mercoledì 30 ottobre 2013

INDESIT, TERZO TRIMESTRE IN CALO ED INTANTO IL COORDINAMENTO SINDACALE RIUNITOSI A ROMA GIUDICA INSUFFICENTI LE APERTURE AZIENDALI SULLE MODIFICHE AL PIANO

Nelle stesse ore in cui a Roma, il coordinamento Fim, Fiom e Uilm valutava le proposte aziendali circa le modifiche del piano, Indesit divulgava i dati finanziari del terzo trimestre.La holding fabrianese, ha archiviato il terzo trimestre con ricavi e utili in calo, ma sostanzialmente in linea con le attese, risentendo della flessione della domanda e del rafforzamento dell'euro. L'azienda di Fabriano ha quindi rivisto in lieve ribasso le stime sui ricavi per l'intero anno, guardando però con maggiore fiducia al 2014. "Per il 2013 prevediamo un fatturato di poco superiore ai 2,7 miliardi e una redditività in linea con gli obiettivi già comunicati al mercato", spiega in una nota il presidente e AD Marco Milani. In precedenza la società aveva detto di aspettarsi un calo dei ricavi nell'ordine del 3-4% rispetto al 2012, quando aveva fatturato circa 2,9 miliardi, quindi intorno a 2,78-2,81 miliardi."Credo che nel 2014 possiamo performare un po' meglio del 2013", ha poi spiegato Milani nella conference call con gli analisti.Questo miglioramento in parte potrebbe essere legato a una lieve ripresa del mercato. L'AD ritiene infatti che la domanda di grandi elettrodomestici nell'area "Greater Europe" il prossimo anno possa registrare un miglioramento nell'ordine dell'1-1,5%. sottolineando che è ancora troppo presto per dare delle previsioni puntuali su indesit. Nel terzo trimestre i ricavi sono scesi a 719 milioni di euro dagli 800 milioni di un anno prima (-10,1%). A cambi costanti, il calo sarebbe stato pari al 5,4%. Il risultato netto di pertinenza dei soci della controllante è sceso a 9 milioni dai 20,4 milioni di un anno prima.L'Ebit ante oneri non ricorrenti si è contratto a 30 milioni da 44 milioni, con un Ebit margin pari al 4,1% da 5,5%.In borsa il titolo ha chiuso in rialzo del 4,5%. "Sono risultati che confermano la strategia del gruppo di difendere la redditività in un mercato non facile", ha commentato un operatore. AD DETERMINATO A PORTARE AVANTI PIANO RIORGANIZZAZIONE Durante la conference call con gli analisti Marco Milani ha detto di sperare che si trovi un accordo con i sindacati sul piano di riorganizzazione dell'azienda, che prevede una serie di esuberi e lo spostamento di alcune produzioni fuori dall'Italia, sottolineando però di essere determinato a portarlo avanti anche senza un'intesa."Rinvieremo il piano? Assolutamente no", ha detto l'AD, sottolineando che sta venendo rispettata la tempistica data all'inizio, che prevede di chiudere entro fine anno.L'AD ha però detto di essere "positivo" sul raggiungimento di un accordo con i sindacati, anche perché l'azienda ha fatto degli "sforzi per rendere il piano socialmente più accettabile"."Se non ci sarà un accordo, dovremo proseguire da soli e il processo sarà più doloroso per tutti" ha quindi concluso il presidente, sottolineando però di sperare che un accordo venga raggiunto. Anche i sindacati auspicano un accordo, ma ritengono che le aperture non siano sufficienti."Le aperture di Indesit sono interessanti ma insufficienti. Per raggiungere un accordo non bastano", ha spiegato a Reuters Anna Trovò, segretaria nazionale della Fim Cisl, sintetizzando quanto emerso dal coordinamento sindacale del gruppo Indesit e delle segreterie nazionali che si è tenuto oggi a Roma. Sindacati e azienda si confronteranno presso il ministero dello Sviluppo Economico il prossimo 4 novembre.

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