L'inflazione nel 2017 rialza la testa e a beneficiarne sono anche gli importi degli ammortizzatori sociali (Cig, Naspi) dopo che per un paio di anni erano rimasti al palo a causa della "deflazione", ossia l'inflazione negativa. Lo certifica l'Inps nella Circolare numero 19/2018, pubblicata nei giorni scorsi. Ogni anno gli importi delle suddette prestazioni devono essere rivalutati in base all'andamento dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per famiglie di operai ed impiegati; dato che questa volta l'indice ha registrato un incremento dell'1,1% i valori sono stati rivisti al rialzo.
A seguito del predetto incremento l'importo della cassa integrazione guadagni nel 2018 raggiunge quota 1.111,80 euro per retribuzioni superiori a 2.125,36 euro, mentre per salari inferiori a 2.125,36 euro l'importo sarà di 925,03 euro. I valori tengono conto della riduzione contributiva prevista dall'articolo 26 della legge 41/1986 pari al 5,84%.
Per la Naspi, il sussidio contro la disoccupazione involontaria introdotto dal Jobs Act a partire dal 1° maggio 2015 l'importo massimo erogabile sale a 1.314,3 euro dai 1300 euro precedenti. L’ammontare della Naspi si ottiene sommando gli imponibili previdenziali degli ultimi 4 anni, dividendo il risultato per le settimane di contribuzione e moltiplicando il tutto per 4,33. Nel 2018, poi, se l’importo che si ottiene è pari o inferiore a 1.208,15 euro (cd. importo soglia), l’indennità sarà il 75% di questo importo; se è superiore si aggiunge anche il 25% della differenza tra il 1.208 e il massimale di 1.314 euro. Inoltre come noto, la Naspi diminuisce del 3% al mese a decorrere dal primo giorno del quarto mese di fruizione.(s.b.)
Nessun commento:
Posta un commento