martedì 4 febbraio 2014

BENE APERTURA TAVOLO DEL SETTORE DEGLI ELETTRODOMESTICI, ORA PROPOSTE CONCRETE

Cogliamo, come Fim-Cisl, con favore l’apertura oggi, di un tavolo di settore presso il Ministero dello Sviluppo Economico per affrontare i nodi che da anni stanno mettendo in difficoltà l’intero comparto industriale dell’elettrodomestico nel nostro Paese, il secondo del manifatturiero nazionale per numero di addetti.  Un tavolo che visto il coinvolgimento di tutti gli attori: dal Ministero dello Sviluppo Economico, al Ministero del Lavoro, alle regioni, alle parti sociali e del Ceced, che potrà ci auguriamo, finalmente trovare delle soluzioni di carattere strutturale ai tanti nodi che nel corso delle varie crisi ed emergenze industriali, oggi in ordine temporale Electrolux, hanno e stanno mettendo in crisi questo importante settore industriale nel nostro Paese. Serve ora che quanto emerso nella discussione odierna, trovi nel prossimo incontro, programmato per gli inizi di marzo, gli spazi per rendere operative le molte proposte oggi solo accennate dalle parti. Come Fim Cisl riteniamo che bisogna da una parte dare sostegno al prodotto con una serie di interventi normativi che dovrebbero essere adottati a livello comunitario come ad esempio: l’etichettatura, il controllo sui prodotti vendibili ed ecocompatibili e con essi incentivi sulla ricerca e lo sviluppo di nuovi prodotti, oltre che, per l’innovazione produttiva indirizzati ad aziende socialmente responsabili che investano nel Paese dando lavoro e sviluppo. In quest’ottica è importante anche il ruolo delle regioni e dei territori. Dall’altra, per quanto riguarda il lavoro è importante non disperdere l’alto livello di specializzazione e qualificazione delle nostre imprese. Su questo fronte non servono politiche meramente assistenziali, ma piuttosto politiche finalizzate al mantenimento del patrimonio professionale e di competenze, per questo l’intervento sulla decontribuzione dei contratti di solidarietà, che è ferma al 2005, va rifinanziato al più presto. E’ necessario poi, un intervento di riduzione del cuneo fiscale e contributivo, da tempo richiesto dalla nostra Confederazione, che favorirebbe la competizione delle nostre imprese senza deprimere i consumi. 

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