Debutta ufficialmente, esattamente o quasi dopo un anno da quelle tristi pagine, di angoscia e disperazione per centinaia di lavoratori, il piano Italia di Indesit Company. Un programma di investimento da 83 milioni, previsto dall'accordo del dicembre scorso con Governo e sindacati, da realizzare in tre anni. L'obiettivo, è quello ambizioso di varare "un nuovo modello industriale" per i tre poli produttivi italiani e ne rinnoverà "completamente la gamma" per puntare con «prodotti innovativi ad alto contenuto tecnologico» alle fasce medio-alte della domanda europea. Negli stabilimenti italiani arrivano anche produzioni oggi realizzate in Polonia, Francia e Turchia.
Il piano di investimenti in Italia 2014-2016 è "una risposta al contesto di mercato e una dimostrazione di come anche nel nostro Paese si possano realizzare prodotti innovativi e di qualità in modo competitivo", commenta Marco Milani, ad e presidente del gruppo di Fabriano: "83 milioni di euro di investimento - sottolinea - ci permetteranno di consolidare la nostra superiorità su tre prodotti, del lavaggio e della cottura, di cui siamo leader di mercato in Europa e che produciamo in Italia nei siti di Fabriano, Comunanza e Caserta".
Prende così forma un progetto che - spiega l'azienda della famiglia Merloni - prevede di "rinnovare completamente la gamma dei prodotti realizzati in Italia, in termini sia di prestazioni che di competitività di costo, e di ridisegnare i 3 poli produttivi italiani del gruppo per aumentarne l'efficienza".
L'accordo del dicembre 2013, al tavolo al ministero dello Sviluppo con sindacati e istituzioni, archiviò sei mesi di tensioni (dopo l'annuncio a giugno 2013 di 1400 esuberi) con un programma di ammortizzatori sociali che ha scongiurato il rischio di licenziamenti e con l'impegno a mettere in campo investimenti per 83 milioni di euro per il rilancio degli stabilimenti italiani del gruppo. Il piano è stato presentato oggi nella fabbrica di Albacina con un evento in cui l'Ad ha "dato ufficialmente il via", presente, tra gli altri, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Le "azioni intraprese da Indesit", sottolinea l'azienda, ribadiscono "il ruolo centrale ricoperto dall'Italia nel rilancio competitivo e industriale" di un gruppo internazionale (leader in Italia, Regno Unito e Russia e con stabilimenti anche in Polonia e Turchia) e dimostrano come nonostante le "oggettive difficoltà del momento storico" la società "creda fortemente nella possibilità e nell'opportunità di continuare a investire e produrre nel nostro Paese".
Ad Albacina, storico stabilimento di Indesit nato nel 1957 a pochi chilometri dal quartier generale di Fabriano, un piano da 19 milioni di euro prevede "un centro di eccellenza nella produzione di forni da incasso, dove saranno prodotti anche quelli oggi realizzati in Polonia": l'azienda punta sulle «smart technologies» con "un passo decisivo verso le cucine del futuro", dove "i forni saranno in grado di capire lo stato di salute e l'umore del consumatore e di proporre programmi di cottura su misura".
Sempre nell'area di Fabriano, Melano «diventa centro di eccellenza per la realizzazione dei forni di piccole dimensioni oggi realizzati in Francia (microonde e vapore) e di altri prodotti speciali per la cottura». Comunanza «sarà il centro per l'innovazione e la produzione di lavabiancheria e lavasciuga di alta gamma», e Caserta «il centro esclusivo per la produzione di frigoriferi da incasso ad alto contenuto d'innovazione, compresi quelli oggi realizzati in Turchia, e dei piani cottura a gas da incasso, attualmente prodotti a Fabriano, che verranno completamente rinnovati a partire dal 2015».
Infine, si stringono i tempi per la holding Fineldo per la ricerca di un partner per Indesit Company. Sono in 3, a quanto si apprende, in corsa dopo primi contatti con una rosa più ampia: L'americana Whirlpool, la svedese Electrolux e il gruppo di proprietà del governo cinese Sichuan Changhong Electric con la controllata Meiling (e non la cinese Haier, nome circolato con insistenza). Il Cda Fineldo si riunirà il 27 giugno, quando scadrà il termine per le proposte. Poi il dossier dovrebbe arrivare a metà luglio al Cda Indesit.
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