Con l’avvicinarsi dell’approvazione in via
definitiva del “decreto sisma”, si comincia a focalizzare l’attenzione sulla
cosidetta “busta paga pesante”, ossia quello strumento rivolto alle popolazioni
delle zone coinvolte e dal sisma del 24 agosto e dal triplice sisma del 26 e 30
ottobre scorso, magari in condizioni di disagio e alle prese magari con piccoli
lavori di ristrutturazione degli immobili per piccoli danni subiti. Il Senato
ha approvato il 23 novembre scorso, con modifiche, il ddl n. 2567 che converte
in legge il decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189,
contenente interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal sisma del
24 agosto 2016 e dagli eventi sismici successivi, del 26 e 30 ottobre.
Ora il 13 dicembre sarà esaminato in aula alla Camera.
Entrando nel maxiemendamento, nei 59
articoli di cui è costituito, si evidenziano alcuni provvedimenti circa l'applicazione della “busta paga pesante”, ovverosia la corresponsione ai lavoratori dipendenti
e ai pensionati dell'importo base degli stipendi e delle pensioni al lordo dei
contributi e delle trattenute fiscali. Ad esempio, il comma 1 dell'emendamento numero 1.1000 dice:
"Nei Comuni di Teramo, Rieti, Ascoli Piceno, Macerata, Fabriano e Spoleto le disposizioni di cui agli
articoli 45, 46, 47 e 48 si applicano limitatamente ai singoli soggetti
danneggiati che dichiarino l'inagibilità del fabbricato, casa di abitazione,
studio professionale o azienda, ai sensi del decreto del Presidente della
Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 con trasmissione agli uffici dell'Agenzia
delle Entrate e dell'Istituto Nazionale per la previdenza sociale
territorialmente competenti".
Che cosa significa? Gli articoli 45, 46,
47 e 48 sono quelli che dispongono la sospensione di tutti i pagamenti,
versamenti e adempimenti tributari, e la sospensione degli adempimenti e dei
versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali: la nuova legge
estende, sì, tali agevolazioni anche ad alcuni comuni prima esclusi come Fabriano,
ma soltanto a quei soggetti danneggiati in maniera diretta, senza considerare
in alcun modo il cosiddetto danno indiretto.
L'emendamento numero 48.10, infatti, al
comma 1-bis e 1-ter stabilisce che: "I sostituti d'imposta, ovunque
fiscalmente domiciliati nei comuni di cui all'allegato 1 e 2, a richiesta degli
interessati, non devono operare le ritenute alla fonte a decorrere dall’1
gennaio 2017 fino al 30 settembre 2017. La sospensione dei pagamenti delle imposte sui redditi,
effettuata mediante ritenuta alla fonte, si applica per le ritenute operate ai
sensi degli articoli 23, 24 e 29 del decreto del Presidente della Repubblica 29
settembre 1973, n. 600. Nei Comuni di Teramo, Rieti, Ascoli Piceno, Macerata, Fabriano e Spoleto le disposizioni di cui al comma
precedente si applicano limitatamente ai singoli soggetti danneggiati". Quindi,
tutti i lavoratori dipendenti residenti in uno dei Comuni compresi nel nuovo
perimetro del "cratere" potranno chiedere e ricevere la cosiddetta
"busta pesante" (anche ad esempio le vicine Cerreto d'Esi, Matelica,
Fiuminata, Castelraimondo, Esanatoglia, Pioraco, S. Severino Marche, Cingoli,
Camerino, Apiro, Sefro), tranne i Comuni di Teramo, Rieti, Ascoli Piceno,
Macerata, Fabriano e Spoleto. Per questi territori, infatti, l'agevolazione si
applica limitatamente ai soggetti danneggiati in maniera diretta.
Ora
bisognerà vedere se il passaggio in aula alla Camera, modificherà o correggerà
quanto stabilito dal Senato, ma ormai è questione di giorni.
In occasione
del sisma del 1997, il rimborso delle tasse congelate, avvenne nella misura del
40%, senza interessi fino a un massimo di 120 rate mensili e cominciò a giugno del 2009 con non poche polemiche, derivanti dalle lunghe ed estenuanti file agli sportelli dell’agenzia delle entrate e alle poste, per compilare
la modulistica e scrivere gli f23.
Salve, mi chiamo Maurizio, la ringrazio per il suo articolo, ma gradirei sapere se possibile se i i fondi percepiti dalla busta paga pesante dovranno essere restituiti,(in 18 rate da ottobre 2017?, mi dia conferma),in forma totale oppure parziale, in quanto nell'articolo della gazzetta ufficiale questo non è specificato, grazie per il suo contributo. Maurizio
RispondiEliminaLa legge prevede la restituzione totale, come avvenuto in Emilia e per l'Aquila, il caso del terremoto in Umbria che vide la restituzione del 40%, fino ad un massimo di 120 rate era un'altra storia, anche se allora la legge prevedeva la restituzione del 100%, ma il contesto era sicuramente differente da oggi. Però sicuramente è meglio aspettare ulteriori chiarimenti.
EliminaLa ringrazio del chiarimento. La saluto cordialmente, Maurizio.
Eliminala richiesta va intestata al datore di lavoro?
RispondiEliminaCredo una al datore di lavoro ed una all'inps....ma chiedo conferma.
RispondiEliminaInoltre...molto probabilmente dovranno essere restituite in 18 rate da ottobre 2017, ma chiedo conferma anche in questo.
EliminaC'e ancora da dirimere la questione se faccia fede la residenza del lavoratore oppure come sembra da una interpretazione letterale della disposizione ai lavoratori di aziende che hanno la sede legale od operativa nei comuni del cratere.
RispondiEliminaSalve, volevo sapere se era confermato che dovranno essere restituiti a partire da ottobre e in quante rate
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