La vertenza Whirlpool è tutt'altro che risolta. Questo in poche parole il racconto del quarto incontro sulla vicenda, il terzo in sede ministeriale, dopo quello in sede sindacale dello scorso 31 maggio, in cui la multinazionale, aveva annunciato, davanti alle rappresentanze sindacali di volersi disimpegnare dal sito di Napoli. Un incontro al quale ha partecipato anche il presidente Emea (Europa e mediterraneo del gruppo americano) Gilles Morel, che ha confermato che Whirlpool: «non si disimpegna da Napoli, sul cui stabilimento vuole lavorare insieme alle parti per garantire occupazione duratura». Morel ha chiesto al ministero dello Sviluppo economico di aprire un tavolo tecnico per discutere della continuità produttiva di Napoli. Inoltre ha detto Morel, il gruppo ha riconfermato oggi anche le linee guida strategiche del Piano Industriale firmato lo scorso 25 ottobre e il previsto trasferimento della produzione di lavatrici e lavasciuga da incasso dalla Polonia a Comunanza, grazie al quale il sito beneficerà di un incremento dei volumi che porterà la produzione totale a oltre 800 mila unità'. L'azienda ha voluto confermare anche i piani industriali previsti anche per i siti di Cassinetta di Biandronno, Melano e Siena.
Quale sarà il futuro del sito campano, lo stabilirà il tavolo tecnico, la cui apertura non è stata ad ora fissata e la cui funzione, sarà quella di cercare soluzioni con cui rendere possibili il contenimento delle corpose perdite dichiarate dal gruppo per il sito di Napoli, il tutto nel contesto di un 2019 che sta registrando una ulteriore flessione del 55% dell’export di lavatrici verso gli Usa, unitamente all'India che hanno imposto i dazi doganali, oltre alla crisi economica dell'Argentina, altro mercato di sbocco. I tre fattori, macroeconomici globali della "tempesta perfetta", come l'ha definita l'ad di Whirlpool Italia, Luigi La Morgia, che hanno ulteriormente gravato, insieme alla feroce aggressività dei competitor asiatici, sulla redditività del sito. E se il ministro Di Maio, promette di avere gli strumenti atti a compensare le perdite, sul fronte Fim-Cisl, come dice Alessandra Damiani:"Noi ci siamo,riteniamo che sul sito di Napoli serve innanzitutto chiarezza sul piano industriale e sulla missione produttiva come avevamo sottoscritto nel piano industriale di rilancio del sito. Il Governo in questo senso deve farsi garante e fare la sua parte, non si può continuare a perdere tempo nella ricerca di soluzioni che alla fine rischiano solo di scaricare la responsabilità della gestione su altri. Serve una soluzione certa e che dia futuro ai lavoratori subito. Al momento non è affatto chiaro se lo stop al disimpegno di Whirlpool da Napoli, corrisponda a mantenere proprietà e prodotti del sito".