sabato 19 ottobre 2013
AL VERTICE DELLA TENSIONE- LUNEDI' 5° INCONTRO AL MISE
C'è una spasmodica fibrillazione, degna dell'omonimo film tecno-thriller di alcuni anni fa, per l'incontro al MISE di lunedì prossimo per la vertenza Indesit Company. Sarà il 5° incontro della serie, ma tutto sembra far presagire, soprattutto nella parole della multinazionale fabrianese che possa essere quello della svolta. In una nota diramata dall'headquarters della Indesit Company, infatti si legge, come la stessa si presenterà il 21 ottobre al ministero dello Sviluppo economico con un ulteriore miglioramento al piano di riorganizzazione presentato il 4 giugno, senza pregiudicarne l'efficacia, per andare incontro alle richieste dei lavoratori casertani e delle istituzioni, aggiungendo che per superare "questo momento di oggettiva difficoltà, nell'attesa di agganciare la ripresa del mercato", è necessario "senso di responsabilità e un dialogo costruttivo tra tutte le parti coinvolte". "Indesit auspica che le controparti comprendano l'importanza di questo piano per garantire la competitività dell'azienda nel medio-lungo periodo e attuino scelte responsabili nell'interesse dei lavoratori. Qualora malauguratamente ciò non accadesse e non si potesse giungere ad un accordo, che è condizione indispensabile per l'utilizzo dei contratti di solidarietà e quindi evitare licenziamenti, data l'importanza del piano per il futuro dell'azienda e il suo sviluppo in Italia quando arriverà la ripresa, Indesit sarebbe costretta a portare avanti uni lateralmente il piano e senza avere accesso agli ammortizzatori sociali". Ed è sicuramente questa seconda parte della nota stampa, a far innalzare il termometro della vertenza verso il torrido, ma contestualmente anche le barricate per respingere le parole della holding e del suo management, che sono pesate sicuramente come macigni e oltre ad essere sembrate un vero e proprio aut-aut. Nonostante nel settore dell’elettrodomestico le relazioni sindacali non siano mai state conflittuali, e soprattutto in Indesit sempre corrette e volte alla partecipazione e condivisione delle scelte, queste parole sembrano lontane anni luce, dal Merloni style, caratterizzato da quanto sopra. Negli ultimi anni i lavoratori di Indesit, hanno infatti accettato accordi gravosi, ma questo non ha evitato le delocalizzazioni, né reso più competitivi gli stabilimenti italiani. In pratica Indesit non avrà nessuna firma in bianco, come afferma Andrea Cocco della segreteria regionale Fim-Cisl Marche, piuttosto dovrebbe concentrarsi su reali e consistenti modifiche al piano di salvaguardia, consolidamento e rilancio industriale, perchè è sul merito di esso che ci si dovrà confrontare. Intanto dopo gli scioperi "border line" di Melano, ossia a gatto selvaggio "a discrezione" dell'ultima settimana lunedì mattina, i lavoratori di Albacina e Melano si ritroveranno davanti alla Wr@p a Fabriano, con l'intenzione di tornare a manifestare per tenere sempre alta l'attenzione su questa vicenda arrivata a quattro mesi e mezzo dal suo inizio. Un negoziato complesso e difficile che ha comunque visto la partecipazione, il protagonismo e la determinazione dei lavoratori.
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