MAGGIO 2014 - POLO MELALBA

La direzione aziendale ha comunicato nei giorni scorsi alle RSU degli stabilimenti fabrianesi di Melano ed Albacina le fermate collettive di cassa integrazione straordinaria per il mese di Maggio.
Il sito produttivo di Albacina sarà chiuso nelle giornate del 2-9-15-16-23-29-30  per  un totale quindi di 7 giorni di Cigs. Le fermate saranno  collettive, ad eccezione delle linee 7 e 38 su turno centrale e le linee 5 e 6 su doppio turno,  che lavorernno il giorno 9, per far fronte a delle commesse aggiuntive.
Il sito di Melano invece sarà chiuso collettivamente nelle giornate del 2 e 30 maggio e quindi saranno due le giornate di cassa integrazione straordinaria. Sembra quindi attenuarsi, seppur lievemente il trend, soprattutto per lo stabilimento di Albacina, mentre per Melano questo era già avvenuto ad Aprile, con tre sole giornate di fermo collettivo.
Dopo i primi cinque mesi del 2014, saranno quindi state effettuate 43 giornate di Cigs ad Albacina e 24 a Melano.

giovedì 1 maggio 2014

1° MAGGIO- SIGNIFICATO DI UNA RICORRENZA

La storia del Primo Maggio, il giorno della festa dei lavoratori, anche se questi sembrano essere sempre di meno complice la crisi economica degli ultimi anni, è quasi sconosciuta alla maggior parte delle persone. All’origine dei festeggiamenti c'è il grande movimento di lotta che negli anni ‘80 del XIX secolo che ha mobilitato milioni di lavoratori in America ed in Europa per la conquista delle otto ore lavorative, e non solo.
A partecipare furono soprattutto le organizzazioni dei lavoratori, che si sono battute per le "Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire". E' questo infatti lo slogan usato nelle manifestazioni. Si è aperta così la strada a rivendicazioni generali e alla ricerca di un giorno, il Primo Maggio, in cui tutti i lavoratori potessero incontrarsi per esercitare una forma di lotta e per affermare la propria indipendenza.
Ma gli avvenimenti di quelle giornate di lotta per chiedere la giornata lavorativa di otto ore, si sono concluse tragicamente. Una feroce ondata repressiva si è abbattuta contro le organizzazioni sindacali e politiche dei lavoratori, fino al punto che la polizia ha sparato sui dimostranti causando numerosi morti e feriti. Il ricordo dei "martiri di Chicago" è diventato simbolo di lotta per le otto ore e in questa giornata, si rivive una scommessa vinta dai movimenti dei lavoratori.
In Italia la prima commemorazione della Festa del Lavoro c'è stata nel 1891. Con l’avvento del fascismo, Mussolini ha deciso di abolirne le celebrazioni e ha stabilito la data del 21 aprile (Natale di Roma) per festeggiare "il lavoro italiano e non quello inteso in senso astratto e universale".
Nel 1945, con la Liberazione, il Primo Maggio è tornato a coincidere con la festa del lavoro. Delle celebrazioni in epoca repubblicana resta memorabile per la sua tragicità quella del 1947 a Portella delle Ginestre, nelle campagne del palermitano, dove, durante una manifestazione di braccianti, i banditi di Salvatore Giuliano hanno spararato sulla folla uccidendo 50 persone.
Oggi, forse più di ieri, dopo oltre un secolo, la festa del Primo Maggio si presenta come un’occasione per ribadire la centralità del lavoro nella vita della democrazia, per estendere i diritti degli uomini e delle donne e fare avanzare ovunque le prospettive di progresso sociale. Il sindacato italiano si batte da sempre per difendere la democrazia ed avere in Italia più sviluppo e maggiore competitività.