mercoledì 25 febbraio 2015

WHIRLPOOL - INDESIT COMPANY, ALIOTI SULLE FUTURE NUOVE SINERGIE SINDACALI - 2

(Gianni Alioti)
Il processo di integrazione tra Indesit e Whirlpool è ormai cominciato da alcune settimane con la nomina del nuovo Presidente Esther Berrozpe e la creazione delle strutture manageriali nate dall'acquisizione e che dovranno gestire l'integrazione, non ultima la leadership team, la supply chain integrated, la struttura industriale, ufficializzata il 24 febbraio. Ma di pari passo dovrà esserci l'integrazione anche dal punto di vista sindacale, due modi diversi di rapportarsi con la proprietà, ma quanto mai necessaria viste le dimensioni mastodontiche dell'azienda scaturita dall'acquisizione di Indesit da parte di Whirlpool. Ecco uno stralcio della lettera inoltrata ai membri dei CAI da parte di Gianni Alioti, coordinatore europeo del CAI di Indesit Company.

"Carissime/i colleghe e colleghi
per diversi mesi, dopo l’acquisizione di Indesit Company da parte del Gruppo Whirlpool, si e’ determinato un vuoto di relazioni sindacali con l’Azienda. Negli ultimi mesi del 2014 circa 20 manager ai più alti livelli di responsabilità hanno lasciato la Indesit Company. E nel corso di quest’anno altri 20 manager sono stati licenziati ed altri sono passati ad altri incarichi.
Pertanto in questa delicata fase di transizione e’ venuta a mancare qualsiasi interlocuzione dell’Azienda con il CAI. E la mia richiesta di programmare un incontro urgente del comitato ristretto e’ stata disattesa.
A questo punto (come vi avevo anticipato nella mia email del 5 gennaio), di fronte al processo d’integrazione tra i due Gruppi, dobbiamo avviare le procedure di rinegoziazione di un nuovo accordo CAE con Whirlpool Emea, che tenga in conto del processo di integrazione con Indesit Company. Per l'avvio della procedura devono essere inviate richieste scritte alla Direzione Aziendale dai sindacati di almeno due paesi.  
In settimana Chantal Caron di IndustriAll Europe invierà a tutti i sindacati interessati al Gruppo Whirlpool Emea (compresa Indesit Company) una email sollecitando l’invio delle lettere alle Direzioni dei diversi paesi. Come sindacati italiani la invieremo nella prossima settimana.
La normativa (anche per Whirlpool si applica la legislazione italiana di riferimento) prevede la costituzione di una Delegazione Speciale di Negoziazione. I rappresentanti nella DSN saranno designati per paese in base al numero degli occupati: uno ogni 10% (o frazione) sul totale dei dipendenti + 3 rappresentanti ex-CAE Whirlpool e 3 rappresentanti ex-CAI Indesit Company. Chiederemo, inoltre, che la DSN possa essere assistita da esperti indicati da IndustriAll European Trade Union. Nella rinegoziazione dell’accordo per il CAE Whirlpool Emea dovremo porci l’obiettivo di garantire la presenza anche dei rappresentanti dei lavoratori dei paesi extra-UE e cercare di preservare, estendendolo a tutto il gruppo, l’accordo quadro globale sui diritti fondamentali esistente in Indesit Company". 

Gianni Alioti
(Coordinatore Europeo di CAI Indesit Company)

