domenica 30 dicembre 2018

LA FIM-CISL MARCHE, RISULTATI DEL 2018 E PROGETTI PER IL NUOVO ANNO. LE PAROLE DI LEONARDO BARTOLUCCI SEGRETARIO DELLA FIM-CISL MARCHE

(Leonardo Bartolucci con il segretario
generale della Fim-Cisl, Marco Bentivogli)
Sta per concludersi un altro anno e ci sembra opportuno fare un bilancio delle tante attività sindacali che abbiamo svolto e al contempo progettare il lavoro da svolgere per il prossimo anno. 
Il 2018 si è caratterizzato per importanti risultati organizzativi con la sindacalizzazione di diverse nuove aziende, un positivo tesseramento e un incremento costante dei consensi in tutte le elezioni delle RSU. Per consolidare questa crescita che da diversi anni sta caratterizzando la Fim Cisl Marche dobbiamo sempre più lavorare per garantire ai nostri delegati la capacità di operare da protagonisti nelle loro aziende rafforzando la loro autonomia; motivo per cui nel 2019 vogliamo proporgli una qualificata attività formativa.
Particolare attenzione dedicheremo anche all’adempimento del diritto soggettivo alla formazione per tutti i lavoratori metalmeccanici, perché siamo consapevoli che, oggi più che mai, sia un indispensabile strumento  di tutela per migliorare la loro professionalità e il loro futuro lavorativo in considerazione dei cambiamenti che si stanno determinando con la rivoluzione digitale che si sta affermando. 
Dopo anni di contrattazione difensiva a salvaguardia dei posti di lavoro, quest’anno siamo riusciti a rafforzare la nostra azione contrattuale con l’estensione del numero di aziende coinvolte dalla contrattazione aziendale, ma anche con ottimi ed innovativi risultati sia sui premi di risultato che sugli aspetti normativi. Viste le notevoli difficoltà a realizzare una contrattazione territoriale, che comunque deve rimanere un nostro obiettivo, dobbiamo  provare ad essere ancor di più incisivi per estendere la contrattazione aziendale in tutte le aziende del territorio in cui siamo presenti.   
Dell’anno trascorso mi piace anche sottolineare come siano state importanti le iniziative seminariali come quella fatta sull’immigrazione, nella quale abbiamo ragionato su come contrastare i luoghi comuni che spesso sono amplificazioni di paure, per affermare che accoglienza e legalità sono aspetti che non solo devono coniugarsi insieme, ma devono caratterizzare la nostra comunità regionale violentemente ferita dagli episodi successi a Macerata. Allo stesso modo l’iniziativa realizzata con l’acceso confronto avuto sull’Europa e sulle politiche fatte da questo governo con la legge di bilancio, ci ha permesso di analizzare i contenuti delle scelte, capire che i possibili rischi del rapporto con le istituzioni Europee finiscono per ricadere sulla parte più debole della società e che l’autonomia dai partiti non si deve tradurre in indifferenza verso la politica rispetto alla quale dobbiamo mantenere senso critico e tutela della nostra rappresentanza con proposte e proteste.   
Infine a nome della Segreteria e di tutti gli operatori della Fim Cisl Marche voglio ringraziare tutti coloro che si adoperano costantemente al servizio della nostra organizzazione, tutte le nostre Rsu,  Rsa e Rls, gli attivisti che con il loro spirito di squadra sono fondamentali nel sostegno organizzativo, coloro che si adoperano a valorizzare i servizi e i presidi di Metasalute e Cometa, gli iscritti che sono la base del nostro consenso e i primi destinatari del nostro lavoro. Grazie di cuore perché senza Voi la Fim Cisl Marche non sarebbe fiera di essere quella bella organizzazione che si sente di rappresentare.

Buone FESTE e Buon ANNO NUOVO , ancora insieme, nel segno della FIM CISL.  

Il Segretario Generale FIM-CISL MARCHE - LEONARDO BARTOLUCCI

lunedì 24 dicembre 2018

LEGGE DI BILANCIO 2019, MODIFICHE ALLA RESTITUZIONE DELLA BUSTA PAGA PESANTE.

La manovra 2019 del governo gialloverde, con deficit al 2,04%, ridisegnata per venire incontro alle richieste della Commissione europea, è stata approvata al Senato nei giorni scorsi. Il testo della legge di Bilancio 2019, che ora passerà alla Camera contiene al suo interno dei provvedimenti che riguardano le comunità e le popolazioni del centro Italia colpite dagli eventi sismici del 2016. Tra le misure previste c'è lo spostamento temporale della restituzione della busta paga pesante, la cui restituzione sarebbe dovuta avvenire a partire dal 16 gennaio prossimo, prorogata con decorrenza 1 giugno 2019. Anche le rate previste inizialmente in 60, quindi in cinque anni, sono state praticamente raddoppiate in 120, quindi dieci anni. Ora bisognerà aspettare che il passaggio come detto alla Camera confermi le modifiche introdotte, passaggio che dovrebbe avvenire dopo le festività natalizie ed entro la fine dell'anno. (s.b.)






sabato 22 dicembre 2018

FONDO METASALUTE, EROGATE PRESTAZIONI PER 141, 3 MILIONI DI EURO


I piani sanitari mè̀taSalute (fondo di assistenza sanitaria integrativa per i lavoratori dell’industria metalmeccanica, dell’installazione di impianti e del comparto orafo e argentiero) hanno erogato al 30 novembre 2018 oltre 2.238.074 prestazioni sanitarie per un ammontare complessivo di 141,3 milioni di euro. Il numero di beneficiari delle prestazioni si attesta a 561.689 persone. Lo ha evidenziato il presidente del Fondo, Roberto Toigo. "Questi dati -ha detto- mettono nero su bianco la centralità di questo strumento per il nostro settore e l’importante sostegno economico che ha garantito ai lavoratori e alle loro famiglie”.
Non solo. Al 30 ottobre 2018 risultavano pagate oltre 1.988.555 prestazioni sanitarie per un ammontare complessivo di 137,1 milioni di euro e il numero di beneficiari delle prestazioni si attestava a 522.273 persone. Alla fine del primo anno di operatività mètaSalute ha restituito ai lavoratori e alle loro famiglie poco meno del 94% dei contributi incassati dalle aziende sotto forma di prestazioni sanitarie. “Un livello di copertura che non ha uguali nel settore della contrattazione collettiva nazionale -ha aggiunto Toigo- e che testimonia la portata innovativa dell’ultimo rinnovo del contratto dei metalmeccanici e l’importanza strategica per i Fondi sanitari integrativi di affidare le proprie risorse al settore assicurativo favorendo la massima competizione tra gli operatori”.
“L'obiettivo (direi largamente raggiunto) di mètaSalute è sempre stato quello di fornire un supporto concreto ai redditi dei lavoratori e delle relative famiglie in merito alle voci principali della Spesa sanitaria privata, in un’ottica di massima complementarietà̀ rispetto al Servizio sanitario nazionale", ha aggiunto Toigo.
Non a caso, solo il 15% delle risorse di mètaSalute sono state impiegate nell’area ospedaliera, che risulta ben presidiata dal Ssn. Gli interventi a favore dei lavoratori e delle loro famiglie si sono dunque concentrati in quelle aree cliniche e di cura, non ricomprese nei Livelli essenziali di assistenza (in particolare, nell’area odontoiatrica), o che vedono i lavoratori e le loro famiglie dover, alla prova dei fatti, mettere mano al portafoglio o, ancora peggio, ai propri risparmi.
Il 45% delle risorse del Fondo integrativo sanitario sono state erogate nell’area extraospedaliera (tra alta diagnostica, visite specialistiche e accertamenti diagnostici), con poco meno di 1,4 milioni di prestazioni sanitarie pagate; oltre il 33% nell’area odontoiatrica, con poco meno di 632 mila prestazioni dentarie pagate; e poi quasi il 10% delle risorse sono state investite dal Fondo in prevenzione e diagnosi precoce con quasi 130.000 protocolli già integralmente rimborsati.
I Piani sanitari mètaSalute garantiscono mediamente l'indennizzo del 95% del costo sostenuto dal lavoratore o dai propri familiari. “La sostenibilità di tali livelli assistenziali -ha detto Toigo - è stata recentemente confermata dalla compagnia assicuratrice partner di mètaSalute, RBM Assicurazione Salute, anche per il prossimo biennio (2019 e 2020). Un risultato importante perché identifica come livelli assistenziali di riferimento per il nostro Fondo, livelli abbondantemente al di sopra delle migliori esperienze storicamente operative nel settore della sanità integrativa".
"Ora la sfida sarà quella di garantire la stabilità nel tempo di tale supporto per i lavoratori del nostro settore e per le loro famiglie, tenuto anche conto, ci tengo a ricordarlo, che il contributo versato a mètaSalute è appena il 20% del valore medio delle cure pagate annualmente di tasca propria dai cittadini italiani e che il costo medio di mercato di una polizza sanitaria come la nostra è di quasi 10 volte superiore. Insomma, un chiaro esempio di come l’unione faccia la forza”, ha spiegato Toigo.
Il Piano sanitario base che riguarda la quasi totalità degli addetti del settore metalmeccanico ha fatto registrare andamenti tecnici (ovvero un bilanciamento tra entrate, contributi e uscite, prestazioni sanitarie) più equilibrati rispetto ai Piani sanitari integrativi, attivati invece solo in alcune realtà aziendali. Toigo ha auspicato, poi, "un percorso di convergenza verso una piattaforma unica di sanità integrativa per il settore metalmeccanico”, quale "migliore garanzia per la stabilità di questo importante strumento nato dalla bilateralità che sarà sempre più centrale per il nostro contratto".
Nell’esercizio 2018 non sarà̀ presumibilmente accantonato dal Fondo alcun avanzo di gestione: la quasi totalità delle risorse raccolte dalle aziende, come già indicato, sono state infatti già restituite ai lavoratori ed alle loro famiglie in forma di prestazioni sanitarie. “Concludo la mia esperienza come presidente del Fondo -ha concluso Toigo - con la soddisfazione di aver messo in moto insieme alle fonti istitutive ed al Consiglio di amministrazione una tutela per il nostro settore fondamentale per l’oggi e, ancor di più, per il domani. Continuerò comunque a mettere a disposizione il mio contributo per preservare gli importanti risultati raggiunti e per favorire ulteriormente l’accessibilità alle prestazioni assicurate dal nostro Fondo”.

