martedì 23 febbraio 2016

IL 1° MARZO TAVOLO TERRITORIALE PER IL MONITORAGGIO DELL'ACCORDO QUADRO WHIRLPOOL

V
olano i giorni di questo 2016 e si avvicina la data del 1° marzo, quando si svolgerà il secondo tavolo operativo territoriale che vedrà riunirsi il comitato locale per il sito di Fabriano. L’incontro istituzionale, che si svolgerà presso la sede di Confindustria in Ancona, servirà per il monitoraggio a livello locale appunto, dell'andamento del piano d’integrazione, il suo avanzamento e il correlato utilizzo degli ammortizzatori sociali, sia a livello fabbriche sia a livello impiegatizio. Il nuovo faccia a faccia, tra azienda e organizzazioni sindacali, sarà il secondo, dopo quello svolto lo scorso settembre e servirà per fare il punto della situazione sul piano cucito su Fabriano. All’interno dell’accordo quadro a livello nazionale, che prevede lo sviluppo di un network specializzato di fabbriche e piattaforme di prodotto, Melano, dopo l’integrazione di Albacina e Melano, sarà destinato a diventare l'hub europeo-mediterraneo produttore di piani cottura della multinazionale extralarge americana del bianco. Questo il ruolo del sito, produttore di frigoriferi fino a metà anni 2000, che avrà un ruolo di primo piano all’interno del piano di riorganizzazione produttiva della Whirlpool, che ridisegna da nord a sud la presenza dell’azienda americana di elettrodomestici bianchi in Italia, dopo l’acquisizione della Indesit, avvenuta nel 2014. Un’area quella Emea (Europa, Medio Oriente e Africa), dove il gruppo fattura 5 miliardi di euro e impiega 25 mila dipendenti, considerata strategica, ma debole rispetto ad altre, come ad esempio il Nord America. E Melano è da qualche tempo un cantiere aperto dal punto di vista della metamorfosi industriale. Le produzioni da Wroclaw in Polonia, all’insegna del “reshoring” annunciato dalla multinazionale stelle strisce, sono entrate a Melano da qualche tempo, inoltre si stanno attrezzando le linee di montaggio rientrate da Carinaro, secondo quanto previsto dagli step del crono programma. Linee spostate in Campania poco più di un anno fa, a fine del 2014. E nella seconda metà di quest’anno sono attese anche le linee di montaggio e le produzioni di Cassinetta.  Per gli impianti complessi, come le presse che dovranno essere spostate da Albacina, la smalteria, secondo quanto previsto dal lay-out illustrato anche in sede ministeriale ci sarà ancora da attendere. Il tutto al fine di rendere Melano, non una semplice “fabbrica-cacciavite”, ma uno stabilimento “verticalmente integrato”. Una fabbrica vera, frutto di un progetto di ampio respiro, ossia in grado di produrre un piano cottura, partendo dal coil di lamiera fino al prodotto imballato e pronto a essere commercializzato, secondo un layout, disegnato in accordo con la filosofia “lean”, grazie anche agli annunciati 25 milioni di euro d’investimenti fra processo e prodotto messi sul piatto fino al 2018. E’ ovvio che i siti italiani ed anche quello di Fabriano, per garantirsi una presenza sostenibile e quindi la sopravvivenza futura, dovranno quindi conquistarsi la posizione sul mercato, puntare sul recupero di efficienza, produttività, redditività e competitività grazie anche alle economie di scala che si creeranno, una volta ultimato l’accorpamento di Melano e Albacina. Come noto la filosofia del gruppo statunitense del bianco con base in Michigan, è quella di far salire la capacità produttiva reale, rispetto a quella installata, che mediamente nei siti della penisola era del 50% al 70%.
Senza dimenticare i “prodotti speciali”, vero e proprio fiore all’occhiello di Melano, grazie anche all’intrinseco alto valore aggiunto che racchiudono e che costituiranno una fabbrica nella fabbrica. Il nuovo round, sarà anche il momento per fare il punto della situazione sulle uscite dei lavoratori che grazie agli strumenti volontaristici concordati, si sono accompagnati alla pensione, oppure sono usciti.  Il nuovo round, servirà anche a fare il punto della situazione per quello che concerne gli impiegati. Infatti, anche i “colletti bianchi” sono alle prese con una razionalizzazione delle sedi amministrative in vista della programmata fusione. Sedi che saranno due, una a Varese e una a Fabriano, presso le quali saranno costituite e integrate le funzioni europee e le strutture del mercato Italia della società. Come noto, la costituzione e l’integrazione funzionale unificata delle attività amministrative, terminerà il 31 agosto prossimo, essendo scattata il 1° settembre 2015 con la durata di dodici mesi, durante i quali i lavoratori interessati ai trasferimenti, perché oggetto di conferimento d’incarico, potranno accettare o no la nuova sede lavorativa.


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