DDL SULLA CONCORRENZA, NUOVO ATTACCO AI FONDI PENSIONE CHIUSI

Che al premier Renzi non fosse simpatica la previdenza complementare se ne era avuta la riprova con le norme contenute nella Legge di Stabilità e l'innalzamento della tassazione sui rendimenti, nonchè la possibilità di avere il Tfr in busta paga, ma il Disegno di legge sulla concorrenza, provvedimento approvato venerdì dal Consiglio dei Ministri, ne è la conferma matematica. In poche parole si gestisce una materia talmente delicata come le pensioni dei lavoratori con un approccio pericolosamente disorganico e slegato da ogni logica.
La norma che prevede la piena 'portabilità' dei contributi confluenti nei fondi pensione prevista dall'articolo 15 del ddl concorrenza indebolirebbe ulteriormente la previdenza complementare.
Oggi  ai Fondi pensione negoziali o chiusi, istituiti dalla contrattazione collettiva si aderisce, oltre che con la quota di Tfr e con il proprio versamento individuale, anche con un contributo a carico del datore di lavoro, che è parte integrante del 'costo' contrattuale. Questo, insieme ai molto più bassi costi di gestione e alla governance partecipata dei lavoratori, rende i Fondi negoziali diversi e molto più convenienti e trasparenti. Con la norma prevista nel ddl concorrenza sulla 'portabilità' dei fondi pensione il governo introduce l'obbligo del versamento del contributo del datore di lavoro (frutto sempre della contrattazione collettiva nazionale tra aziende e sindacato) anche per i casi di adesione ai Fondi promossi dalle Banche e per i casi di accensione di un Piano Individuale di Previdenza con una Compagnia di Assicurazione, nell'ottica di migliorare le condizioni di concorrenza del settore.
Se la norma venisse approvata in Parlamento, sarebbe un regalo a banche ed assicurazioni che la chiedevano da tempo, nonchè darebbe luogo, secondo Assofondipensione che rappresenta 34 fondi di categoria, con oltre due milioni di iscritti a una discriminazione dei fondi negoziali, innanzitutto perchè resterebbero comunque nell'impossibilità di ricevere iscrizioni provenienti da ambiti diversi da quello contrattualmente definito, a differenza dei soggetti di matrice assicurativa, che già oggi possono contare su un bacino di riferimento illimitato e sul supporto di una potente rete di vendita, che trasformerebbe i lavoratori ai fondi chiusi in una sorta di terreno di caccia preferenziale, invece di andare alla ricerca di nuove adesioni tra chi ancora non ha alcuna posizione previdenziale integrativa. 
Inoltre questa formulazione, risulta essere incoerente con gli obiettivi fissati dal D.Lgs, 252 del 2005, in quanto non migliora le condizioni concorrenziali del settore, altresì creando uno squilibrio di posizioni relative tra i vari attori, contravvenendo ai principi generali in materia di efficacia soggettiva del contratto collettivo di lavoro.
E' ovvio che qualsiasi intento teso alla liberalizzazione del mercato dovrebbe rispettare due presupposti, la prova che esistano la distorsione della concorrenza e la simulazione dei benefici post-intervento sia a breve che a medio termine, in poche parole dimostrare le che le norme messe in campo siano a somma positiva e non a somma zero come in questo caso, visto che toglie a qualcuno, ciò che concede ad altri.




DAL 1° MARZO IL TFR IN BUSTA PAGA, UN OPZIONE CHE NON...PAGA...

