giovedì 27 novembre 2014

SPORTELLO PENSIONI - EMENDAMENTO ALLA LEGGE DI STABILITA' ELIMINA LE PENALIZZAZIONI SULLA PENSIONE DI ANZIANITA'

Eliminate le penalizzazioni introdotte con la legge Fornero sulle pensioni, per chi andava in pensione prima dei 62 anni pur avendo 42 anni e un mese di contributi per gli uomini, e 41 e un mese per le donne. E’ arrivato infatti dalla commissione Bilancio della Camera il via libera a un emendamento alla legge di stabilità,  che avrà effetto sulle pensioni decorrenti dal 1 gennaio 2015 e si applicherà a quanti matureranno il requisito di anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017.
Si cancella, dunque con questa correzione, la “prestazione effettiva di lavoro” come base di calcolo per il requisito contributivo, al netto cioè di varie forme di permessi o sospensioni dal lavoro cumulate nell’arco dell’intera carriera. La cancellazione delle penalizzazioni (1% per il primi 2 anni e 2% per i successivi di anticipo sui 62) vale per le pensioni future e fino a fine 2017. La maggiore spesa prevista non dovrebbe superare i 5 milioni nel 2015 e i 15 milioni nel 2016.
Con la legge Fornero, i 40 anni di contributi (nel frattempo saliti a 42 e 1 mese per le riforme Sacconi e Tremonti), non erano più l'unico criterio in grado di permettere ad un lavoratore di accedere alla pensione, ma erano anche necessari i 62 anni di età anagrafica.
Con questo emendamento, di fatto si torna alla situazione pre - Fornero e quindi con 42 anni e 1 mese di contributi, si potrà andare liberamente in quiescenza, senza penalizzazioni, abolendo quindi il limite minimo di 62 anni di età, ripristinando di fatto la "pensione di anzianità" e facendo scomparire la "pensione di vecchiaia anticipata", che l'aveva sostituita.








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