mercoledì 20 aprile 2016

SCIOPERO PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE DEI METALMECCANICI, ADESIONE MASSICCIA ALLA WHIRLPOOL DI FABRIANO

S
e c’era bisogno di un segnale da inviare a Federmeccanica sulla volontà di rinnovare il contratto nazionale di lavoro, scaduto il 31 dicembre scorso, ebbene questo c’è stato. Anche nelle fabbriche  fabrianesi della Whirlpool di Melano e Albacina, alle prese con un complicato piano d’integrazione, siglato lo scorso anno, le tute blu hanno risposto in massa “presente”, con percentuali di adesione allo sciopero superiori al 90%. Hanno deciso di non voltare le spalle al proprio futuro, tornando a manifestare, lottare, sventolare le bandiere, dire di no alla proposta di Federmeccanica, in maniera compatta, unitaria, mettendo alle spalle le divergenze, le diversità, che avevano caratterizzato gli otto anni precedenti, ossia quelli degli ultimi due contratti separati, siglati da Fim e Uilm, dopo neanche un’ora di sciopero.
Le assemblee nelle fabbriche, gli attivi unitari hanno rispolverato una volontà di unità sindacale, di compattezza di fronte a quelle che una volta erano definite, le proposte “padronali”, in una partita, forse la più difficile della storia del contratto dei metalmeccanici, perché in presenza della”deflazione”, ma anche perché le proposte di Federmeccanica tra le cui spicca quella di istituire un salario minimo di garanzia, che, di fatto, non riconosce alcun aumento al 95 per cento dei lavoratori.
Fim, Fiom e Uilm chiedono invece un contratto nazionale “che garantisca il reale potere d’acquisto del salario per tutti i metalmeccanici, che estenda la contrattazione aziendale a chi non l’ha e che tuteli tutte le forme di lavoro”.
“Svuotare le fabbriche”, era lo slogan di Fim, Fiom e Uilm e il segnale forte in tal senso sembra esserci stato.




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