domenica 12 febbraio 2017

LA SECOND LIFE DI MELANO 2.0 - MARTEDI' 14 VERNISSAGE PER IL RESTYLING



Martedì 14 febbraio, alle ore 11 Esther Berrozpe Galindo, Presidente di Whirlpool EMEA e Vice Presidente di Whirlpool Corporation, e Davide Castiglioni, Vice Presidente Operazioni Industriali Whirlpool EMEA, apriranno le porte del rinnovato sito produttivo di Melano per celebrare il completamento di un’integrazione virtuosa, una storia di successo per l’Azienda, i dipendenti, le realtà del territorio, il Paese. Interverranno: Teresa Bellanova, Vice Ministro dello Sviluppo Economico; Luca Ceriscioli, Presidente della Regione Marche e Giancarlo Sagramola, Sindaco di Fabriano. “Un momento istituzionale – riferisce una nota dell’azienda – per celebrare insieme ai dipendenti la nuova veste dello stabilimento marchigiano, che ha rinnovato la propria mission ed è ora il maggior polo di Whirlpool EMEA per la produzione di piani cottura di alta gamma. Melano è oggi uno stabilimento Top Class che impiega oltre 800 persone ed è in grado di produrre oltre 2 milioni di unità all’anno destinati ad arredare le cucine di tutto il mondo; una fabbrica in grado di esportare non solo i propri prodotti, ma anche il proprio modello, riferimento per tutta la macroregione europea”.

“Il domani non muore mai”. Prendendo in prestito il titolo di uno dei film della celeberrima saga di James Bond, si potrebbe descrivere così la storia dello stabilimento di Melano Marischio. Quello stabilimento che nei progetti dell'allora a.d. di Indesit Company, Marco Milani, il 4 giugno 2013 era destinato alla chiusura, poi evitata con la lotta. Un anno dopo, sotto gli americani di Whirlpool, all'interno del piano integrazione Italia, che definisce il programma di fusione e integrazione dell'ex azienda di Vittorio Merloni, con il colosso Usa, Melano, diventa secondo la mission produttiva assegnatagli, il più grande, ed unico stabilimento della holding "extralarge" americana, della zona Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) per la produzione di piani cottura''. Ma già ai tempi della produzione dei frigoriferi, Melano sembrava essere destinato alla chiusura, penalizzato, per quella tipologia di prodotto dalle ridotte dimensioni, che ne impedivano il raggiungimento del "break even point", il punto di pareggio di un milione di pezzi l'anno, condizione necessaria per avere margini di profittabilità. Ma quella era un'altra storia, così come quelle successive della riconversione del 2006 nei piani cottura elettrici di Thionville, poi sostituiti da quelli a gas, alle cucine di Refrontolo e ai maxiforni. La scelta di Melano come ha spiegato il management di Whirlpool, anche in sede ministeriale, è stata dettata  da motivi di carattere industriale, come la pianta quadrata dell'immobile, dal punto di vista dell'architettura industriale, la presenza di un adiacente magazzino centralizzato, collegato alla fabbrica da un tunnel aereo, dismesso dall'uscita dei frigoriferi e che è stato riattivato.
La Melano 2.0, ha visto concentrarsi gradualmente, a partire dal secondo semestre del 2015 le produzioni distribuite tra i siti italiani di Cassinetta e Carinaro e all'estero, attualmente in Polonia a Lodz e Wroclaw. Parallelamente alla concentrazione delle produzioni, sta avvenendo l'integrazione delle piattaforme con lo scopo di migliorare la competitività della gamma facendo leva sulle best practices esistenti delle due distinte gamme esistenti, nonchè lo sviluppo di tutte le estetiche per i diversi marchi del gruppo. Nel frattempo è stata lanciata una nuova piattaforma a induzione nel segmento value e l'anno prossimo verrà completato il rinnovo della gamma induzione con il rifacimento del segmento premium. Inoltre è stata confermata la produzione dei piani speciali, veri e propri gioielli per la produzione dei quali è stato creato un reparto apposito all’interno del magazzino centralizzato, con un cospicuo investimento.

Grazie ai corposi investimenti previsti, 25 milioni di euro, di processo e di riassetto industriale, spalmati nel quadriennio 2015-2018, nascerà non una "fabbrica cacciavite", ossia dedita semplicemente all'assemblaggio di particolari provenienti da fornitori, ma una struttura "verticalmente integrata" per quello che riguarda la produzione dei piani cottura, ossia si partirà dal foglio di lamiera fino al prodotto imballato che uscirà per essere commercializzato. In pratica tutti i processi primari: stampaggio lamiera, smalteria, serigrafia, incollaggio vetri saranno inseriti nel nuovo layout di Melano, disegnato in accordo con le filosofie lean al fine di evitare sprechi, massimizzare la sicurezza e assicurare la qualità. La creazione della megafabbrica per la produzione dei piani cottura, la cui base di partenza è stimata a volumi consolidati 2014 in 2,350 milioni di pezzi, ha visto l'assorbimento del personale operante ad Albacina, eccezion fatta per il reparto monopresse, che diventerà il “cuore pulsante” della fabbrica, il cui trasferimento da Albacina, dovrebbe essere completato entro la metà del secondo semestre del 2017. Il time-lapse della “model factory” Melano, racconta di una fabbrica che quotidianamente, sia lo scorso anno e in parte anche nel 2017, ha visto la propria inesorabile trasformazione fisica. Non una mera somma algebrica 1+1 =2, ma un’operazione non semplice tenendo conto che si devono integrare due aziende Whirlpool e Indesit (anche se societariamente ciò è avvenuto a fine 2016, con la nascita di un nuovo soggetto legale), dalla filosofia produttiva sostanzialmente differente e due fabbriche Melano e Albacina con un patrimonio umano e di conoscenze diverse e da non dissipare.

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