giovedì 13 febbraio 2020

AMMORTIZZATORI SOCIALI INPS, NUOVI MASSIMALI 2020


L’INPS con la circolare n.20 del 10 febbraio ha stabilito  gli importi massimi dei trattamenti di integrazione salariale per il 2020. La circolare dell’INPS arriva considerando che dal 2016 è stabilito che dal 1°gennaio di ogni anno gli importi dell’assegno ordinario e dell’assegno emergenziale del Fondo di Credito, e anche la retribuzione di riferimento comprese le mensilità aggiuntive, vengono aumentate sulla base della variazione annuale dell’indice Istat dei prezzi di consumo per le famiglie di impiegati e operai, come avviene nel caso della rivalutazione delle pensioni. Dato che questa volta l'indice ha registrato un incremento dello 0,5% i valori sono stati rivisti al rialzo. A seguito del predetto incremento l'importo della cassa integrazione guadagni, che poi valgono anche per i contratti di solidarietà nel 2020 raggiunge quota 1.129,66 euro per retribuzioni superiori a 2.159,48 euro, mentre per salari inferiori alla predetta cifra l'importo sarà di 939,89 euro. I valori tengono conto della riduzione prevista dall'articolo 26 della legge 41/1986 pari al 5,84%. Nella determinazione del valore orario mensile, che può differire di mese in mese, ba inoltre tenuto conto delle ore lavorabili mensili.

Per la Naspi, il sussidio contro la disoccupazione involontaria introdotto dal Jobs Act a partire dal 1° maggio 2015 l'importo massimo erogabile sale a 1.335,40 euro. L’ammontare della Naspi si ottiene sommando gli imponibili previdenziali degli ultimi 4 anni, dividendo il risultato per le settimane di contribuzione e moltiplicando il tutto per 4,33. Nel 2020, poi, se l’importo che si ottiene è pari o inferiore a 1.227,55 euro (cd. importo soglia), l’indennità sarà il 75% di questo importo; se è superiore si aggiunge anche il 25% della differenza tra 1.227,55 e il massimale di 1.335,40 euro. Resta inteso che la Naspi diminuisce del 3% al mese a decorrere dal primo giorno del quarto mese di fruizione. 

(FONTE:INPS)

mercoledì 12 febbraio 2020

FONDO COMETA: VALORI QUOTA MESE DI GENNAIO 2020


Continua anche in questo avvio di 2020, il trend positivo di Cometa. Infatti ad un 2019 chiuso tutto in positivo, il mese di gennaio vede tutti i comparti, tranne Sicurezza 2015 in terreno positivo, con un incremento del valore della quota, rispetto al closing di dicembre 2019. (s.b.)

sabato 1 febbraio 2020

VERTENZA WHIRLPOOL - AL VERTICE DELLA TENSIONE

Sembrava, o meglio si sperava di essere giunti all’ultimo miglio di una maratona estenuante e dura e dopo otto mesi e otto incontri ufficiali e altri tecnici, riuscire a trovare un senso compiuto alla vertenza Whirlpool, il cui epicentro sono le sorti future dello stabilimento campano di Napoli, che produce come noto lavatrici. La presenza dei segretari nazionali di Fim, Fiom e Uilm, Bentivogli, Re David e Palombella era sintomatica della feralità del momento. E invece l’incontro si è rivelato essere un’altra tappa di questa via crucis piena di spine. Due opzioni alla vigilia, due mantra per le controparti, quell’industriale sostenuta dal sindacato, ossia la continuità produttiva delle lavatrici sotto la bandiera Whirlpool e quella dell’azienda declinata purtroppo in maniera chiara da sempre, sin dal lontano 31 maggio e già da allora sembrata non negoziabile, del disimpegno dal sito mediante la cessione a un soggetto terzo, Prs, poiché la sua attività non è più sostenibile economicamente e lo stabilimento campano perde 20 milioni l’anno. Soluzione mai fino in fondo convincente per i lavoratori e le organizzazioni sindacali.
Whirlpool, per bocca di La Morgia, amministratore delegato del gruppo per la penisola ha confermato che l’Italia resta strategica per il gruppo, con 5 mila dipendenti in tutto il Paese, dismetterà la produzione di lavatrici di alta gamma del sito di Napoli il 31 ottobre prossimo, invece del preannunciato 31 marzo. Sette mesi di tempo che i sindacati ottengono al tavolo di confronto anche grazie a una linea dura loro e dello stesso ministro dello Sviluppo Stefano Patuanelli che sospende il confronto accusando i vertici della multinazionale di comportamenti "inaccettabili" anche se sarà lo stesso ministro a spiegare poi ai sindacati la necessità di una mediazione e il limite stesso all’azione di governo: "Se un’azienda decide di non continuare la produzione per insostenibilità economica non esistono attualmente strumenti normativi coercitivi che possano impedirle di chiudere un’attività", dice in maniera accalorata a Fim Fiom Uilm e Uglm.
Nella gestione confusa del dossier Whirlpool da parte del Ministero dello sviluppo economico, Il governo alla ricerca di soluzioni alternative ha dato mandato a Invitalia di verificare l’effettiva insostenibilità delle lavatrici a Napoli, mediante l’accesso ai dati aziendali. In seguito individuare soluzioni industriali alternative al disimpegno dichiarato dal plant campano, che consentano di rilanciare il sito e portare appunto, entro luglio, alla presentazione da parte di un nuovo soggetto industriale di un nuovo piano sostenibile nel lungo periodo con cui salvaguardare il know how e le capacita professionali dei lavoratori. La ricerca sarà rivolta ad aziende e gruppi sia nazionali sia internazionali, non necessariamente attivi nel settore dell’elettrodomestico.
Ma che la tensione e la rabbia tra i lavoratori sia arrivata comprensibilmente a un punto di guardia, lo dimostra anche la reazione al termine dell’incontro quando un piccolo gruppo di operai Whirlpool ha aggredito i segretari di Fim Fiom e Uilm.
"Per noi l’azienda ha sbagliato strategia industriale, prodotti e investimenti. Ha confermato che questi errori porteranno ingiustamente al ridimensionamento del Gruppo. Entro metà febbraio bisogna riaprire il confronto ma su basi nuove e utili ad assicurare un ripensamento di Whirlpool sugli errori che sta facendo nel nostro paese. Servono garanzie per Napoli e per tutto il Gruppo – dice la Fim-Cisl ”.

Fiom, Fim e Uilm hanno intanto dichiarano 16 ore di sciopero per tutto il Gruppo Whirlpool, le prime 8 ore con articolazione territoriale con presidi davanti agli stabilimenti, le altre 8 in occasione della mobilitazione nazionale che verrà definita nelle prossime settimane.