La storytelling, oggi si usa definirla con questo termine, ossia la narrazione dell’inaugurazione odierna del rinnovato
stabilimento della Whirlpool di Melano potrebbe essere tranquillamente
riassunta in un nome e cognome: Francesco Biocco. Entrato a Melano pressoché
ragazzo nel lontano 1978, è stato invitato sul palco, a fianco del vice
ministro dello Sviluppo Economico Teresa Bellanova, del presidente Whirlpool
Emea e vice presidente Whirlpool Corporation Esther Berrozpe, di Davide
Castiglioni amministratore delegato Whirlpool Italia e vice presidente
operazioni industriali Whirlpool, del sindaco di Fabriano, Giancarlo Sagramola
a fine cerimonia nel simbolico taglio del nastro nell’ideale varo della Melano
2.0, con il grado di lavoratore con più anzianità lavorativa del sito
Whirlpool, e i colleghi in maniera tanto spontanea quanto genuina e sincera, si
sono scatenati in uno scrosciante applauso nei suoi confronti, scandendo il suo
nome, tanto da far rimanere sorpresi anche i vertici aziendali di cotanto
calore e affetto. Ha in pratica viaggiato nella macchina del tempo
dell’evoluzione del plant, fino al 2006 dedito alla produzione di frigoriferi.
Da Merloni Elettrodomestici, passando per Indesit Company e oggi Whirlpool
Emea. Ma forse è colui che meglio di ogni altro riesce a essere l’icona di quel
DNA vincente oggi enfatizzato, di uno stabilimento, oggi modello e vanto di
queste terre scarnificate negli anni scorsi dalla crisi che ha divorato tanti
posti di lavoro. Uno stabilimento che al di la dei “santi in Paradiso”, qui,
infatti, sono passati Sandro Pertini e Papa Giovanni Paolo II°, due giganti dei
nostri tempi, che nei quasi cinquanta anni di vita, grazie al suo DNA vincente
e a quello dei tanti lavoratori che ci sono passati, ha saputo resistere in
passato a vari tentativi di chiusura, non ultimo quello del 2013, ha saputo
resistere al terremoto del 1997, ma anche resistere alle gomitate della
globalizzazione dei giorni nostri, superando in maniera brillante la
riconversione di metà anni 2000, passando dai frigoriferi ai piani cottura in
vetroceramica, alle cucine e poi ancora i piani gas. Tutte sfide vinte con
risultati brillanti, con ottime performance, grazie soprattutto a quel DNA
vincente, fatto dal saper fare, dalla tenacia, dalla passione, dall’orgoglio,
caratteristiche ereditate dal metal-mezzadro, la mitica ed indimenticata figura dell’operaio contadino
che oggi Francesco Biocco ha saputo rappresentare in nome di tutti i colleghi. (s.b.)
(Il taglio del nastro, Francesco Biocco è il primo da sinistra)
(La benedizione del Vescovo di Fabriano, Stefano Russo)
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