Martedì
14 febbraio, alle ore 11 Esther Berrozpe Galindo, Presidente di Whirlpool EMEA
e Vice Presidente di Whirlpool Corporation, e Davide Castiglioni, Vice
Presidente Operazioni Industriali Whirlpool EMEA, apriranno le porte del
rinnovato sito produttivo di Melano per celebrare il completamento di
un’integrazione virtuosa, una storia di successo per l’Azienda, i dipendenti,
le realtà del territorio, il Paese. Interverranno: Teresa Bellanova, Vice
Ministro dello Sviluppo Economico; Luca Ceriscioli, Presidente della Regione
Marche e Giancarlo Sagramola, Sindaco di Fabriano. “Un momento istituzionale –
riferisce una nota dell’azienda – per celebrare insieme ai dipendenti la nuova
veste dello stabilimento marchigiano, che ha rinnovato la propria mission ed è ora
il maggior polo di Whirlpool EMEA per la produzione di piani cottura di alta
gamma. Melano è oggi uno stabilimento Top Class che impiega oltre 800 persone
ed è in grado di produrre oltre 2 milioni di unità all’anno destinati ad
arredare le cucine di tutto il mondo; una fabbrica in grado di esportare non
solo i propri prodotti, ma anche il proprio modello, riferimento per tutta la
macroregione europea”.
“Il domani non muore mai”. Prendendo in
prestito il titolo di uno dei film della celeberrima saga di James Bond, si
potrebbe descrivere così la storia dello stabilimento di Melano Marischio.
Quello stabilimento che nei progetti dell'allora a.d. di Indesit Company, Marco Milani, il 4 giugno
2013 era destinato alla chiusura, poi evitata con la lotta. Un anno dopo, sotto
gli americani di Whirlpool, all'interno del piano integrazione Italia, che
definisce il programma di fusione e integrazione dell'ex azienda di Vittorio
Merloni, con il colosso Usa, Melano, diventa secondo la mission produttiva
assegnatagli, il più grande, ed unico stabilimento della holding
"extralarge" americana, della zona Emea (Europa, Medio Oriente e Africa)
per la produzione di piani cottura''. Ma già ai tempi della produzione dei
frigoriferi, Melano sembrava essere destinato alla chiusura, penalizzato,
per quella tipologia di prodotto dalle ridotte dimensioni, che ne impedivano il
raggiungimento del "break even point", il punto di pareggio di un
milione di pezzi l'anno, condizione necessaria per avere margini di
profittabilità. Ma quella era un'altra storia, così come quelle successive
della riconversione del 2006 nei piani cottura elettrici di Thionville, poi
sostituiti da quelli a gas, alle cucine di Refrontolo e ai maxiforni. La scelta
di Melano come ha spiegato il management di Whirlpool, anche in sede ministeriale, è stata dettata da motivi di carattere industriale, come la
pianta quadrata dell'immobile, dal punto di vista dell'architettura industriale,
la presenza di un adiacente magazzino centralizzato, collegato alla fabbrica da
un tunnel aereo, dismesso dall'uscita dei frigoriferi e che è stato riattivato.
La Melano 2.0, ha visto concentrarsi
gradualmente, a partire dal secondo semestre del 2015 le produzioni distribuite
tra i siti italiani di Cassinetta e Carinaro e all'estero, attualmente in
Polonia a Lodz e Wroclaw. Parallelamente alla concentrazione delle produzioni, sta
avvenendo l'integrazione delle piattaforme con lo scopo di migliorare la competitività
della gamma facendo leva sulle best practices esistenti delle due distinte gamme
esistenti, nonchè lo sviluppo di tutte le estetiche per i diversi marchi del
gruppo. Nel frattempo è stata lanciata una nuova piattaforma a induzione nel
segmento value e l'anno prossimo verrà completato il rinnovo della gamma
induzione con il rifacimento del segmento premium. Inoltre è stata confermata
la produzione dei piani speciali, veri e propri gioielli per la produzione dei
quali è stato creato un reparto apposito all’interno del magazzino
centralizzato, con un cospicuo investimento.
Grazie ai corposi investimenti previsti,
25 milioni di euro, di processo e di riassetto industriale, spalmati nel
quadriennio 2015-2018, nascerà non una "fabbrica cacciavite",
ossia dedita semplicemente all'assemblaggio di particolari provenienti da
fornitori, ma una struttura "verticalmente integrata" per
quello che riguarda la produzione dei piani cottura, ossia si partirà dal
foglio di lamiera fino al prodotto imballato che uscirà per essere
commercializzato. In pratica tutti i processi primari: stampaggio lamiera,
smalteria, serigrafia, incollaggio vetri saranno inseriti nel nuovo layout di
Melano, disegnato in accordo con le filosofie lean al fine di evitare sprechi,
massimizzare la sicurezza e assicurare la qualità. La creazione della
megafabbrica per la produzione dei piani cottura, la cui base di partenza è
stimata a volumi consolidati 2014 in 2,350 milioni di pezzi, ha visto
l'assorbimento del personale operante ad Albacina, eccezion fatta per il
reparto monopresse, che diventerà il “cuore pulsante” della fabbrica, il cui
trasferimento da Albacina, dovrebbe essere completato entro la metà del secondo
semestre del 2017. Il time-lapse della “model factory” Melano, racconta di una
fabbrica che quotidianamente, sia lo scorso anno e in parte anche nel 2017, ha visto
la propria inesorabile trasformazione fisica. Non una mera somma algebrica 1+1
=2, ma un’operazione non semplice tenendo conto che si devono integrare due
aziende Whirlpool e Indesit (anche se societariamente ciò è avvenuto a fine
2016, con la nascita di un nuovo soggetto legale), dalla filosofia produttiva
sostanzialmente differente e due fabbriche Melano e Albacina con un patrimonio
umano e di conoscenze diverse e da non dissipare.
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