mercoledì 12 dicembre 2018

RESTITUZIONE BUSTA PAGA PESANTE SISMA 2016, COME FARE?


FONDO COMETA: VALORE QUOTA MESE DI NOVEMBRE 2018


Un mese di ottobre dal segno più per tutti i comparti del fondo di previdenza integrativa dei metalmeccanici italiani.  Pero appare quanto mai necessario un rilancio e rafforzamento dei fondi pensione, anche alla luce delle imminenti misure che porteranno ad una riforma del sistema pensionistico italiano. (s.b.)

sabato 8 dicembre 2018

LUNEDI' 10 DICEMBRE AL MINISTERO DEL LAVORO, INCONTRO WHIRLPOOL PER GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI.

Si svolgerà presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali il prossimo lunedì 10 Dicembre, il previsto incontro per esaminare congiuntamente al Ministero, alle regioni interessate, all’Azienda,  alle OO.SS, alle strutture Territoriali ed  alle RSU, l’utilizzo di ammortizzatori sociali ex art.24 del d.lgs. n. 148/2015.

Facendo seguito a quanto stabilito nell’accordo quadro, siglato al Mise tra le parti, lo scorso 25 Ottobre  e poi successivamente ratificato dalle lavoratrici e dai lavoratori con il referendum in tutti i siti  Whirlpool della penisola, approvato con il 93% dei consensi, che prevede la proroga di 2 anni di utilizzo degli ammortizzatori sociali e contestualmente l’implementazione di un nuovo piano industriale con nuove piattaforme di vendita e relativi investimenti per il prossimo triennio, pari a circa 250 milioni circa su tutto il gruppo, di cui 24 milioni per il plant di Melano, per azzerare gli esuberi complessivi dichiarati dalla Whirlpool pari a 792 lavoratori.

Dovranno essere definiti congiuntamente quali saranno gli strumenti di sostegno al reddito i modi e le forme, ricordando che nell’accordo quadro, già sono presenti le percentuali massime di riduzioni di orario di lavoro, sapendo che ad oggi mediamente le fabbriche italiane Whirlpool hanno lavorato con insaturazione del 50%. Il piano sociale, prevederà successivamente la stipula di un sistema incentivante per l'uscita volontaria dei lavoratori interessati. (s.b.)

mercoledì 5 dicembre 2018

GLI INVESTIMENTI DI COMETA SONO TUTELATI, ANCHE CON LO SPREAD. ECCO COME

Si parla molto di mercati finanziari e dell’impatto di incremento dello spread. Lo spread, di cui si parla, è il divario tra il rendimento dei titoli di stato italiani e quelli tedeschi. Da maggio 2018 sta aumentando a causa della riduzione della fiducia dei risparmiatori (dati ultima emissione).
Cometa gestisce in modo responsabile le risorse degli iscritti, perseguendo sempre il principio della sana e prudente gestione, nel solo interesse degli aderenti, con l’obiettivo di generare valore e proteggere i risparmi degli iscritti, anche prestando attenzione agli eventi esterni e alla loro influenza sui mercati.
Gli investimenti del Fondo Cometa sono e continueranno a essere tutelati anche in questa particolare fase di mercato. Ecco come:
•             Diversificazione
Cometa riduce i rischi complessivi degli investimenti attuando un’elevata diversificazione del portafoglio, cioè investendo in strumenti finanziari, aree geografiche e settori differenti per proteggere gli investimenti dai possibili trend negativi di titoli legati ad un emittente, ad un’area geografica o ad un settore economico.
•             Prospettiva degli investimenti di Cometa (il lungo termine)
L’investimento di Cometa è di medio-lungo periodo, questo significa che, proprio grazie al lungo orizzonte temporale, i periodi negativi che possono verificarsi sui mercati nazionali e internazionali vengono compensati da quelli positivi, attutendo ulteriormente i rischi degli investimenti.
Le perdite di breve periodo, dovute allo spread, sono solo potenziali cioè si verificherebbero solo se Cometa vendesse i titoli governativi italiani. Nel lungo periodo, quindi portando i titoli alla loro naturale scadenza, il guadagno o la perdita dipende dal prezzo di acquisto rispetto al prezzo nominale (e sono in parte compensate dalle cedole che vengono incassate durante il periodo di possesso del titolo).
Spread più alto vuol dire anche rendimento più alto per gli investimenti nei titoli di stato italiani realizzati con i nuovi conferimenti degli aderenti.
•             Obiettivo pensionistico
Tenuto conto delle caratteristiche e dei bisogni previdenziali degli iscritti, gli investimenti finanziari del Fondo Cometa sono orientati all'ottenimento di una pensione complementare in grado di compensare l'aderente della riduzione della pensione di base e avvicinarlo al suo tenore di vita in età lavorativa
Nonostante i cicli economici che si sono succeduti in questi venti anni di vita del Fondo e le turbolenze finanziarie ad esse connesse, Cometa ha sempre adempiuto alla propria missione previdenziale riuscendo ad offrire agli iscritti un incremento della pensione di base nel lungo periodo
I numeri parlano chiaro: i lavoratori che hanno aderito e che aderiscono a Cometa si ritrovano con risparmi superiori a quelli che avrebbero ottenuto lasciando il TFR in azienda e questo per effetto dei rendimenti finanziari maggiori della rivalutazione del TFR e dei  vantaggi di natura fiscale sia nella fase di permanenza del Fondo che al momento del pensionamento, che uniti al contributo del datore di lavoro rendono l’adesione a Cometa ancora più conveniente
Con questo approccio, e grazie alla sua professionalità ed esperienza, Cometa è in grado di affrontare ora e in futuro le più diverse sfide che i mercati mettono di fronte e gestire al meglio i fattori di stress di breve periodo per ottemperare alla realizzazione del miglior rendimento di lungo periodo.
(FONTE: COMETAFONDO.IT)

martedì 4 dicembre 2018

MALATTIA ALL'ESTERO, COSA FARE IN CASO DI ASSENZA DAL LAVORO

Ci sono quei casi e quegli avvenimenti che pur nella loro rarità accadono e spesso ci trovano impreparati sul da farsi. Questa tipologia di avvenimento potrebbe essere uno di questi.
Cosa fare in caso di assenza dal lavoro per malattia all’estero? Lo spiega l’INPS con una guida sulla certificazione di malattia per i lavoratori aventi diritto alla tutela previdenziale che soggiornano temporaneamente fuori dall’Italia.

