lunedì 27 gennaio 2014

DAL MONDO DEL "BIANCO": ELECTROLUX PICCHIA DURO, MA PER LA FIM IL PIANO E' IRRICEVIBILE

Nell'incontro tenutosi oggi a Mestre (Ve) il management di Electrolux ha avanzato alle organizzazioni sindacali le richieste riguardanti il contenimento del costo del lavoro, la cui soddisfazione, a parere della multinazionale svedese, rappresenta la condizione necessaria ma non sufficiente, per realizzare gli investimenti su prodotti, processo e innovazione che consentirebbero l'ottenimento di standard competitivi sufficienti per confrontarsi con i competitors. Aggiungendo però, che questo non sarebbe sufficiente per confermare tutte le fabbriche italiane in quanto, vale solo per tre di queste, quelle di: Solaro, dove si producono lavastoviglie, di Forlì dove si producono forni e piani cottura e di Susegana, dove si fanno i frigoriferi. Ma non basterebbe per giustificare il mantenimento dell' impianto di Porcia, quello nel quale si producono lavatrici e dove Electrolux immagina sia ineluttabile la chiusura. Ci hanno proposto programmi del tutto virtuali, con budget produttivi in crescita poco credibili e non specifici, che hanno gambe molto fragili, considerato lo stato del settore e le previsioni degli altri produttori. Inoltre anche gli impegni ad investire sul nuovo frigorifero “Cairo 3” destinato alla fabbrica veneta di Susegana, sono venuti meno e ciò, in prospettiva, pone un grande punto interrogativo anche su questo impianto. Per la Fim Cisl, il confronto sindacale non può essere la sede nella quale si prende atto della crisi e dei problemi e ci si arrende alla concorrenza dei paesi a basso costo del lavoro. Siamo pronti a confrontarci sui temi dell'efficienza produttiva, dell' organizzazione del lavoro, delle turnistiche e del trattamento economico, come peraltro abbiamo già fatto anche nel passato recente col gruppo Electrolux. Ma questo non basta, per noi non è concepibile considerare ineluttabile, come fa Electrolux, la chiusura della fabbrica di Porcia. Rifiutiamo questa ipotesi alla quale ci opponiamo fermamente, Electrolux deve modificare assolutamente i suoi progetti, non ci arrenderemo e lo glielo chiederemo anche con la mobilitazione nei prossimi giorni in tutte le fabbriche. Serve un forte ed immediato intervento istituzionale a tutti i livelli. E’ necessario! Il Paese non può assistere inerme a pezzi d’industria, di lavoro e di reddito per i lavoratori e per il territorio che se ne vanno. Servono immediatamente risposte efficaci e rapide il Governo intervenga. Dichiarazione di Anna Trovò, segretario nazionale Fim-Cisl. Roma, 27 gennaio 2014 Ufficio Stampa Fim Cisl

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