Il canone Rai è una delle imposte più odiate e discusse nella penisola e che i cittadini italiani sono costretti a pagare per il possesso di un televisore all’interno della propria abitazione..In un periodo molto complicato e difficile come questo, 113,50 euro risultano essere fondamentali soprattutto per un pensionato; a proposito di ciò, dobbiamo ammettere che esiste la possibilità di non pagare il canone Rai in tutta legalità.
Questa possibilità riguarda le persone di 75 anni o di età superiore che devono essere in possesso dei seguenti requisiti:
- aver compiuto 75 anni di eta’ entro il termine di pagamento del canone Rai;
- non vivere assieme ad altri soggetti diversi dal coniuge titolari di reddito proprio;
- essere in possesso di un reddito che , assieme a quello del proprio coniuge convivente, non superi la cifra di euro 516,46 moltiplicata per tredici mensilita’ (euro 6.713,98 annui)
Per poter godere dell’esenzione per l’anno 2013, è necessario aver compiuto 75 anni entro il 31/01/2013. Mentre invece per poter chiedere il rimborso degli anni 2008-2009-2010-2011-2012, bisogna fare domanda servendosi del modulo di dichiarazione sostitutiva (secondo gli artt. 46 e 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445) che può essere scaricato attraverso questo link ufficiale dell’Agenzia delle Entrate.
Il tutto deve essere poi spedito, attraverso Raccomandata con Ricevuta di Ritorno, al seguente indirizzo (oppure consegnato all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate più vicino):
Agenzia delle Entrate
Direzione Provinciale I di Torino
Ufficio territoriale di Torino 1
Sportello S.A.T.
Casella postale 22
10121 – Torino (To)
Nelle scorse settimane, è
circolata prepotentemente sui social network, una notizia, secondo cui la Corte Europea dei
Diritti dell’Uomo avrebbe dichiarato illegittimo il canone Rai con una
sentenza dello scorso 30 dicembre. A pochi giorni
dalla scadenza, insomma, la notizia, accolta favorevolmente da grandissima
parte dei contribuenti, è stata immediatamente ripresa, commentata
e condivisa da milioni di utenti nei vari Facebook, Twitter e compagnia,
senza, però, trovare riscontro nei media ufficiali. Immediatamente,
qualcuno ha iniziato a pensare alla censura della televisione
pubblica, smaniosa di indurre i cittadini al versamento del canone, e
dunque piuttosto restia alla diffusione di queste informazioni. Altri, invece,
hanno cercato di capire se l’informazione divulgata avesse o meno un fondo di
verità. Insomma,
probabilmente qualche buontempone si è divertito a illudere i contribuenti
che la tassa sulla televisione fosse sul punto di decadere, per effetto
della conclamata sentenza europea. Una pronuncia che però, non è mai esistita. Il canone Rai, insomma, è in vigore più che mai e andrà regolarmente
saldato anche per il 2014
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