venerdì 19 gennaio 2018

ALBACINA, CEDUTA A ARISTON THERMO E REINDUSTRIALIZZATA. DA MERLONI A MERLONI.

(Albacina agli albori)
Lo stabilimento di Albacina, che sotto la gestione della famiglia Merloni divenne il simbolo prima della nascita del colosso Merloni Elettrodomestici e poi del boom dell’Indesit Company è vicino a una riconversione industriale completa. Infatti, grazie all'accordo tra Ariston Thermo, gruppo globale tra i leader nel settore del comfort termico, e Whirlpool, per la reindustrializzazione dello storico polo del comparto degli elettrodomestici, Ariston Thermo realizzerà presso il sito un centro di competenza per la progettazione e produzione di tecnologie rinnovabili avanzate per il comfort termico. Albacina ospiterà le attività progettuali, di laboratorio e produttive relative a questi nuovi prodotti. Il nuovo centro sarà inoltre dotato delle metodologie produttive più innovative del Gruppo, con particolare attenzione ai temi della sicurezza, della gestione del flusso produttivo e della minimizzazione di sprechi e perdite, incentrate sulla metodologia WCM (World Class Manufacturing). Per il sito di Albacina, dove la produzione è terminata a luglio 2016, e dove è ora presente il mercatino per i dipendenti, e dove hanno lavorato in questi mesi solo gli addetti delle gigantesche presse, il cui spostamento nel plant di Melano, sta quasi per essere ultimato, a luglio del 2017 si era profilato un futuro legato all'industria delle costruzioni, grazie all'interesse del gruppo Marella, specializzata nella produzione di prefabbricati in calcestruzzo, destinati all'edilizia civile e cimiteriale. Ma ai colloqui esplorativi di allora, anche con le istituzioni, non fu dato più seguito. Un impegno quello della reindustrializzazione di Albacina non previsto esplicitamente nell'Italy Master Plan siglato a luglio 2015, ma che comunque creerà una cinquantina di posti di lavoro nell'azienda, di Francesco Merloni e di cui il figlio Paolo è il presidente, ormai rimasta dopo l'acquisizione di Indesit da parte di Whirlpool la più grande delle Marche a proprietà italiana e che è in forte e indiscutibile ascesa. Dunque un epilogo da libro cuore, quello che forse tutti i fabrianesi ma anche i "merloniani" in cuor loro si auspicavano. Ma in un’economia spietata come quella di oggi, forse una pagina di romanticismo, in grado di far rivivere gli amarcord dei tempi che furono, non guasta, anche se poi a conti fatti contano magari i posti di lavoro che questa iniziativa industriale sarà in grado di creare,in un territorio come quella di Fabriano, profondamente ferito dai morsi della crisi, che sembra non avere fine e colpire anche altri settori, come l'ultima vicenda delle Cartiere Miliani, venduta dagli attuali proprietari Fedrigoni al fondo americano Bain Capital. (S.B.)

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