In caso di evento verificatosi durante un soggiorno all'estero, chiarisce l’Istituto, i lavoratori conservano il diritto all’indennità di malattia. Per ricevere la prestazione economica è necessaria la certificazione medica contenente tutti i dati ritenuti essenziali dalla normativa italiana (intestazione, dati anagrafici del lavoratore, prognosi, diagnosi di incapacità al lavoro, indirizzo di reperibilità, data di redazione, timbro e firma del medico).

La certificazione deve essere rilasciata nel rispetto della legislazione del paese in cui si trova il lavoratore il quale, anche all’estero, è tenuto a rispettare le fasce orarie di reperibilità per le visite mediche di controllo.

La guida sulla certificazione di malattia all’estero (pdf 282KB), consultabile e scaricabile nel link sottostante, fornisce ai lavoratori tutte le indicazioni, distinguendo tra i casi di:

malattia insorta in un paese estero appartenente all’Unione Europea;
malattia insorta in un paese extra UE che abbia stipulato accordi o convenzioni bilaterali di sicurezza sociale con l’Italia;
malattia insorta in un paese extra UE che non abbia stipulato accordi o convenzioni bilaterali di sicurezza sociale con l’Italia.
La guida, infine, ricorda ai lavoratori cosa fare nel caso in cui intendano recarsi all’estero durante la malattia, per non perdere il diritto alla tutela previdenziale.


(FONTE: INPS.IT)

domenica 2 dicembre 2018

FESTIVITA' 2019


Tra meno di un mese ci troveremo catapultati nel nuovo anno, il 2019 che come secondo tradizione si spera possa essere migliore del precedente. E sempre secondo tradizione assodata andiamo a vedere come cadranno le festività del prossimo anno, che magari daranno la possibilità a chi vorrà, di fare qualche giorno di vacanza lunga. Infatti eccezion fatta per Pasqua, che cade sempre di domenica, le altre festività domenicali del 2019, saranno l'Epifania, il 2 giugno e l'8 dicembre. (s.b.)

lunedì 26 novembre 2018

IMU E TASI, IL 17 DICEMBRE SCADENZA DEL SALDO 2018

Promemoria per il pagamento del saldo Imu e Tasi: il 16 dicembre, scadenza ufficiale, è domenica e quindi sarà lunedì 17 dicembre la data da segnare sul calendario per i possessori di immobili che devono versare il saldo di Imu e Tasi per l’anno 2018, con l’eventuale conguaglio sulla prima rata versata a giugno.
La seconda rata potrebbe essere diversa dalla prima, se il Comune ha deliberato una variazione delle aliquote entro il 31 marzo scorso e ha provveduto a pubblicare la delibera sul sito del Ministero dell’economia e delle Finanze entro lo scorso 28 ottobre. La buona notizia è che anche per il 2018, l’aliquota stabilita dal comune non potrà essere più alta: si pagherà lo stesso importo della prima rata o un importo inferiore.

È bene ricordare che pagheranno Imu e Tasi i proprietari di prime case di lusso, accatastati in A1, A8 e A9 (con una detrazione di 200 euro) e tutti gli immobili diversi dall'abitazione principale e relative pertinenze.
Chi possiede abitazioni date in locazione è ovviamente soggetto al pagamento di Imu e Tasi, ma se sono affittate a canone concordato è prevista una riduzione del 25% della base imponibile.
C’è lo sconto anche per gli immobili concessi in uso gratuito tra genitori e figli (parenti in linea retta di primo grado) per i quali la base imponibile Tasi e Imu è ridotta del 50%, a condizione che comodante e comodatario abbiano la residenza nello stesso Comune e che il comodante non possegga altri immobili a parte quello concesso in comodato e l’eventuale sua abitazione principale.
Nel caso di due coniugi residenti in due case diverse la differenza la fa il comune: se le due case e quindi le due residenze sono in comuni diversi entrambi gli immobili vengono considerati abitazione principale, e quindi sono esenti, se invece i due immobili sono nello stesso comune su uno dei due andranno versate le imposte.
Veniamo ora agli inquilini: se si tratta dell'abitazione di residenza, come per i proprietari anche gli inquilini sono esentati, altrimenti pagheranno una versione light, che va dal 10% al 30% che andrà a completare la quota versata dal proprietario.
Parliamo infine dei terreni: pagano sia Imu che Tasi le aree fabbricabili, mentre i terreni agricoli e incolti pagheranno l'Imu ma non la Tasi e non versano nulla i terreni ubicati in zone montane, quelli posseduti da coltivatori diretti o imprenditori agricoli.

(FONTE: CAFCISL.IT)

giovedì 15 novembre 2018

I LAVORATORI ITALIANI DI WHIRLPOOL APPROVANO L'IPOTESI DI ACCORDO

(Un momento della firma dell'ipotesi di accordo lo scorso 25 ottobre al Mise)
Semaforo verde da parte dei lavoratori all'ipotesi di accordo quadro Whirlpool del 25 ottobre scorso. Visto l'esito referendario le segreterie nazionali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil ed il coordinamento nazionale delle Rsu, hanno sciolto la riserva sull'ipotesi stessa. Al voto hanno partecipato 3.629 lavoratori su 5.163 aventi diritto dei siti produttivi e delle sedi operative e funzioni impiegatizie, con una percentuale di votanti del 70,28%. A favore dell'accordo sono stati 3.318 lavoratori, i contrari 238 (pari al 6,7%), 73 le schede bianche o nulle.
L'intesa porta in dote 250 milioni di euro, in attività di ricerca e sviluppo, innovazione del prodotto, innovazione di processo e riassetto produttivo, su tutto il gruppo nel triennio di vigenza del piano industriale 2019-2021. Su Melano, l’impegno economico è pari a 24 milioni di euro. Un piano industriale che contiene le dovute rassicurazioni sul futuro dell'occupazione dei siti italiani, in quanto la Whirlpool, non ricorrerà fino al 31 dicembre 2020 a licenziamenti unilaterali in base a quanto previsto dalle procedure ex art. 4 e 24 della Legge 223/91, limitandosi a quelle che si concretizzeranno mediante l'utilizzazione del criterio della non opposizione del lavoratore e quello del raggiungimento dei requisiti per la pensione. Ora la road map prevederà, sempre a Roma presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, un tavolo per la definizione di accordi relativi alle modalità di applicazione degli ammortizzatori sociali, che a differenza del piano precedente, saranno uguali per operai e impiegati. Altro step successivo sarà quello atto alla definizione del "piano sociale" per l'incentivazione all'esodo su base volontaria, e sul raggiungimento dei requisiti pensionistici. (s.b.)