Dal 1° marzo prossimo, quindi tra pochi giorni scatterà l'operazione Tfr in busta paga. Ma monetizzare il Tfr in busta paga non sembra proprio essere un buon affare. Su un reddito di 23mila euro, che è poi quello medio da lavoro dipendente, in termini di imposte ci si rimetteranno 330 euro rispetto alla più favorevole tassazione degli accantonamenti per il fine rapporto.
Il vantaggio è ovviamente quello di avere più liquido in tasca: 97 euro mensili per chi ne guadagna 23mila l’anno, 105 per chi ne prende 25mila, 125 per chi ha un reddito di 35 mila, mentre la busta paga lievita solo di 76 euro per chi non va oltre i 18mila euro annui.
Ma al posto della più favorevole tassazione separata che regola sia l’anticipo che la liquidazione del Tfr, la sua erogazione mensile comporta l’applicazione della assai meno favorevole aliquota marginale Irpef. Ad esempio un reddito di 35mila euro su un Tfr annuo di 1806 euro pagherà il 38% di Irpef anziché il 25,3, uno di 23 mila vedrà invece i 1209 euro l’anno di trattamento fine rapporto tassati al 27 anziché al 23,9%. In soldoni la tassazione ordinaria sarà mediamente più pesante di 50 euro per un reddito medio di 23mila, con punte di 307 euro per che sta sui 35mila euro di reddito. Come se non bastasse il Tfr in busta paga, cumulandosi con il reddito prodotto in corso d’anno (80 euro di bonus esclusi), inciderà negativamente anche sulle detrazioni d’imposta, tipo no tax area, assegni e detrazioni per familiari a carico. Ad esempio il solito reddito medio di 23mila euro solo di detrazioni d’imposta ci rimetterà 280 euro, che cumulati ai 50 di maggiore Irpef fanno appunto 330 euro di tasse in più da pagare per incassare in anticipo 1.200 l’anno.
Ma a conti fatti, l’operazione non converrebbe neppure per le retribuzioni inferiori a 15 mila euro, quelle cioè che rientrano nel primo scaglione Irpef con aliquota del 23 percento, questo perché, con l’aumento del reddito conseguente all’anticipo del trattamento di fine rapporto nello stipendio, diminuirebbero le detrazioni da lavoro dipendente e quindi«l’aliquota effettiva sul Tfr in busta paga sarebbe del 27,5%», un livello superiore a quello stabilito dal regime di tassazione separata previsto per chi lascia il Tfr in azienda e lo ritira al momento del pensionamento(liquidazione) oppure per chi se lo fa anticipare per gli usi consentiti dalla legge(acquisto della casa, spese perla salute, eccetera).Per i redditi che arrivano fino a 15 mila euro infatti l’aliquota sarebbe intorno al 23%. E non scatterebbero le addizionali Irpef regionale e comunale, come invece sullo stipendio.
Ad ogni modo, aldilà delle considerazioni di opportunità o meno come bisogna fare qualora si fosse interessati all'opzione, che è un’opportunità temporanea (dura tre anni), non un obbligo, concessa ai soli dipendenti privati.
Cosa fare per richiedere il Tfr in busta paga.
1) Il lavoratore dipendente dovrà compilare il modello Quir in cui chiederà al proprio datore di lavoro di ricevere il tfr maturando in busta paga.
2) La richiesta potrà essere fatta partire dal 1° marzo. In ogni caso il lavoratore potrà chiedere il Tfr in busta in ogni momento nel corso dei tre anni in cui sarà in vigore (1 marzo 2015 – 30 giugno 2018).
3) Per le aziende con più di 50 dipendenti, l’erogazione dovrà cominciare entro il mese successivo alla richiesta del dipendente.
4) Per le imprese con meno di 50 dipendenti che dovranno rivolgersi all’apposito fondo bancario, tempi più lunghi: l’erogazione comincerà il mese successivo al via libera degli istituti di credito. Serviranno tre mesi.
Chi può accedere. Possono accedere alla richiesta di trasferimento in busta paga del Tfr solo i dipendenti del settore privato con un contratto in corso da almeno 6 mesi.
Chi non può accedere. Sono esclusi i dipendenti pubblici e i lavoratori di aziende in procedura concorsuale, in ristrutturazione del debito, con cassa integrazione straordinaria o in cig in deroga. Esclusi anche quei dipendenti che hanno utilizzato il Tfr maturato a garanzia di un finanziamento bancario.
 
(Confronto Tfr in busta paga e no)
 

lunedì 23 febbraio 2015

SVOLTE OGGI LE ASSEMBLEE NELL'AREA FABRIANESE DI INDESIT-WHIRLPOOL

Si sono svolte oggi presso gli stabilimenti fabrianesi di Melano, Albacina e la sede Centrale per gli impiegati, le assemblee per illustrare da parte delle strutture territoriali di Fim, Fiom e Uilm gli aspetti emersi dall'incontro romano al Ministero dello Sviluppo Economico dello scorso 19 febbraio con il front line dirigenziale della Whirlpool. Assemblee partecipatissime da parte dei lavoratori e degli impiegati per avere lumi e sensazioni di quanto emerso a Roma dal confronto, a dire il vero interlocutorio (e non avrebbe potuto essere altrimenti), visto che si trattava del primo faccia a faccia, tra le strutture sindacali e i rappresentanti della multinazionale stelle strisce, convocati dal dicastero guidato dalla Guidi e al quale hanno partecipato anche i rappresentanti delle regioni dove operano stabilimenti del Gruppo: Marche ( presente il Governatore Spacca), Campania, Toscana e Lombardia. Sensazioni, constatazioni da parte dei lavoratori, con il fermo convincimento che alla base del ragionamento nella stesura del piano di integrazione che la Whirlpool si è riservata di presentare a metà aprile, non si possa prescindere dagli impegni occupazionali, produttivi e di investimenti sottoscritti nell'accordo del 3 dicembre 2013, tra l'allora Indesit e i sindacati, coniugando questi e la coesione sociale del territorio, con la inevitabile e imprescindibile ricerca di sinergie per la competitività internazionale dell'azienda che sta nascendo. Intanto domani 24 febbraio il primo step con la ufficializzazione di un'unica struttura di vertice Emea (la leadership team), che dovrà gestire il futuro e costruire l'architettura del gruppo.
 
