Il 30 giugno 2024 scade il Ccnl Federmeccanica–Assistal firmato unitariamente da Fim, Fiom e Uilm il 5 febbraio 2021. La piattaforma che riporta le richieste di Fim, Fiom e Uilm per il rinnovo contrattuale, approvata da parte degli Organismi dirigenti e dell’«Assemblea dei 500» svoltasi a Roma, saranno illustrate nelle assemblee ai lavoratori e alle lavoratrici e sottoposte al loro giudizio, con il referndum dell'9 e 10 aprile.
Il rinnovo contrattuale riguarda – secondo i più recenti dati dell’Inps – più di 1,5 milioni di lavoratori e di lavoratrici in 30 mila aziende che nel 2022 hanno prodotto l’8% del Pil italiano, rappresentano il 6,2% dell’occupazione e il 45% delle esportazioni del nostro Paese, mentre se si fa riferimento al solo settore manifatturiero, la metalmeccanica rappresenta quasi il 50% del valore aggiunto e il 44% dell’occupazione industriale. Il 30 giugno 2024 scade il Ccnl Federmeccanica–Assistal firmato unitariamente da Fim, Fiom e Uilm il 5 febbraio 2021.
La piattaforma, contiene le richieste di Fim, Fiom e Uilm per il rinnovo contrattuale che dopo l’approvazione da parte degli Organismi dirigenti e dell’«Assemblea dei 500» svoltasi a Roma, saranno illustrate nelle assemblee ai lavoratori e alle lavoratrici e sottoposte al loro giudizio, l’8 e 10 aprile sarà sottoposta al referendum dei lavoratori. Successivamente sarà presentata a Federmeccanica e Assistal.
Si tratta di una piattaforma che intende rappresentare le esigenze del lavoro metalmeccanico e fornire risposte adeguate per rimettere al centro il lavoro industriale e investire nelle nuove generazioni e consta di 11 capitoli, dal welfare integrativo alla formazione. Tra le richieste quella di innalzare a 250 euro (da 200 euro) i flexible benefit esentasse e di ridurre fino a 35 ore il lavoro settimanale. I metalmeccanici, chiedono unitariamente un aumento medio dello stipendio, per il triennio 2024-2027, di 280 euro sul trattamento economico minimo del livello C3 del nuovo inquadramento contrattuale (ex-5°cat).
Il rinnovo contrattuale riguarda – secondo i più recenti dati dell’Inps – più di 1,5 milioni di lavoratori e di lavoratrici in 30 mila aziende che nel 2022 hanno prodotto l’8% del Pil italiano, rappresentano il 6,2% dell’occupazione e il 45% delle esportazioni del nostro Paese, mentre se si fa riferimento al solo settore manifatturiero, la metalmeccanica rappresenta quasi il 50% del valore aggiunto e il 44% dell’occupazione industriale.
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