FONDO COMETA: VALORE QUOTA MESE DI OTTOBRE 2018


Anche Ottobre conferma come il 2018 sarà probabilmente un anno da dimenticare per Cometa, il fondo di previdenza complementare dei lavoratori metalmeccanici italiani. Anche lo spread, stabilmente o sopra i 300 punti, pesa negativamente sui rendimenti dei comparti. Infatti dopo la lieve ripresa del mese scorso, di tutti i comparti, ad ottobre solo l'asset Monetario Plus fa registrare una piccolissima crescita. Ad ogni modo non ci stancheremo di ricordare che le performance, vanno comunque valutate su orizzonti temporali lunghi. (s.b.)

mercoledì 14 novembre 2018

I LAVORATORI DELL'AREA FABRIANO DELLA WHIRLPOOL DICONO SI ALL'IPOTESI DI ACCORDO 2019-2021

(Un momento del voto)
I lavoratori dell'area Fabriano della Whirlpool Emea approvano l'ipotesi di accordo raggiunta al Ministero dello Sviluppo Economico lo scorso 25 ottobre. Il referendum necessario per validare l'intesa, si è svolto dopo le assemblee illustrative della scorsa settimana. Un plebiscito per il “si”: infatti sono stati 762 i voti  per il “si”, 41 per il “no”, 3 bianche e due nulle. Su 1.435 aventi diritto, hanno votato in 808, ossia il 56,3 per cento dei lavoratori, di cui il 94,3 per cento ha messo la croce sul "si". I voti divisi per le varie unità, certificano che nel plant di Melano su 748 aventi diritto, hanno votato in 394: 377 per il “si”, 14 per il “no”, 3 bianche e una nulla. Invece per quello che riguarda le sedi operative e funzioni impiegatizie, nella sede centrale su 316 aventi diritto, hanno votato in 162: 154 per il “si” e 8 per il”no”. Al Service di Ca’ Maiano su 244 aventi diritto al voto, hanno votato in 172, di questi 153 per il “si”, 18 per il “no”, una scheda nulla. Agli uffici di via Campo sportivo su 78 aventi diritto al voto hanno votato in 62: 61 favorevoli e uno contrario. Negli uffici di via Lamberto Corsi, su 49 aventi diritto, hanno votato in 17 tutti per il “si” all’accordo. Il risultato positivo, si aggiunge a quello di Siena della scorsa settimana e a quello di Cassinetta di Varese. Un esito positivo che sembrava scontato sin dalla vigilia del voto referendario e che forse ha tolto l'appeal al referendum stesso. Ad ogni modo una volta terminata la tornata consultiva in tutti i siti della Penisola, ci si troverà prossimamente a Roma presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per la definizione di accordi relativi alle modalità di applicazione degli ammortizzatori sociali, che a differenza del piano precedente, saranno uguali per operai e impiegati. Altro step successivo sarà quello atto alla definizione del "piano sociale" per l'incentivazione all'esodo su base volontaria, e sul raggiungimento dei requisiti pensionistici. (s.b.)

DICHIARAZIONE DEI REDDITI FUORI TEMPO MASSIMO. COSA FARE?

Il 31 ottobre sono scaduti i termini per la presentazione della dichiarazione dei redditi 2018, dopo il 730 è time out anche per chi utilizza il Modello Redditi. E adesso? È comunque possibile rimediare, presentando una dichiarazione tardiva entro novanta giorni dalla data di scadenza ordinaria pagando una sanzione di 25 euro. Se dalla dichiarazione tardiva risulta un debito d’imposta, si dovranno versare con gli interessi decorrere dalla scadenza saltata, e la sanzione per omesso versamento, ridotta in funzione del momento in cui avviene la regolarizzazione.

Dopo i 90 giorni dalla scadenza la dichiarazione è considerata omessa. Le sanzioni previste per l’omessa presentazione sono le seguenti: se sono dovute imposte la sanzione amministrativa va dal 120% al 240% (con minimo di 250 euro) ridotta dal 60 al 120% nel caso in cui il contribuente provveda a presentare una nuova dichiarazione entro i termini della dichiarazione per l’anno successivo. Se non sono dovute imposte o per l’omessa dichiarazione si applica la sanzione da 250 a 1000 euro. Se si presenta la dichiarazione entro i termini dell’anno successivo, la sanzione va da 150 a 500 euro.

(FONTE: CAFCISL.IT)

martedì 13 novembre 2018

DETRAZIONE FISCALE PER GLI STRUMENTI DIDATTICI PER GLI ALUNNI AFFETTI DA DISTURBO SPECIFICO DELL'APPRENDIMENTO (DSA)

Dal 1° gennaio 2018 sono in vigore le nuove detrazioni fiscali sugli strumenti didattici per gli alunni ai quali è stato diagnosticato un disturbo specifico dell'apprendimento (DSA)

Per gli studenti con DSA è prevista una detrazione di importo pari al 19% delle spese sostenute per l’acquisto di strumenti utili all’apprendimento fino al completamento della scuola secondaria di secondo grado.
La detrazione Irpef potrà essere richiesta anche per spese sostenute nell’interesse di figli ed altri familiari a carico per i quali sono riconosciute le relative detrazioni, e dovrà essere indicata nella dichiarazione dei redditi 2019. Per poter beneficiare delle nuove detrazioni Irpef sarà necessario predisporre di certificato medico che attesti il collegamento tra la patologia di DSA diagnosticata e il tipo di strumento o sussidio tecnico all’apprendimento acquistato.

Nel certificato del medico sarà necessario che sia presente la seguente dicitura: “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”, necessaria per certificare oltre alla diagnosi di DSA anche il diritto a beneficiare del bonus del 19%. Sarà inoltre necessario che, in relazione alle spese ammesse all’agevolazione, si conservino fattura o scontrino parlante, all’interno del quale dovrà essere indicato il codice fiscale del soggetto affetto da DSA e la natura del prodotto acquistato o utilizzato dall’alunno.

DSA sono disturbi del neurosviluppo che riguardano la capacità di leggere, scrivere e calcolare in modo corretto e fluente che si manifestano con l'inizio della scolarizzazione. La Legge n. 170 del 2010 riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia come disturbi specifici di apprendimento (DSA).
In base al tipo di difficoltà specifica che comportano, i DSA si dividono quindi in dislessia, disturbo specifico della lettura che si manifesta con una difficoltà nella decodifica del testo, disortografia, disturbo specifico della scrittura che si manifesta con difficoltà nella competenza ortografica e nella competenza fonografica, disgrafia, disturbo specifico della grafia che si manifesta con una difficoltà nell'abilità motoria della scrittura e discalculia, disturbo specifico dell'abilità di numero e di calcolo che si manifesta con una difficoltà nel comprendere e operare con i numeri.

Per strumenti compensativi si intendono gli strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano lo studio e, in via esemplificativa, si riporta di seguito un elenco delle spese detraibili:
 - la sintesi vocale, che trasforma un compito di lettura in un compito di ascolto;
 - il registratore, che consente all’alunno o allo studente di non scrivere gli appunti della lezione;
 - i programmi di video scrittura con correttore ortografico, che permettono la produzione di testi sufficientemente corretti senza l’affaticamento della rilettura e della contestuale correzione degli errori;
 - la calcolatrice, che facilita le operazioni di calcolo; altri strumenti tecnologicamente meno evoluti quali tabelle, formulari, mappe concettuali, etc.

I sussidi tecnici ed informatici  sono invece tutte le apparecchiature e i dispositivi basati su tecnologie meccaniche, elettroniche o informatiche, come ad esempio i computer necessari per l’utilizzo di programmi di video scrittura, per l’elaborazione scritta o grafica o per accedere ad informazioni e cultura.

(FONTE: CAFCISL.IT)

domenica 11 novembre 2018

DETRAZIONE FIGLI A CARICO, DAL 1° GENNAIO 2019 AUMENTA A 4000 €. IL LIMITE PREVISTO, MA SOLO PER I FIGLI DI ETA' NON SUPERIORE A 24 ANNI


Aumenta il limite di reddito per i figli a carico di età non superiore ai 24 anni: a partire dal 1° gennaio 2019 sarà pari a 4.000 euro lordi all’anno.
La novità introdotta con un emendamento in Legge di Bilancio 2018, approvata a fine dicembre 2017, entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2019, e modificherà il limite di 2.840,51 euro attualmente previsto per poter beneficiare delle detrazioni per figli a carico. Attenzione però: la modifica in oggetto vale solo per i figli a carico di età non superiore a 24 anni. Per i figli ultraventiquattrenni, così come il coniuge a carico il limite di reddito da non scavalcare, rimarrà il suddetto 2840,51€. Basta pensare che questo limite è fermo dal 1995 (i vecchi 5 milioni e mezzo delle vecchie lire), ossia 23 anni fa e quattordici governi che si sono susseguiti. Se si fosse provveduto all’aggiornamento solo in base al tasso di inflazione, ora tale limite dovrebbe essere di 4200,00 €. circa.
Ricordiamo che secondo quanto previsto dall'articolo 12 del TUIR, il valore delle detrazioni per i figli a carico, siano essi naturali riconosciuti che adottati, affidati o affiliati, sarà di: 1.220 euro per ciascun figlio di età inferiore a tre anni; 1.350 euro per ciascun figlio con disabilità superiore a tre anni; 1.620 euro per ciascun figlio con disabilità di età inferiore a tre anni. Se i figli a carico sono più di 3, le detrazioni sono aumentate di 200 euro. E’ bene ricordare che si tratta di detrazioni teoriche in quanto diminuiscono all’aumentare del reddito. Al fine dell’agevolazione, non vi è alcuna differenza tra figli legittimi,naturali, adottivi, affidati o affiliati. (s.b.)