(L'assise di Melano)

domenica 22 febbraio 2015

DETASSAZIONE RETRIBUZIONI DI PRODUTTIVITA', AL MOMENTO MISURA NON PIU' APPLICABILE DAL 2015

Guardando la busta paga di gennaio 2015, l'attenzione è andata subito alla mancata corresponsione della detassazione del 10% per le somme legate alla produttività aziendale, ossia quei parametri contenuti all'interno del contratto integrativo aziendale e correlati ai risultati dell'andamento economico dell'impresa e al miglioramento della competitività aziendale (qualità, produttività, redditività).
La detassazione, ossia l'applicazione - nei confronti delle somme correlate alla produttività aziendale erogate in attuazione di un contratto collettivo di secondo livello - di un prelievo del 10% sostitutivo della tassazione ordinaria, è stata fin dalla sua istituzione, nel 2008, una misura sperimentale. Il tetto massimo su cui applicare l'imposta sostitutiva era per il 2014, pari ad un massimo di 3.000,00 € e l'agevolazione era riservata ai lavoratori del settore privato che avevano dichiarato nell'anno precedente (2013) un reddito da lavoro dipendente non superiore a 40.000,00€.
Non essendo una misura "a sistema", la stessa necessita di una regolamentazione e di un rifinanziamento periodico. L'ultima regolamentazione (D.M. 19/2/2014 in attuazione dell'art. 1, cc. 481 e 482, L. n. 228/2012) ha esplicato i suoi effetti sui redditi 2014, ossia sulle somme correlate alla produttività corrisposte entro il 12 gennaio 2015 (cd. criterio di cassa allargato).
La legge di Stabilità per il 2015 non ha stanziato nuove risorse, pertanto allo stato attuale la detassazione è da ritenere decaduta e non applicabile con riferimento ai redditi di lavoro dipendente percepiti nel corrente anno d'imposta.
Al momento non è possibile sapere se la disciplina sarà riproposta nel corso del 2015, in quanto l'eventuale proroga dipende da iniziative legislative non ancora intraprese.

venerdì 20 febbraio 2015

FONDO COMETA: RENDIMENTI MESE DI GENNAIO 2015


Il 2015 del fondo Cometa comincia  così come si era chiuso il 2014, ossia ottenendo subito performances interessanti nel primo mese dell'anno. La pensione di scorta dei metalmeccanici che nel 2014 aveva stravinto il duello con il Tfr lasciato in azienda, anche in virtù dell'inflazione prossima allo zero, ma anche perché favorita dal calo dello spread sui titoli governativi italiani e l'andamento abbastanza positivo dei mercati azionari, ha offerto risultati piuttosto buoni, decisamente superiori rispetto alla rivalutazione offerta dal Tfr . E da marzo, ossia tra pochi giorni, scatterà l'opzione del Tfr direttamente in busta paga, una soluzione che sembrerebbe non avere molto appeal tra i lavoratori.

giovedì 19 febbraio 2015

INCONTRO WHIRLPOOL-INDESIT, COMUNICATO DELLA FIM-CISL

(Il governatore delle Marche, Spacca e il management Whirlpool)

(Castiglioni, il ministro Federica Guidi e Castano)

(Anna Trovò e Mario Ballante)

mercoledì 18 febbraio 2015

VARIA ANCORA L'ASSETTO DI FEBBRAIO PER MELANO, VIA UN ALTRO GIORNO DI CIGS E DOMANI L'ATTESO INCONTRO AL MISE

Mentre domani alle ore 11,30  a Roma presso palazzo Piacentini, sede  del dicastero dello Sviluppo Economico si terrà l'atteso incontro, il primo dopo l'acquisizione di Indesit Company da parte della Whirlpool, varia ulteriormente l'assetto dello stabilimento di Melano per il mese di Febbraio. Infatti la Direzione Aziendale, ha comunicato alla RSU del sito produttivo del polo Melalba che anche l'ultimo giorno di cassa integrazione straordinaria del mese verrà cancellato. Inizialmente i giorni preventivati di stop produttivo collettivo erano infatti tre, poi successivamente ridotti a due con la cancellazione della chiusura del 20, ed ora appunto viene soppresso il 27 che tornerà così ad essere lavorativo a tutti gli effetti. Quindi l'unico giorno di chiusura effettuato a Melano rimarrà quello dello scorso due febbraio. Invece lo stabilimento di Albacina osserverà complessivamente otto giornate di stop, una in meno delle nove inizialmente previste.

