Cogliamo, come Fim-Cisl, con favore l’apertura oggi, di un tavolo di settore
presso il Ministero dello Sviluppo Economico per affrontare i nodi che da anni
stanno mettendo in difficoltà l’intero comparto industriale
dell’elettrodomestico nel nostro Paese, il secondo del manifatturiero nazionale per numero di addetti. Un tavolo che visto il coinvolgimento
di tutti gli attori: dal Ministero dello Sviluppo Economico, al Ministero del
Lavoro, alle regioni, alle parti sociali e del Ceced, che potrà ci auguriamo,
finalmente trovare delle soluzioni di carattere strutturale ai tanti nodi che
nel corso delle varie crisi ed emergenze industriali, oggi in ordine temporale Electrolux, hanno e
stanno mettendo in crisi questo importante settore industriale nel nostro
Paese. Serve ora che quanto emerso nella discussione odierna, trovi nel prossimo
incontro, programmato per gli inizi di marzo, gli spazi per rendere operative
le molte proposte oggi solo accennate dalle parti. Come Fim Cisl riteniamo che
bisogna da una parte dare sostegno al prodotto con una serie di interventi
normativi che dovrebbero essere adottati a livello comunitario come ad esempio:
l’etichettatura, il controllo sui prodotti vendibili ed ecocompatibili e con
essi incentivi sulla ricerca e lo sviluppo di nuovi prodotti, oltre che, per
l’innovazione produttiva indirizzati ad aziende socialmente responsabili che
investano nel Paese dando lavoro e sviluppo. In quest’ottica è importante anche
il ruolo delle regioni e dei territori. Dall’altra, per quanto riguarda il
lavoro è importante non disperdere l’alto livello di specializzazione e
qualificazione delle nostre imprese. Su questo fronte non servono politiche
meramente assistenziali, ma piuttosto politiche finalizzate al mantenimento del
patrimonio professionale e di competenze, per questo l’intervento sulla
decontribuzione dei contratti di solidarietà, che è ferma al 2005, va
rifinanziato al più presto. E’ necessario poi, un intervento di riduzione del
cuneo fiscale e contributivo, da tempo richiesto dalla nostra Confederazione,
che favorirebbe la competizione delle nostre imprese senza deprimere i consumi.
Nessun commento:
Posta un commento