sabato 10 novembre 2018

ILLUSTRATO NELLE ASSEMBLEE IL PIANO INDUSTRIALE WHIRLPOOL, ORA IL REFERENDUM

(Alessandra Damiani, della Fim-Cisl Nazionale a Melano)

Si sono svolte nei giorni scorsi presso i siti di Fabriano, così come in tutti quelli della penisola, le assemblee per l'illustrazione dell'ipotesi di accordo 2019-2021 del piano industriale Whirlpool. Hanno riguardato il plant di Melano e le sedi amministrative fabrianesi. La prossima settimana verranno svolti i referendum per la validazione dell'accordo. L'Italy Master Plan 2019-2021, che come noto, sarà accompagnato da due anni di ammortizzatori sociali conservativi, in questo caso la cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione. Quella in deroga, come noto scadrà il prossimo 31 dicembre 2018. Un accordo in continuità con il precedente piano stipulato nell'estate del 2015, dopo un anno dall'acquisizione di Indesit Company da parte del colosso americano di Benton Harbor. Nell’ipotesi di accordo raggiunta al Ministero, si riconferma, così come sancito dal precedente piano industriale per quello che riguarda lo stabilimento di Melano, snodo centrale nella geografia produttiva della multinazionale americana, essendo riconfermato come unico hub EMEA per la produzione di tutta la gamma di piani cottura Whirlpool, e il driver di crescita sarà principalmente quello dei piani a induzione mediante il lancio di una nuova piattaforma e dall’ultimazione dell’integrazione delle piattaforme gas Indesit e Whirlpool e di un ulteriore nuovo prodotto, il tutto sostenuto da un investimento, nel triennio, di 24 milioni di euro su processo, prodotto e ricerca e sviluppo. Per le sedi operative e le funzioni impiegatizie, invece l'accordo conferma il progetto di riorganizzazione già avviato con il precedente piano industriale. Oltre alla conferma delle attuali sedi operative Pero, Cassinetta e Fabriano, con le attuali organizzazioni funzionali, per Fabriano le funzioni rappresentate sono R&D lavaggio, qualità, Consumer service oltre al supporto per le altre funzioni. Una volta espletato il referendum e validato l'esito, il prossimo step delle prossime settimane sarà l'incontro presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, per la definizione di accordi relativi alle modalità di applicazione degli ammortizzatori sociali, che a differenza del piano precedente, saranno uguali per operai e impiegati. Altro step successivo sarà quello atto alla definizione del "piano sociale" per l'incentivazione all'esodo su base volontaria, e sul raggiungimento dei requisiti pensionistici. (s.b.)

martedì 6 novembre 2018

ESENZIONE DELLA REPERIBILITA' PER MALATTIA, CHIARIMENTI DELL'INPS

A seguito di notizie diffuse sul web circa le modalità di esonero dalle visite mediche di controllo domiciliari, molti lavoratori stanno chiedendo ai propri medici curanti di apporre il codice “E” nei certificati al fine di ottenere l’esenzione dal controllo.

INPS precisa, in primo luogo, che le norme non prevedono l’esonero dal controllo, ma solo dalla reperibilità: questo significa che il controllo concordato è sempre possibile, come ben esplicitato nella circolare INPS 7 giugno 2016, n. 95 a cui si rinvia per ogni ulteriore dettaglio.

In secondo luogo, il medico curante certificatore può applicare solo ed esclusivamente le “agevolazioni”, previste dai vigenti decreti quali uniche situazioni che escludono dall'obbligo di rispettare le fasce di reperibilità. Le previsioni sono:

nel decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali 11 gennaio 2016, per i lavoratori subordinati dipendenti dai datori di lavoro privati
patologie gravi che richiedono terapie salvavita;
stati patologici connessi alla situazione di invalidità riconosciuta pari o superiore al 67%;
nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 17 ottobre 2017, n. 206 per i dipendenti pubblici;
causa di servizio riconosciuta che abbia dato luogo all'ascrivibilità della menomazione unica o plurima alle prime tre categorie della “tabella A” allegata al decreto del Presidente della Repubblica 30 dicembre 1981, n. 834, ovvero a patologie rientranti nella “tabella E” dello stesso decreto;
stati patologici connessi alla situazione di invalidità riconosciuta pari o superiore al 67%.
In questa circoscritta casistica, la segnalazione da parte del curante deve essere apposta al momento della redazione del certificato e non può essere aggiunta ex post, proprio perché l’esonero è dalla reperibilità e non dal controllo.

Per quanto riguarda il codice “E” indicato nel messaggio 13 luglio 2015, n. 4752, invece, si tratta di un codice a esclusivo uso interno riservato ai medici INPS durante la disamina dei certificati pervenuti per esprimere le opportune decisionalità tecnico-professionali, secondo precise disposizioni centralmente impartite in merito alle malattie gravissime.

Si precisa, quindi, che qualsiasi eventuale annotazione nelle note di diagnosi della dizione “Codice E” non può evidentemente produrre alcun effetto di esonero né dal controllo né dalla reperibilità, rimanendo possibile la predisposizione di visite mediche di controllo domiciliare sia a cura dei datori di lavoro che d’ufficio.

sabato 3 novembre 2018

A NOVEMBRE UNA GIORNATA PAGATA IN PIU', LA FESTIVITA' SOPPRESSA DEL 4 NOVEMBRE

A Novembre ci sarà un giorno in più di retribuzione in busta paga. Infatti mentre il 1° Novembre, festività di Ogni Santi cadendo durante la settimana ha regalato un giorno in più di riposo, il 4 Novembre, Giorno dell'Unità nazionale e Giornata delle Forze Armate, festività della Repubblica Italiana, in ricordo del 4 novembre 1918, celebrandosi l'anniversario della fine della prima guerra mondiale per l'Italia  e continua a essere considerato giorno non festivo, dalla legge 54/77 che lo ha soppresso dalle giornate festive, per il quale però spetta comunque ai lavoratori dipendenti la prestazione economica prevista per le festività cadenti di domenica, infatti la sua celebrazione ha luogo nella prima domenica di novembre, e come sopra detto il lavoratore beneficerà del trattamento previsto per le festività che coincidono con la domenica.
La maggioranza dei Ccnl ha previsto la corresponsione ai dipendenti di un trattamento economico aggiuntivo corrispondente:
nel sistema di paga mensilizzato: ad 1/26 della paga mensile (Cass., sez. lav. n. 14643/2006);
nel sistema di paga orario:  il trattamento retributivo corrispondente ad 1/6 dell’orario settimanale (Cass., sez. lav. n. 10309/ 2002).;
una giornata aggiuntiva, la cui retribuzione è pari a 6,66 ore, pari  alla risultante di 173 (le ore medie pagate mensilmente) diviso 26 (che sono le giornate medie considerate al mese).