lunedì 16 febbraio 2015

DAL MONDO DEL BIANCO - ANCHE PER ELECTROLUX VERIFICA DELL'ACCORDO DEL 2014

Esattamente ventiquattro ore prima dell'incontro ministeriale della Indesit/Whirlpool, sarà la volta della Electrolux, anch'essa al centro di una  lunga e contrastata vertenza. Infatti il 18 febbraio è convocato l'incontro del Gruppo Electrolux al Ministero dello Sviluppo economico, di tutte le parti firmatarie (azienda, sindacati, istituzioni) dell'intesa di maggio 2014. È il primo incontro formale di verifica dalla firma dell'accordo, verifica inizialmente prevista a ottobre 2014. Accordo stipulato dopo uno scontro durissimo durato dall'ottobre 2013 al maggio 2014.
Accordo definito di alto profilo, per le soluzioni adottate in termini di impegni assunti da governo e istituzioni regionali (decontribuzione, finanziamenti per investimenti ecc), impegni dell'Impresa sino al 2017 (nessun taglio salari, chiusure, investimenti e riduzione solo soft dell'occupazione) e del sindacato (aumento dei ritmi di lavoro e riduzione permessi sindacali per i rappresentanti interni)
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RSU AREA FABRIANO E COMUNANZA, COMUNICATO STAMPA DELL'INCONTRO DI OGGI

(Bellucci e Cocco)

sabato 14 febbraio 2015

VALORE ORARIO DELLA CASSA INTEGRAZIONE ORDINARIA/STRAORDINARIA E MOBILITA'



QUESTO PROSPETTO RISULTA UTILE PER  CAPIRE A QUANTO AMMONTA MENSILMENTE  IL VALORE ORARIO DELLA CIGO-CIGS E DELLA MOBILITA'. COME NOTO I MASSIMALI INPS SONO DUE E PER IL CALCOLO DELLA RETRIBUZIONE MENSILE (FINO OD OLTRE 2.102,24€), SI DEVE TENERE CONTO DEI RATEI DI MENSILITA' AGGIUNTIVE, ED INOLTRE LE FESTIVITA' INFRASETTIMANALI, SONO CONSIDERATE UTILI AI FINI DELLA DETERMINAZIONE DEL DIVISORE. L'INDENNITA' ORARIA DI CIGO/CIGS SI CALCOLA DIVIDENDO L'INDENNITA' MENSILE AL NETTO DELLE TRATTENUTE SOCIALI (5,84%), PER LE ORE LAVORABILI DEL MESE CONSIDERANDO I GIORNI DAL LUNEDI' AL VENERDI', ED INCLUDENDO COME DETTO LE ORE RELATIVE ALLE FESTIVITA' CADENTI IN GIORNATE NORMALMENTE LAVORATE.

FIM-FIOM-UILM CHIEDONO AL MISE DI CONVOCARE IL TAVOLO DEL SETTORE DEGLI ELETTRODOMESTICI



Fim, Fiom e Uilm nazionali chiedono al Ministero dello sviluppo economico di convocare il tavolo permanente di settore sulla crisi dell'elettrodomestico. L'ultima riunione, si era tenuta lo scorso giugno. Allora avevano partecipato  il ministro, Federica Guidi, il viceministro, Claudio De Vincenti, e di rappresentati del Miur, delle Regioni con presenze importanti di stabilimenti produttivi, della Conferenza Stato-Regioni e delle associazioni di categoria.
In particolare, era stato esaminato il 'Progetto Orizzonte' elaborato da Ceced Italia (l'Associazione nazionale produttori di apparecchi domestici e professionali aderente a Confindustria), che traccia le linee guida dei possibili percorsi di sviluppo, indirizzando investimenti e azioni necessarie a una politica industriale di ampio respiro, che guardi anche al contesto europeo e internazionale. Lo studio considera strategico puntare su innovazione e nuovi modelli di business per posizionare la produzione italiana nell'alto di gamma con prodotti e processi sostenibili.
Il settore dell'elettrodomestico, rimane fondamentale per l'economia italiana con un fatturato e un numero di addetti ancora significativo nonostante la forte crisi. Per questi motivi, deve essere oggetto di attenzione e sostegno attuando, nel breve termine, strategie di rilancio, anche a livello europeo. 


