La
chiamata da parte del vice premier con delega al lavoro e allo sviluppo
economico Luigi Di Maio è arrivata per quello che riguarda la Whirlpool.
Dal Mise
è arrivato il feedback in risposta alla richiesta delle organizzazioni
sindacali Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil e l'incontro si svolgerà il prossimo 3
ottobre a Roma, presso la sede del dicastero stesso.
La
convocazione per conoscere le decisioni che il governo intende assumere sulle
prospettive occupazionali del gruppo e dunque arrivata dopo l'ultimo incontro
che si era tenuto lo scorso 17 Maggio sempre al Ministero, svoltosi con il
vecchio esecutivo governativo, che aveva fissato un primo incontro per il 6
luglio scorso, poi in seguito rinviato al 30 dello stesso mese e poi dopo la pausa,
estiva, mentre nel frattempo, il 27 luglio si era svolto un incontro
conoscitivo tra Di Maio e Castiglioni, alla data sopra citata.
Sul
tavolo la richiesta della proroga degli ammortizzatori sociali a favore dei
lavoratori adeguandoli in questo modo alle esigenze di rilancio del piano
industriale Whirlpool 2015-2018, che pur ottenendo risultati indicativi non è
ancora completato a causa delle difficoltà d’integrazione, scadrà il 31
Dicembre prossimo, per cui i tempi per la decisione del rinnovo gli
ammortizzatori sociali s che sono necessari per sostenerlo sono abbastanza
stretti. Come aveva dichiarato l'Amministratore Delegato di Whirlpool Italia,
Davide Castiglioni lo scorso maggio al Ministero, non esiste un piano b ma
appare chiaro che per l'implementazione del nuovo Italy Master Plan 2018-2021 e
i relativi investimenti, si rende assolutamente necessario il rinnovo degli
ammortizzatori sociali, che come detto scadranno a fine dicembre 2018. Gli
esuberi strutturali previsti dall'accordo 2015 per il plant di Melano, che è l'unico hub europeo-mediterraneo per la produzione di piani cottura, sono, di
fatto, stati assorbiti, e i 45 prospettati a maggio dal management di
Whirlpool, sono il frutto delle difficoltà riscontrate sul mercato Emea in
termini di vendite in questi anni e questo appare la pietra angolare per il
rilancio dell'azienda del bianco, da traguardare grazie ad un rinnovato assetto
industriale, a una solida strategia commerciale e d’investimenti. Nell'area
Fabriano ricordiamo che l'azienda aveva prospettato lo scorso maggio 115
esuberi complessivi, oltre ai 45 dei blue collars, ossia tra gli operai, anche
i 75 tra i white collars, ossia gli impiegati, per i quali scadrà a dicembre il
contratto di solidarietà difensiva.
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