Una curiosità, nel 2011, in occasione della neo istituita festa del 150° anniversario dell'Unità d'Italia del 17 marzo, la festività venne utilizzata per compensarne gli effetti economici e la retribuzione venne anticipata ai lavoratori da novembre a marzo. La festività del 4 novembre è stata istituita nel 1919 ed è durata fino al 1976: è l’unica festa nazionale che sia stata celebrata dall’Italia prima, durante e dopo il fascismo. Dal 1977, dopo una riforma del calendario volta ad aumentare i giorni lavorativi, si cominciò a festeggiare la giornata dell’unità nazionale e delle forze armate nella prima domenica di novembre. (s.b.)

giovedì 1 novembre 2018

CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO, DA OGGI SI CAMBIA

Oggi 1° novembre 2018 entra in vigore la nuova disciplina sui contratti a termine, è infatti scaduto ieri  31 ottobre 2018 il regime transitorio previsto dal decreto Dignità.
Lo scorso 14 luglio, è entrato in vigore il c.d Decreto Dignità (Dl 87/2018) e con le correzioni introdotte dalla legge di conversione (legge 96/2018, in vigore dal 12 agosto)  ha modificato la durata del contratto a termine da 36 a 24 mesi, nonché il numero di proroghe applicabili da 5 a 4 ed ha introdotto l’obbligatorietà della causale qualora i contratti abbiano una durata complessiva superiore a 12 mesi o siano stati rinnovati. Modifiche che come suddetto, decorrono  dal 1° novembre 2018 e conseguentemente la riforma ha portato alla creazione di 4 diversi regimi, che sono:

  1. Contratti anteriori al 14 luglio;
  2. Contratti stipulati tra il 14 luglio e 11 agosto;
  3. Contratti stipulati tra il 12 agosto e il 31 ottobre;
  4. Contratti successivi al 31 ottobre 2018.


Resta applicabile la disciplina del Jobs Act (36 mesi, 5 proroghe senza causalità) solo per i contratti stipulati prima del 14 luglio, purché la proroga o/e il rinnovo siano stati stipulati entro il 31 ottobre 2018.
Per tutti gli altri 3 casi si applica la nuova disciplina del D.L n.87/2018, la quale prevede una durata di dodici mesi senza causale ed è possibile apporre un termine superiore, non oltre i 24 mesi, purché vi siano le seguenti "causali":
  1. Condizioni imprevedibili legate ad esigenze temporanee estranee all’attività ordinaria;
  2. Esigenze di sostituzione di altri lavoratori;
  3. Esigenze connesse a incrementi temporanei significati e non programmabili dell’attività ordinaria.
  4. In caso di stipulazione di un contratto di durata superiore a 12 mesi in assenza delle condizioni, per un periodo superiore a 24 mesi, e nel caso di proroghe superiore a 4, il contratto si trasforma a tempo indeterminato dalla data di superamento dei 12 mesi.

Per proroga si intende il protrarsi nel tempo del medesimo contratto attraverso il rinvio di un termine. per rinnovo si intende invece la rinegoziazione delle condizioni contrattuali fermo restando il mantenimento della stessa categoria e mansione. Nella proroga la causale è obbligatoria nel caso di superamento dei 12 mesi mentre nel rinnovo la causale è sempre obbligatoria. Inoltre, in caso di rinnovo si segnala l’aumento di 0,50% del contributo addizionale che passa da 1,40% a 1,90%.



venerdì 26 ottobre 2018

ACCORDO QUADRO WHIRLPOOL, PROSPETTIVE E SPERANZE PER MELANO

(Un momento della firma dell'accordo al Ministero)

Nella serata inoltrata di giovedì 25 ottobre, dopo un tour de force durato quasi dodici ore, presso la sede romana del Ministero dello Sviluppo Economico, si è arrivati alla firma dell’ipotesi di accordo sul piano industriale della Whirlpool per il prossimo triennio 2019-2021. Whirlpool s’impegna a sviluppare un piano industriale che completi il percorso di consolidamento e rafforzamento dei siti produttivi in Italia già avviato con il piano 2015-2018, a perseguire una strategia sostenibile per l’Italia, a pianificare nuovi ed efficaci investimenti pari a 250 milioni di euro in attività d’innovazione di prodotto, processo e ricerca e sviluppo. L’accordo scongiura l’ipotesi di 792 esuberi (623 nella produzione e 169 negli uffici centrali) di cui cinquanta a Melano e sessantacinque nelle sedi impiegatizie della città della carta, ed è stato ottenuto, grazie alla concessione della cassa integrazione straordinaria da parte del governo rispetto alla scadenza del 31 dicembre prossimo, limite posto dal d.lgs. 148/2015. Si era giunti a un bivio, o esuberi o nuova cassa integrazione subordinata però alla modifica del piano industriale, presentato lo scorso 17 maggio, che azzerasse gli esuberi, anche mediante la rilocazione di produzioni provenienti da altre fabbriche oltre Italia. Una situazione, quella ottenuta per nulla scontata comunque, visto che alcuni segnali sulle condizioni di salute della regione Emea della Whirlpool, con la perdita di quote di mercato e il conseguente calo dei volumi produttivi che sono arrivati nei mesi scorsi destava preoccupazione e incertezza, nonostante la speranza di arrivare a una positiva soluzione della vertenza. Nell’ipotesi di accordo raggiunta al Ministero, si riconferma, così come sancito dal precedente piano industriale per quello che riguarda lo stabilimento di Melano, snodo centrale nella geografia produttiva della multinazionale americana, essendo riconfermato come unico hub EMEA per la produzione di tutta la gamma di piani cottura Whirlpool, e il driver di crescita sarà principalmente quello dei piani a induzione mediante il lancio di una nuova piattaforma e dall’ultimazione dell’integrazione delle piattaforme gas Indesit e Whirlpool e di un ulteriore nuovo prodotto, il tutto sostenuto da un investimento di 24 milioni di euro su processo, prodotto e ricerca e sviluppo. Insomma, quanto previsto dall’Italy Master Plan 2015 - 2018, ossia il “sogno” della “model factory” Melano, la fabbrica modello, “verticalmente integrata” ossia in grado di realizzare un piano cottura, partendo da un foglio di lamiera, fino al prodotto imballato, pronto a essere commercializzato sul mercato, è realtà ormai da diversi mesi. Una capacità produttiva però mai a piena sfruttata nel plant della frazione di Fabriano, ben lontana da 2,3 milioni di pezzi ipotizzati all’epoca della stesura del piano precedente, che comportano dopo aver assorbito gli esuberi strutturali dell’accordo precedente, comunque cinquanta esuberi, determinati dal summenzionato calo di vendite nei mercati di riferimento, facendo si che la cassa integrazione nell'anno in corso, sia diventata un appuntamento fisso per i lavoratori. Ora una volta superate definitivamente le difficoltà incontrate nel processo d’integrazione tra Indesit e Whirlpool sia a livello di portafoglio marchi, sia a livello d’integrazione dei processi di distribuzione, che nella creazione della nuova struttura, che ne ha impedito di raggiungere gli obiettivi di crescita previsti, si spera che il vento del mercato possa spirare a favore delle vele della Whirlpool, facendole recuperare le perdite di quote di mercato, fatte registrare nei trimestri precedenti.Così come previsto dall'accordo, oltre alle previste verifiche semestrali a livello ministeriale, si svolgeranno a livello trimestrale quelle territoriali, come del resto previsto precedentemente. (s.b.)