CIRCOLARE ESPLICATIVA DELL'AGENZIA DELLE ENTRATE IN MATERIA DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE

Circolare Agenzia delle Entrate contenente disposizioni in materia di previdenza complementare  esplicativa della tassazione sui rendimenti da essa derivanti.
Ecco la Circolare dell'Agenzia delle Entrate 2/E del 13 febbraio per il 2015 fornisce indicazioni esplicative circa le innovazioni fiscali introdotte dalla Legge di stabilità 2015. ( Articolo 1, commi 621, 622, 624 della legge 23 dicembre 2014, n. 190)

CIRCOLARE 2/E AGENZIA DELLE ENTRATE SULLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE

giovedì 12 febbraio 2015

ATTIVO UNITARIO CGIL-CISL E UIL MARCHE A FABRIANO, LINEE GUIDA PER UNA NUOVA STAGIONE DELLA CONTRATTAZIONE TERRITORIALE E SOCIALE NELLE MARCHE

E' stata illustrata nell'attivo unitario di oggi a Fabriano la piattaforma per la contrattazione territoriale e sociale nei vari territori delle Marche, messi a dura prova dalla crisi economica e occupazionale che ormai da anni tormenta la nostra Regione e che non accenna ad allentare la morsa. Ed in questa ottica, la contrattazione confederale, territoriale e sociale come si legge nel documento  di Cgil, Cisl e Uil, rappresenta uno strumento importante per attivare e orientare le politiche locali a tutti i livelli e richiede a tutti i livelli uno sforzo sinergico convinto di tutte le strutture sindacali, anche di categoria. Dopo anni di approfondimenti e approfondimenti degli approfondimenti è necessario agire, appunto in maniera sinergica, mettendo in campo tutte le risorse, sempre più scarse per concretizzare le principali tematiche che vanno dal lavoro, allo sviluppo, all'ambiente alla salute a quelli fiscali e all'attenzione ai giovani ecc..
Questo incontro, ai quali ne dovrebbero seguire altri, dovrà essere non il punto di arrivo, ma quello di partenza, per cercare di mettere in campo tutti gli strumenti più efficaci per superare questo momento delicato, per un territorio, come quello fabrianese e quello dei comuni limitrofi, una volta vero motore economico ed industriale della regione Marche.
 
Nel link sottostante sarà possibile consultare e scaricare il documento di Cgil, Cisl e Uil Marche.

LA PIATTAFORMA DI CGIL-CISL-UIL MARCHE

"DUE RETI DISTINTE PER WHIRLPOOL E INDESIT COMPANY"

Lorenzo Paolini: amministratore delegato  e vice-presidente South Europe & Mea Area di Whrilpool Emea, anticipa il futuro dell’integrazione alla rivista specializzata del settore e-duesse.
"The experience of design", l'evento di presentazione delle novità relative ai prodotti da incasso dei marchi Whirlpool e KitchenAid, che si sta svolgendo in questi giorni a Verona, è stato l'occasione per fare alcuni accenni sull'imminente integrazione tra la multinazionale americana e Indesit Company. Lorenzo Paolini, amministratore delegato e vice presidente South Europe & Mea Area di Whrilpool Emea, ha premesso che in questo momento il condizionale è d'obbligo, “perché solo a marzo verranno comunicati ufficialmente i nomi dei leader e i team dei vari Paesi”. A livello italiano "dovrebbero essere mantenute due reti commerciali distinte per i marchi di Whirlpool e quelli di Indesit Company, e per ciascuna di esse una divisione dedicata al free standing e una al built in" ha spiegato Paolini. "I marchi hanno un diverso posizionamento e ognuno manterrà la propria dignità". Le ottimizzazioni che potranno esserci, dunque, non dovrebbero riguardare i brand "se ciò dovesse comportare la perdita anche di una singola quota di mercato". In questo contesto "l'Italia attualmente rappresenta il più importante Paese europeo per Whirlpool in termini di market share" ha concluso Paolini.
 
