sabato 26 ottobre 2013

DAL MONDO DEL "BIANCO"- ELECTROLUX SHOCK, PRODUZIONE DEGLI ELETTRODOMESTICI IN ITALIA A RISCHIO, SOTTO "INVESTIGAZIONE" I QUATTRO STABILIMENTI DELLA PENISOLA

La notizia più temuta è arrivata. Electrolux ha annunciato oggi, insieme alla trimestrale, l’avvio dell’investigazione sulla produzione di elettrodomestici in Italia, ovvero su tutti e 4 gli stabilimenti. Porcia per le lavatrici, Susegana per i frigoriferi, Solaro per le lavastoviglie, Forlì per forni e piani cottura. Complessivanete sono a rischio oltre 4.500 posti di lavoro escluso l’indotto. Sino a oggi, storicamente, il termine “investigazione” è sempre stato usato da Electrolux come sinonimo di “chiusura”. Le dichiarazioni di Keith McLoughlin, Ceo della multinazionale. «L'Europa continua a soffrire di una domanda debole –spiega McLoughlin nel commento alla trimestrale – mentre il gruppo in Nord America continua a a registrare forti vendite e la crescita degli utili. In risposta alla situazione attuale del mercato europeo – prosegue il ceo di Electrolux – inizieremo una serie di attività finalizzate ad adeguare ulteriormente la struttura dei costi del Gruppo». E tra queste azioni strategiche rientra “l'investigazione”, che è la modalità consueta della multinazionale svedese per avviare una sorta di indagine sulla struttura dei costi e sulle modalità per incidervi in modo significativo. In passato ogni “investigazione” annunciata si è sempre conclusa con la dismissione delle fabbriche indagate. E' accaduto in Germania con lo storico stabilimento Aeg, al pari della Svezia, della Spagna, degli Usa e dell'Italia dove, nel '94, Electrolux fermò la produzione di frigoriferi nello stabilimento di Scandicci dove tentò un progetto di reindustrializzazione poi naufragato (ma per responsabilità altrui). Va detto che nella trimestrale luglio-settembre la crescita organica del Gruppo in Europa si è attestata al 4,9%, «superiore al nostro obiettivo del 4% - riconosce McLoughlin – e dimostra che continuiamo a fornire la nostra innovazione e strategia di crescita. I mercati emergenti hanno continuato a mostrare una forte crescita del fatturato, mentre i guadagni sono stati influenzati dai movimenti valutari negativi». Continuando a riferirsi al vecchio continente «le nostre operazioni in quest'area hanno continuato ad essere influenzate dalle condizioni di mercato difficili soprattutto in sud Europa (e al primo posto c'è l'Italia) con un impatto negativo sui volumi e sui ricavi. Le vendite organiche sono rimaste invariate anno su anno con alcuni segnali positivi nel Regno Unito, nei Paesi nordici e in Germania. In risposta alla situazione attuale del mercato europeo abbiamo avviato un nuovo programma di riduzione del sovraccarico di produzione e finalizzato ad adattare la struttura dei costi del Gruppo». Non ci sono aspettative positive per i prossimi mesi. «ci attendiamo – ha dichiarato a questo proposito McLoughlin – che la domanda europea di elettrodomestici a fine 2013 si attesti a-1/2%». Oggi «stiamo annunciando anche la prossima fase del piano per migliorare la competitività del Gruppo rispetto ai costi, sulla base di un piano avviato nel 2011 e che prevede di essere completato tra il 2014 e il 2016. Chiusure in Australia. Abbiamo deciso di chiudere lo stabilimento di frigoriferi e congelatori a Orange (Australia) e concentrare la produzione nella fabbrica di Rayong in Thailandia. In aggiunta a questo – è il passaggio che riguarda direttamente gli stabilimenti ex Zanussi – sarà avviata l'inchiesta sulle unità produttive Electrolux Major Appliance in Italia». Il costo dell'operazione e stimato in 3,4 miliardi di corone svedesi e dovrebbe determinare un «beneficio totale» di 1,8 miliardi di corone su base annua. Nella relazione il Ceo di Electrolux rimarca i buoni risultati ottenuti dal Gruppo negli Usa, in Sud America e nell'area Asia-Pacifico. McLoughlin Conclude dichiarando: «le misure difficili annunciate oggi, combinate con il focus strategico sulla crescita nei mercati emergenti e un aumento dei consumi, le rilevanti innovazioni di prodotto ci rendono convinti che Electrolux è ben posizionata per soddisfare e superare i nostri obiettivi finanziari chiave a lungo termine». Electrolux in Italia. L'Italia, per numero di fabbriche e per numero di occupati, è uno dei Paesi europei dove più è concentrata l'attività della Electrolux. Le fabbriche sono quattro: Forlì, dove sono occupate 800 unità e si producono piani cottura e forni; Porcia, con 1200 occupati e produzione di lavatrici; Solaro (Milano) con 900 unità e produzione di lavastoviglie e Susegana (Treviso), 1.000 occupati e produzione di frigoriferi e congelatori da incasso. (FONTE: IL MESSAGGERO VENETO)

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