WHIRLPOOL, RAGGIUNTO ACCORDO PER IL TRIENNIO 2019-2021, ORA LAVORARE PER RAGGIUNGERE LA PIENA OCCUPAZIONE

Comunicato Stampa
 Dichiarazione del Segretaria nazionale Fim Cisl Fim Cisl Alessandra Damiani
 
(Alessandra Damiani)
E’ stata raggiunta nella serata di ieri 25 ottobre l’ipotesi di accordo, alla presenza del Ministro Di Maio, tra le organizzazioni sindacali Fim, Fiom, Uilm e il Gruppo Whirlpool Italia, per la gestione del piano industriale del Gruppo per il triennio 2019/2021.
L’intesa ha nei suoi obiettivi l’implementazione di una strategia commerciale finalizzata a recuperare quote di mercato, attraverso una serie di investimenti e innovazioni di prodotto e di processo con l’obiettivo di stabilizzare i volumi. Ciò permetterà il completamento, in continuità, del piano Italia del triennio passato per gli stabilimenti italiani del Gruppo.
La gestione del piano odierno sarà accompagnata dall’utilizzo di ammortizzatori sociali, che sono stati confermati dal governo, che nel corso del biennio 2019/2020 saranno in grado di governare le eccedenze ancora presenti nei diversi siti. L’obiettivo prefissato nella implementazione del piano resta il loro totale assorbimento.
Il piano conferma l’impegno già previsto per il sito di Carinaro ( Caserta) di sviluppare progetti di re-industrializzazione, e la specializzazione per il sito di Napoli del lavaggio, mentre e per Comunanza( Ascoli Piceno) delle lavasciuga e lavasciuga-lavatrici ad incasso, prevedendo il reshoring di alcune produzioni oggi sviluppate in Polonia, recependo le richieste delle organizzazioni sindacali fatte in sede di incontro del 3 ottobre. Confermato per gli altri siti le attuali missioni produttive.
Come Fim riteniamo positiva l’intesa raggiunta, che ha l’obiettivo di raggiungere la piena occupazione, proprio per questo bisogna ora, concentrare ogni sforzo per il sito di Siena che per tipologie di prodotto è quello che risente in maggior misura delle difficoltà di mercato, rendendo veramente raggiungibili gli obiettivi di incremento dei volumi attraverso politiche commerciali nuove ed efficaci.
Ufficio Stampa nazionale Fim Cisl

mercoledì 24 ottobre 2018

DOMANI A ROMA, AL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO NUOVO INCONTRO WHIRLPOOL


Si terrà domani giovedì 25 ottobre alle ore 10,00 a Roma, presso la sede del dicastero dello Sviluppo Economico il secondo round tra Fim, Fiom e Uilm Nazionali, il coordinamento Nazionale Rsu di Whirlpool e la direzione aziendale e i rappresentanti del Governo per l’esame del piano industriale per il triennio 2019-2021. Si riprenderà il discorso da quanto emerso lo scorso 3 ottobre, con l'apertura del ministro Di Maio ad altri due anni di ammortizzatori sociali (2019-2020), ossia la cassa integrazione straordinaria. Disponibilità però subordinata al fatto che la Whirlpool modificasse il piano industriale 2019-2021, presentato il 17 maggio sempre al Mise con il vecchio esecutivo di Governo e ribadito alla presenza del nuovo reggente, il vice premier Luigi di Maio, a patto che vi sia un accoglimento delle istanze delle organizzazioni sindacali e che porti alla sottoscrizione di un accordo condiviso. Gli ammortizzatori sociali in essere, scadranno come noto il 31 dicembre 2018. Gli esuberi quantificati dal management dell’azienda ricordiamo sono, sul totale di 800, 50 per lo stabilimento di Melano, dovuti alla flessione dei volumi produttivi in Emea nel 2018 e 75 impiegati. Ma appare chiaro che la pietra angolare per il rilancio dell'azienda del bianco, sia quello di riconquistare le quote di mercato, da traguardare grazie ad un rinnovato assetto industriale, a una solida strategia commerciale e d’investimenti, il tutto comunque in un mercato dell’elettrodomestico in crescita.

sabato 20 ottobre 2018

CORSO GRATUITO CAF CISL MARCHE PER OPERATORE FISCALE, CAMPAGNA 730/2019


Anche per il 2019  il Caf Cisl Marche organizza un corso gratuito per la compilazione del Modello 730 finalizzato all’assunzione di personale
Chi fosse interessato può iscriversi al seguente link: 

https://www.randstad.it/candidato/aziende-che-assumono/labor-service-srl/

Scadenza 17 novembre 2018

mercoledì 17 ottobre 2018

COMUNICATO FONDO METASALUTE

Il Fondo mètaSalute eroga le prestazioni sanitarie avvalendosi della Compagnia Assicurativa RBM Assicurazione Salute e del suo network di strutture convenzionate sul territorio nazionale, Previmedical. La gestione dei rapporti amministrativi tra le strutture convenzionate e Previmedical è di esclusiva competenza di quest’ultima e non coinvolge mètaSalute.
Il Fondo sta rapportandosi costantemente con la Compagnia Assicurativa RBM per conoscere nel dettaglio la natura e le caratteristiche delle problematiche segnalate sulla rete odontoiatrica al fine di arrivare ad una celere e corretta risoluzione delle criticità accertate e di ogni altra eventuale anomalia che dovesse essere rilevata. 
MètaSalute vigila sull’erogazione dei servizi e pone in essere tutte le azioni necessarie a garantirne piena effettività.

giovedì 11 ottobre 2018

PERMESSI LEGGE 104, SI PUO' UTILIZZARE PER FARE LA SPESA

Ben venga la caccia ai cosiddetti furbetti della "104", ossia quella legge che permette di usufruire, secondo quanto previsto dalla normativa di tre giorni al mese di congedo, regolarmente retribuiti coperti da contribuzione figurativa, anche in maniera continuativa, per poter assistere i propri congiunti affetti da gravi forme di disabilità.  Purtroppo sempre più frequentemente le cronache portano alla ribalta casi di “centoquattristi” che in  realtà utilizzano i suddetti congedi, come giorni di ferie extra, per vacanze e attività personali che nulla hanno a che fare con l'assistenza a disabili, mentre in alcune circostanze, quelle di vera sofferenza, capita che i tre giorni non bastano neanche. Un malcostume tutto italiano, sempre difficile da estirpare, al cui debellamento a volte contribuisce il voyeurismo fotografico dei social che permette di incastrare i furbetti, anche grazie alle fotografie delle malefatte, “inconsapevolmente” postate sui social network, che si trasformano in un vero e proprio boomerang. E negli ultimi anni, con il crescere del ricorso a questo tipo di permessi sono aumentati in maniera esponenziale anche i casi di abusi perpetrati. Chi abusa dei permessi e della Legge 104 può essere licenziato per giusta causa dal datore di lavoro anche se non configura un reato. Lo ha confermato in svariate circostanze la Corte di Cassazione con diverse sentenze. Chi usufruisce della 104 per assistere un familiare disabile può svolgere però anche una serie di commissioni fuori casa, se strettamente connesse all’attività di assistenza.  A stabilirlo è stata la Corte di Cassazione con una recente sentenza, la numero 23891/2018, dello scorso 2 ottobre, in cui è stata chiamata a pronunciarsi a proposito di un lavoratore, che era stato licenziato, per aver fatto la spesa "nell'orario di fruizione del permesso" e "che poi aveva portato a casa della madre, convivente con la sorella", entrambe disabili. La Suprema Corte, nel suo pronunciamento, ha infine "dato conto dell'insussistenza dell'addebito contestato al lavoratore attraverso la ricostruzione delle incombenze svolte" perché "l'assistenza" va intesa "in una eccezione più ampia". In poche parole, se non c’è scopo personale nell’utilizzo dei permessi, non c’è abuso di diritto. (S.B.)

martedì 9 ottobre 2018

FONDO COMETA: VALORE QUOTA MESE DI SETTEMBRE 2018


Nonostante le turbolenze connesse all'inversione della politica monetaria europea, nonostante l'evoluzione del tasso di cambio  e delle quotazioni petrolifere, nonostante il protezionismo, le tensioni geo-politiche ed il quadro politico del nostro paese, tutti i comparti del fondo Cometa fanno registrare nel mese di settembre un rimbalzo positivo, dopo l'arretramento del mese di agosto scorso. (s.b.)

martedì 2 ottobre 2018

APP COMETA, UTILISSIMA!!! SCARICALA E CON UN CLICK POTRAI GESTIRE LA TUA POSIZIONE CON SEMPLICITA'

L’app del Fondo Cometa è ora disponibile. Realizzata dal nuovo Service del Fondo, la puoi scaricare sul tuo smartphone o device sia con sistema operativo iOS (se disponi di un device Apple) sia Android.
Di seguito, ti spieghiamo più nel dettaglio come può esserti utile e come scaricarla.
https://www.cometafondonews.it/benvenuta-app-di-cometa/

L’app del Fondo Cometa è ora disponibile. Realizzata dal nuovo Service del Fondo, la puoi scaricare sul tuo smartphone o device sia con sistema operativo iOS (se disponi di un device Apple) sia Android.

