martedì 22 marzo 2016

OPERATIVA LA DETASSAZIONE DEL 10% SUI PREMI DI PRODUTTIVITA'

T
orna operativa con la firma avvenuta nei giorni scorsi al Ministro del Lavoro del decreto attuativo della legge di Stabilità, la tassazione agevolata al 10% sui premi di produttività fino a 2.000 euro.
Infatti, dopo lo stop del 2015, la detassazione del salario di produttività e delle somme frutto della partecipazione agli utili dell’impresa, che avranno l’aliquota al 10%, favorendo così la contrattazione di secondo livello. A beneficiarne sarà anche il welfare aziendale: chi, in alternativa al bonus in denaro, preferirà convogliare il corrispettivo benefit ad esempio in voucher per il nido, la baby sitter o la mensa avrà per questi la detassazione totale (saranno esentasse).
Detassazione premi di produttività: quanto si risparmia? Facendo un rapido calcolo per il premio di 2.000 euro per il dipendente, l’impresa avrebbe dovuto aggiungere 560 euro di contributi previdenziali. Per quanto riguarda il lavoratore invece il bonus sarebbe stato soggetto a tassazione ordinaria, (con aliquote del 23% fino a 15 mila euro, del 27% dal 15 a 28 mila euro e del 38% da 28 fino a 55 mila euro) il che significa veder sparire più di un terzo dell’importo complessivo. Con la normale tassazione, infatti, il lavoratore su un premio di 2.000 euro avrebbe incassato circa 1.288 euro (la cifra varia in base all’aliquota IRPEF di riferimento). Con la detassazione al 10% invece la cifra sale a 1.635 euro con un risparmio di circa 350 euro.
I tetti per la detassazione del salario di secondo livello: la platea riguarda i lavoratori dipendenti che hanno un reddito fino a 50.000 euro lordi annui; il limite per la tassazione agevolata al 10% è di 2.000 euro lordi annui per i premi di produttività; il limite sale a 2.500 euro nei casi di partecipazione dei lavoratori agli utili dell’impresa.
Il decreto, inoltre elenca 20 parametri possibili per misurare gli incrementi di produttività. Eccoli: volume della produzione rispetto ai dipendenti; fatturato per dipendente; margine operativo lordo; indici di soddisfazione del cliente; diminuzione di riparazioni e rilavorazioni; riduzione degli scarti di lavorazione; percentuale di rispetto dei tempi di consegna; rispetto delle previsioni di avanzamento lavori; modifiche dell’organizzazione del lavoro; lavoro agile; modifiche dei regimi di orario; rapporto tra costi effettivi e costi previsti; riduzione dell’assenteismo; brevetti depositati; riduzione dei tempi di sviluppo di nuovi prodotti; riduzione dei consumi energetici; riduzione degli infortuni; riduzione dei tempi di lavorazione; riduzione dei tempi di commessa. E’ lasciata una voce per l’individuazione di altri parametri.


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