Cominciano domani alle ore 11,00 a Roma presso la sede di Confindustria le 72 ore che probabilmente segneranno la storia di questo rinnovo del contratto dei metalmeccanici, scaduto il 31 dicembre 2015 e il cui negoziato per il rinnovo è arrivato ormai a dodici mesi.
Nelle tre riunioni in plenaria fissate per il 23-24-25 novembre, dopo le intese ed i testi scritti nelle riunioni tecniche, su materie come ambiente e sicurezza, previdenza complementare, sicurezza integrativa, si affronteranno altri punti importanti che spaziano dall'inquadramento professionale agli appalti, dalle trasferte all'orario di lavoro, ma soprattutto dal recepimento del testo unico sulla rappresentanza, al nodo più scottante, ossia quello del salario. I sindacati chiedono a Federmeccanica di poter recuperare il 100%dell'inflazione. La federazione delle aziende metalmeccaniche ha ribadito che la posizione è quella del 28 settembre.
Il numero uno della Fim-Cisl, Marco Bentivogli, ha ricordato che ci sono stati passi avanti su diversi temi. Per esempio, sul capitolo salute e sicurezza "abbiamo raccolto la migliore esperienza contrattuale e aziendale di condivisione dei percorsi, sia in termini di prevenzione che dopo che si verificano gli incidenti sul lavoro. Abbiamo confermato la tre giorni di incontri per tentare un affondo su tutti i temi, compreso il salario". Bentivogli ha ribadito che restano dei nodi ancora da risolvere, partendo proprio dal salario. Ma anche sull'inquadramento professionale resta da fare un po' di strada. Sulla stessa diffusione del secondo livello di contrattazione bisogna ancora trovare delle soluzioni. "Resta dunque un ultimo blocco da risolvere - ha concluso Bentivogli - sul salario la premessa è che ci debba essere il recupero del 100% dell'inflazione, perché già è bassa e dunque non è possibile non darla tutta".
Tre giorni che potrebbero segnare in maniera definitiva il destino del contratto dei metalmeccanici, che vede coinvolti circa un milione e mezzo di lavoratori. L'altra cosa importante, se si giungesse all'intesa, in ottica sindacale sarebbe la ritrovata unità di Fim, Fiom e Uilm. Un esito non proprio scontato negli ultimi quindici anni visto che solo nel 2006 e nel 2008 i contratti sono stati chiusi con la firma di tutti e tre gli attori sindacali sindacali.
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