Funzionalità:
Gestione dei dati anagrafici e del profilo
Controllo della posizione individuale in Cometa (aggiornata a maggio 2018)
Verifica della posizione contributiva e delle pratiche in essere
Accesso alla documentazione per comunicare con il Fondo
Accesso alle informazioni per richiedere un anticipo
Visione della lista dei beneficiari
Contatti di Cometa
Recupero e modifica della password
Aggiornamento di recapiti e contatti
Abilitazione o disabilitazione delle comunicazioni online
Al momento non è ancora possibile, attraverso la app, modificare il proprio comparto o la percentuale di versamento, funzionalità che potrebbero però essere disponibili prossimamente.

Come scaricarla
Scaricare la app del Fondo Cometa richiede solo alcuni semplici passaggi, sia che tu abbia un device Android o iOS.

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lunedì 1 ottobre 2018

LA SPOON RIVER DELL'ELETTRODOMESTICO ITALIANO



La cessione di Candy ai cinesi dell’Haier, il maggior gruppo al mondo per la produzione di elettrodomestici, non è che l’ultimo passo di quella che può ormai considerarsi l’ex industria italiana del “bianco”. Sul comparto made in Italy, che ha visto in passato tra i protagonisti personaggi del calibro di Giovanni Borghi, il “cumenda” patron dell’Ignis, acquisita prima da Philips e ora sotto l’ala di Whirlpool, Lino Zanussi dell’omonima azienda, passata negli anni ’80 agli svedesi di Electrolux, Vittorio Merloni anche presidente di Confindustria, con la sua Merloni Elettrodomestici e poi Indesit Company, ceduta a Whirlpool e Peppino Fumagalli fondatore della Candy, non sventola più il tricolore e parla straniero. Un comparto in grado di caratterizzare il boom economico italiano degli anni post bellici, che storicamente ha garantito un significativo contributo al saldo commerciale del paese e che comunque rappresenta il secondo in Italia in quanto lavoratori occupati. Già nel 2017 la produzione in Italia di elettrodomestici, secondo il Ceced Italia (oggi Applia),l'associazione che raggruppa i produttori di apparecchi domestici e professionali, era calata del 9,5%,scendendo sotto la soglia psicologica dei 10 milioni di unità prodotte. Per quanto inattesa, la cessione del gruppo di Brugherio, si poteva ipotizzare, Candy appariva troppo piccola, com’era accaduto nel 2014 a Indesit, in un settore caratterizzato da player globali e dalle grandi risorse finanziarie. D’altro canto Haier trova la sua testa di ponte per espandersi nel vecchio Continente.
“Pesce grosso mangia pesce piccolo”, questa la dinamica che da sempre anima il comparto del “bianco”. Un processo di concentrazione a livello prettamente orizzontale,ossia tra imprese concorrenti. La sopravvivenza dei produttori minori, può durare finché dura la loro redditività e questa in un mondo di competitori globali, è difficile da mantenere nel tempo, dove i margini di profitto, sono esigui per natura in un settore a basso valore aggiunto. Quello che è capitato a Candy, ma che nel 2014 era successo all’Indesit Company, acquisita dall’americana Whirlpool, è un fenomeno dunque insito nello stesso DNA del settore.  Paradossalmente l'Indesit, era rimasta invischiata in quella politica di “merger & acquisition”, che proprio l’holding fabrianese del bianco, allora Merloni Elettrodomestici, contribuì ad accelerare fortemente nel 1987 con l'acquisizione dell’Indesit, per cinquanta miliardi delle vecchie lire, che era in amministrazione straordinaria in base alla legge Prodi. La Merloni all’epoca era il principale concorrente in Italia dell’Indesit stessa.

Inizialmente il mercato degli elettrodomestici bianchi in Europa si caratterizzò più come un’aggregazione di diversi mercati nazionali che come un vasto mercato omogeneo come negli Stati Uniti. La rapida crescita della domanda di elettrodomestici bianchi a livello europeo per circa venti anni dopo la Seconda guerra Mondiale finì all’inizio degli anni Settanta. Già nel 1972 il livello della saturazione dei mercati aveva raggiunto l’80% per i frigoriferi e il 70% per le lavatrici, mentre le lavastoviglie presentavano ancora buone prospettive di crescita. Di conseguenza, il peso della domanda di sostituzione rispetto alla domanda di primo acquisto aumentò in tutti i principali segmenti, al punto che alla fine degli anni ’80 in media il 90% dei frigoriferi e l’80% delle lavatrici erano acquistati per sostituire prodotti ormai datati.

L’ingresso nella fase di maturità e l’eccesso di capacità produttiva installata rispetto alla domanda portarono a un incremento della competizione sul fronte dei prezzi e guidarono l’avvio di un processo di concentrazione che caratterizzò in modo crescente la struttura del settore. I maggiori produttori nazionali progressivamente erosero quota di mercato alle imprese di minori dimensioni dando via a un processo di fusioni e acquisizioni che ben presto travalicò i confini nazionali. Il consolidamento internazionale del settore ebbe inizio nel corso degli anni ’70 e si affermò alla fine degli anni ’80. Alcune delle principali operazioni in questo periodo riguardarono l’italiana Zanussi, che divenne dapprima il primo produttore europeo come capacità produttiva installata attraverso acquisizioni sul mercato nazionale e l’alleanza con AEG-Telefunken, e che venne poi a sua volte acquisita nel 1984 dal gruppo svedese Electrolux; l’olandese Philips che acquisì l’italiana Ignis; le tedesche Bosch e Siemens, che si fusero nel 1972 dando vita a un gruppo capace di coprire l’intera gamma del bianco. Il trend verso la concentrazione nella struttura del settore, come detto, fa parte del suo stesso dna, mentre nel 1970, 400 imprese produttrici (di cui 200 italiane), si spartivano il 70% del mercato europeo, nel decennio successivo erano 150 e appena 15 negli anni ’90, nel 2000 solo 9 imprese controllavano l’84% di un mercato che aveva raggiunto un volume di produzione di 60 milioni di unità annue, pari al 25% della produzione mondiale. Nonostante centinaia d’imprese fossero scomparse nel processo di razionalizzazione, continuavano a sopravvivere decine di marchi differenti attraverso i quali le stesse imprese erano solite operare quando erano ancora in vita.

Nel 2000 il maggiore produttore a livello europeo era Bosch-Siemens, con una quota di mercato del 17,6%, seguito da Electrolux con il 15,5%, Merloni (oggi Indesit Company), con il 10% e Whirlpool con il 9,4%. Nella fascia più alta del mercato si ponevano imprese che offrivano una linea completa di elettrodomestici come la tedesca Bosch-Siemens e la svedese Miele, oltre ad alcuni produttori specializzati in alcune linee specifiche, come la tedesca Guggenau o l’italiana SMEG. Nella fascia intermedia del mercato competevano invece produttori come la svedese Electrolux-Zanussi, la divisione europea della Whirlpool, le italiane Merloni e Candy o la francese Thompson-Brandt. La fascia più bassa del mercato era invece servita da numerose imprese che offrivano prodotti a basso costo a un mercato di massa. Recentemente in questa fascia erano entrate anche imprese produttrici dell’Europa Orientale. Lo scenario attuale continentale, vede primeggiare la Bosch Siemens, con la Whirlpool, che pur non essendo stata in grado di far fruttare, in termini di quote di mercato l’acquisizione di Indesit, al secondo posto e poi Electrolux. Nuovi attori del mercato Emea dei beni bianchi, hanno gli occhi a mandorla e vengono dalla Corea e sono Lg e Samsung, mentre in forte ascesa sono i turchi della Beko del gruppo Koc - Arcelik, che sta scalando gli impervi sentieri dello stagnante mercato europeo. La chiavi del successo che permettono loro di erodere quote di mercato agli altri player, vanno ricercate nell’ottimo rapporto qualità – prezzo, senza dimenticare la debolezza della lira turca, la cui perdita di valore rispetto all’euro, favorisce l’export e infine il costo del lavoro più basso rispetto alle fabbriche dell’ovest Europa, ma questa ormai, per noi è storia purtroppo vecchia e annosa.(s.b.)