(Vittorio Merloni) |
Il 30 giugno si è chiusa un'epoca. Infatti è cessata l'attività produttiva dello stabilimento di Albacina, anche se la produzione delle commesse avverrà anche nei primi giorni di luglio. Il 30 giugno, rappresentava la dead line, sancita dall'accordo sull'integrazione tra Whirlpool e Indesit e annunciata il 16 aprile 2015. Albacina, inaugurato da Aristide Merloni e Aldo Moro, simbolo storico dell'era Merloni come rimarcato dall'aver ospitato recentemente le spoglie di Vittorio Merloni nel suo ultimo commiato, il più storico dei siti produttivi a marchio Indesit, ma ancor prima sotto le insegne Merloni Elettrodomestici. Un colpo al cuore nella storia produttiva, dall'elevata valenza simbolica e chi conosce la storia della famiglia Merloni, sa bene cosa abbia significato Albacina, quando nel 1997 si ricordò il centenario della nascita di Aristide Merloni, la famiglia chiamò proprio in questo sito tutti gli uomini più potenti d'Italia dal loro simbolo, Gianni Agnelli, che non volle mancare all'appuntamento. Uno stabilimento secondo la storiografia, avviato da Francesco Merloni insieme all'ingegner Conti, nel 1960, per poi passarlo dopo una decina di anni al fratello Vittorio, i lavori edili, per la sua realizzazione, erano cominciati nel 1958. Poi successivi ampliamenti l’hanno portato ad assumere le dimensioni attuali. Il processo di razionalizzazione industriale, resosi necessario da una feroce e spietata economia globalizzata, la cui onda lunga e ineluttabile, sempre più spesso non ha riguardo per la storia industriale di un territorio, di una comunità, non contabilizza la storia, ma solo i numeri, la fredda, come sempre logica dei numeri, tanto da rendere la responsabilità sociale dell’imprenditore, tanto cara a Vittorio Merloni, una memoria del passato, quasi un lusso anacronistico.
Ma l’all-in a Melano, avverrà gradualmente per circa 300 lavoratori a cominciare dal prossimo 4 luglio, con un complesso piano di rotazione in cigs, che cercherà di garantire il massimo dell'equità a parità di mansione, con i lavoratori di Melano, in grado di permettere a essi di essere formati e riconvertiti, attraverso un piano di training ad hoc, entro la prima settimana di settembre. Invece una cinquantina di lavoratori, rimarrà di stanza ad Albacina, almeno fino alla fine del corrente anno, poiché connessi all’attività dello stampaggio, con le monopresse che saranno traslocate a Melano entro il secondo quarto del 2017. Inoltre una volta terminate le produzioni ad Albacina, entro le prime settimane di luglio, una parte del personale, sarà adoperato per lo smontaggio delle attrezzature e la messa in sicurezza degli impianti. Si sta mettendo a punto anche il sistema dei trasporti, per agevolare lo spostamento verso il luogo di lavoro, degli operai provenienti dalle zone più disagiate in termini di distanza chilometrica. Sarà attivato un sistema di bus navetta gratuito da Albacina a Melano, che partirà sin dal 4 luglio, in maniera graduale seguendo l'iter dello spostamento delle squadre dei lavoratori, fino ad arrivare a sei corse giornaliere fino alla chiusura estiva dello stabilimento.
Infine si è chiusa sempre oggi 30 giugno, la prima finestra degli incentivi, previsti dalla griglia di outplacement contenuta all’interno dell’accordo del 2 luglio 2015. Quella che permetteva a coloro che utilizzando gli strumenti volontaristici concordati, di poter interrompere il rapporto di lavoro con l’azienda, intascando una buonuscita di 50 mila euro lordi. Dal 1° luglio 2016 e fino al 30 giugno 2017, lo scivolo infatti scenderà a 40 mila euro lordi. Inoltre ci sono stati altri lavoratori, che si sono anche traguardati, nell’arco temporale di utilizzo degli ammortizzatori sociali alla maturazione dell’assegno pensionistico.
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