sabato 15 aprile 2023

PREVIDENZA COMPLEMENTARE, CHE COSA E' IL TASSO DI SOSTITUZIONE? MOLTI LO IGNORANO MA SAREBBE BENE CONOSCERLO...


Che cos'è il tasso di sostituzione? È il rapporto percentuale fa la prima mensilità della pensione e l'ultimo stipendio percepito immediatamente precedentemente il pensionamento. Mentre il dibattito politico sindacale verte sulla determinazione dei requisiti pensionistici per l'uscita dei lavoratori occorrerebbe accompagnare questo da una discussione su quanto percepirà il lavoratore a titolo di pensione. Infatti il tasso di sostituzione crollerà progressivamente a partire dal 2025 sia per lavoratori dipendenti, che misura maggiore per gli autonomi, arrivando negli anni a meno del 50%.
Ciò comporterà in soldoni per i lavoratori la percezione di un reddito da pensione pari a circa la metà o poco più del loro reddito da lavoro. Ne deriva conseguentemente la constatazione che anche il potere d'acquisto dei lavoratori una volta passati in quiescenza crollerà vertiginosamente. Non è difficile quindi prevedere l'impatto sociale che tutto ciò determinerà nel prossimo futuro. Ecco quindi l'importanza di aderire a un fondo pensione, il secondo pilastro in grado di supportare il pilastro pubblico della pensione pagata dall'INPS. 
Appare chiaro quindi che solo la pensione pubblica non basta più. Sarà per la demografia, per la finanza pubblica, per l'evoluzione anagrafica, per la discontinuità occupazionale, ma una cosa è chiara: le pensioni non saranno più come una volta. E non si tratta solo di una di quella affermazione generiche, come quelle che sentivamo dire dai nostri genitori e che oggi noi ripetiamo i nostri figli: il mondo non è più lo stesso. È drammaticamente vero, sul fronte della previdenza nulla sarà come prima. Se pensiamo infatti che l'età media supera abbondantemente gli 80  anni, se si presupponesse interrompere la carriera lavorativa a 60 anni, vorrebbe dire che quasi per un terzo dell'esistenza noi dovremo vivere con quello che abbiamo messo da parte, il famoso salvadanaio previdenziale, che ormai assomiglia più sempre di più al modello contributivo. Come detto quindi la previdenza in Italia dovrà tenere sempre più in conto una integrazione privata, rispetto agli obblighi e alla prestazione della pensione pubblica. L'importante quindi,  sarà predisporre un efficace stampella all'assegno della previdenza pubblica che sarà sempre più magro. 
Morale della favola: chi non si prepara, rischia di scivolare in uno spiacevole precipizio, che da un giorno all'altro, all'arrivo della prima pensione, abbatterà le entrate mensili di una misura variabile tra il 35 e il 65%. Un calo abbastanza drastico da compromettere in molti casi la capacità di mantenere uno stile di vita analogo a quello sperimentato fino a quel momento.

Nessun commento:

Posta un commento