Integrazione più pesante nei contratti di solidarietà di tipo A, stipulati in un contesto aziendale ove sussiste il diritto alla cassa integrazione salariale straordinaria. Il Ministero del Lavoro, infatti, ha dato l'ok all'aumento del 10% dell'integrazione salariale previsto dal dl n. 65/2015 che contiene disposizioni in materia di pensioni, ammortizzatori sociali e di garanzie Tfr., convertito dalla legge n. 11/2015 che così passa dal 60 al 70% della retribuzione persa. Lo spiega l'Inps nel messaggio n. 5100/2015.
L'aumento riguarda l'indennità erogata nei contratti di solidarietà difensiva ed è in misura del 10% della retribuzione persa a seguito della riduzione di orario entro il limite massimo di 150 milioni di euro per l'anno 2015 (che si aggiungono ai 50 milioni già stanziati). Il ministero del lavoro nella nota n. 14/15063 del 22 luglio ha precisato che l'aumento, nel rispetto del limite massimo (150 mln di euro), spetta sui periodi di competenza del 2015 e che le risorse sono da destinare prioritariamente ai trattamenti dovuti nello stesso 2015 in forza di contratti, anche di proroga, stipulati nel 2014.
Né la legge di Stabilità 2015, ne' il decreto Milleproroghe 2015 avevano prorogato la norma che stabiliva al 70% la misura dell'integrazione salariale spettante ai lavoratori coinvolti in contratti di solidarietà. Il rischio concreto era quindi quello di destabilizzare un contratto il cui utilizzo è cresciuto in termini importanti nel corso degli ultimi anni, determinandone una perdita di attrattività per aziende e lavoratori.
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