(FONTE: E-DUESSE) _Nel link sottostante vai all'articolo
http://www.e-duesse.it/News/Cucine-Built-in/Lorenzo-Paolini-Due-reti-distinte-per-Whirlpool-e-Indesit-Company-184322

domenica 8 febbraio 2015

FISCO SOTTO LA LENTE: ALCUNE NOVITA' DEL 730/2015 - SPARISCE LA DEDUZIONE DELLA QUOTA SSN DELL'RC AUTO

Mentre si attende con ansia l'avvento, tra un paio di mesi della dichiarazione dei redditi precompilata, ecco alcune novità presenti in essa.
CONTRIBUTO SSN RC AUTO:
Non è più possibile dedurre, sia a livello Irpef che Ires e Irap, quindi non solo per le persone fisiche, ma anche per imprese e professionisti, il contributo sanitario obbligatorio (SSN) per l'assistenza erogata nell'ambito del Servizio Sanitario Nazionale, versato con il premio di assicurazione di responsabilità civile per i veicoli (RC auto). A stabilirne l'indeducibilità dal periodo d'imposta 2014 è stato il D.L. n. 102/2013, comma 2-bis- art. 12, quello che regolamentava l'IMU e poi convertito in legge 124/2013. Già la riforma del lavoro (legge 94/2012- art.4), aveva rimodulato la deducibilità delle polizze assicurative, consentendo di scaricare fino allo scorso anno, la sola parte che eccedeva i 40 euro.
DETRAZIONE PREMI ASSICURATIVI:
dal periodo d'imposta 2014 il limite di spesa detraibile dei premi delle assicurazioni vita/infortuni si abbassa ulteriormente e le soglie massime sono:
€ 530 (da € 630 dello scorso anno) per i premi aventi per oggetto il rischio di morte o di invalidità permanente non inferiore al 5 per cento;
€ 1.291 solo per i premi per assicurazioni aventi ad oggetto il "rischio di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana" (Long Term Care), al netto dei premi aventi per oggetto il rischio di morte o di invalidità permanente.
Su tale limite va poi applicata la detrazione del 19%, ottenendo così un importo massimo detraibile pari rispettivamente a: € 100,70 e € 245,32.
DETRAZIONE EROGAZIONI LIBERALI A ONLUS E PARTITI POLITICI:
A partire dall'anno 2014 (effetto nel modello 730/2015) la percentuale di detrazione delle erogazioni liberali di importo non superiore a € 2.065 annui effettuate in favore delle Onlus è aumentata ulteriormente dal 24% al 26% (art. 15 della Legge n. 96/2012). Lo stesso vale per le erogazioni liberali in favore dei partiti politici di importo compreso tra € 30 e € 30.000 annui.


sabato 7 febbraio 2015

POLO MELALBA: NIUOVO ASSETTO PER FEBBRAIO, UN GIORNO IN MENO DI CASSA

Nei giorni scorsi la direzione aziendale, ha comunicato alle RSU degli stabilimenti di Albacina e Melano del polo Melalba una variazione dell'assetto per il mese di febbraio. Infatti i due siti effettueranno un giorno in meno cadauno della cassa integrazione straordinaria precedentemente stabilita. Per cui Melano, si fermerà complessivamente due giornate (il 2 già effettuato e il prossimo 27), mentre Albacina, vedrà lo stop produttivo per otto giornate ( 2-9-16-17-18-19-20-27), contro le nove originariamente preventivate e calendarizzate.
Intanto la scorsa settimana il presidente di Whirlpool Emea, Esther Berrozpe ha visitato insieme ad alcuni membri del suo gruppo dirigente della nuova società, nata dall'acquisizione della Indesit, lo stabilimento di Melano.

giovedì 5 febbraio 2015

WHIRLPOOL CHIUDE IL 2014 A 19,9 MILIARDI DI DOLLARI DI FATTURATO

Whirlpool ha comunicato i risultati relativi all’intero 2014 e all’ultimo trimestre. Il fatturato dell’anno ha raggiunto 19,9 miliardi di dollari (oltre 17,5 miliardi di euro), che corrisponde a una crescita dell’8% rispetto al 2013 escludendo l’impatto dei cambi e dei crediti di imposta brasiliani. Il risultato operativo Gaap è stabile a circa 1,2 miliardi di dollari (oltre 1 miliardo di euro). L’azienda informa che i benefici provenienti dalle acquisizioni (Indesit Company, in Italia, nel 2014 e la maggioranza delle azioni di Hefei Sanyo, in Cina, nel 2013), le maggiori vendite e le costanti iniziative legate alla riduzione dei costi hanno più che compensato l’incremento dei costi delle materie prime e i cambi stranieri.
Per quanto riguarda il quarto trimestre del 2014, il fatturato è stato di 6 miliardi di dollari (quasi 5,3 miliardi di euro) ed è cresciuto del 18% rispetto allo stesso periodo del 2013; l’utile netto Gaap si attesta a 81 milioni di dollari (oltre 71 milioni di euro), contro i 181 milioni di dollari del quarto trimestre del 2013. Le acquisizioni hanno contribuito alle vendite per circa 1 miliardo di dollari (quasi 880 milioni di euro).
A livello geografico, nel quarto trimestre Whirlpool North America ha registrato vendite pari a 2,8 miliardi di dollari (quasi 2,5 miliardi di euro), in crescita di oltre il 4%. Per il 2015 è previsto un incremento degli ordinativi tra il 4 e il 6%. Nella regione Europe, Middle East e Africa il fatturato ha raggiunto 1,7 miliardi di dollari (quasi 1,5 miliardi di euro), contro gli 800 milioni di dollari (quasi 704 milioni di euro) dell’ultimo trimetre del 2013. La crescita dei ricavi è riconducibile per oltre 800 milioni di dollari all’acquisizione di Indesit Company. In questo caso, sottolinea l’azienda, i benefici provenienti dalle acquisizioni, i maggiori volumi e le costanti iniziative legate alla riduzione dei costi hanno più che compensato i cambi e il price/mix sfavorevole. Per il 2015 sono previsti ordinativi stabili o in crescita fino al 2%. L’America Latina ha contribuito con un fatturato di 1,3 miliardi di dollari (quasi 1,15 miliardi di euro), con una crescita di oltre l’1% escludendo l’impatto dei cambi e dei crediti di imposta brasiliani. La regione asiatica è passata da 177 a 282 milioni di dollari (248 milioni di euro) in termini di fatturato. Oltre 160 milioni di questa crescita vengono dall’acquisizione in Cina.
 “Abbiamo registrato un altro anno record in termini di guadagni mentre nel contempo stiamo costruendo una piattaforma eccezionale per una crescita profittevole dal 2015 in poi» ha dichiarato Jeff M. Fettig, chairman and chief executive officer di Whirlpool Corporation.

CONTRATTO DI SOLIDARIETA', PER IL 2015 RITORNA L'INTEGRAZIONE AL 70%

Per tutto il 2015 torna al 70% l’integrazione della retribuzione persa a causa della riduzione di orario legata ai contratti di solidarietà. A riposizionare l’asticella dal 60% allo stesso livello dello scorso anno, sono due emendamenti  del Pd, approvati nei giorni scorsi  al decreto Milleproroghe, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 31 dicembre e approvati,  dalle commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera. I due ritocchi prevedono un tetto di spesa di 50 milioni e danno priorità ai contratti già stipulati nel 2014.
II contratto di solidarietà difensivo, quello di tipo A,  che riguarda le imprese che hanno accesso alla cassa integrazione straordinaria (Cigs), è stato introdotto dal DI 726/1984. Prevede che per le ore non lavorate i dipendenti ricevano un’integrazione economica pari al 60% della prestazione non effettuata. Dal 2009 al 2013, però, l’integrazione è stata elevata all’80%, per poi scendere al 70% nel 2014.1 contratti di tipo B, invece, riguardano le imprese per cui non è prevista la Gig • II contratto di solidarietà di tipo A, che riguarda le imprese che hanno accesso alla cassa integrazione, è stato introdotto dal DI 726/1984. Prevede che per le ore non lavorate i dipendenti ricevano un’integrazione economica pari al 60% della prestazione non effettuata.

domenica 1 febbraio 2015

NUOVI MASSIMALI CIG- MOBILITA'- DISOCCUPAZIONE ASPI E MINI ASPI PER IL 2015

L’INPS comunica gli importi massimi dei trattamenti di integrazione salariale, mobilità, disoccupazione ASpI e mini-ASpI e l’importo dell’assegno per attività socialmente utili, relativi all’anno 2015.
L'INPS con Circolare n.19 del 30 gennaio 2015 riporta la misura, in vigore dal 1° gennaio 2015, degli importi massimi dei trattamenti di integrazione salariale, mobilità, indennità di disoccupazione ASpI e Mini ASpI – al lordo e al netto della riduzione prevista dall’art.26 della legge 28 febbraio 1986, n. 41 e distinti in base alla retribuzione soglia di riferimento – nonché la misura dell’importo mensile dell’assegno per le attività socialmente utili.
Come previsto dalla legge 427/1980, infatti, i cosiddetti “tetti” dei trattamenti di cui sopra sono determinati nella misura del 100% dell’aumento derivante dalla variazione annuale dell’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati, con effetto dal 1° gennaio di ciascun anno.