sabato 29 aprile 2023

PRIMO TRIMESTRE 2023 SPRINT PER COMETA

Nel primo trimestre del 2023 i fondi complementari tornano a vincere il derby delle pensioni con il TFR, benchmark e pesante onnipresente pietra di paragone. Dopo un 2022 nel quale la liquidazione lasciata in azienda si era rivalutata, quasi del 10%, per la precisione del 9,97% lordo (8,2% netto) a causa dell'elevata inflazione, mentre la previdenza complementare aveva perso pesantemente, facendo registrare performance negative, decisamente peggiore anno della loro storia. I comparti erano tutti con il segno negativo, anche quelli garantiti, che dovrebbero proteggere il capitale. 

L' impennata del caro vita, ha esaltato la rivalutazione come detto del TFR che si è preso una bella rivincita sui fondi pensione, dopo magre figure, quasi continuative negli ultimi 20 anni. 

A marzo l'indice dei prezzi al consumo, che si utilizza per la rivalutazione del trattamento di fine rapporto, è stato inferiore a quello di dicembre 2022, evento raro che si riverbera anche sulla rivalutazione del trattamento di fine rapporto. Questo evento ha visto il TFR rivalutarsi solo con il tasso fisso pari allo 0,375 %. La rivalutazione, in base all'articolo 2120 del codice civile, prevede che alla fine di ogni anno la quota di TFR accantonata in azienda deve essere incrementata in maniera composta, ossia mediante l'applicazione di un tasso costituito dal 1,5% in misura fissa e del 75 % dell'aumento dell'indice dei prezzi al consumo secondo quanto accertato dall'Istat rispetto al mese di dicembre dell'anno precedente. Essendo quindi l'indice Istat per marzo 2023, pari a 118 inferiore come detto a dicembre 2022 la differenza in percentuale di marzo 2023 rispetto a dicembre 2022 su cui si calcola il 75 % è pari a zero. Per cui il 75 % è zero. Resta invece il tasso fisso del 1,5 % su base annua che a marzo è pari per tre mensilità allo 0,375 % che costituisce il tasso di rivalutazione del TFR nel primo trimestre del 2023. Un'inflazione frenata anche per la gelata monetaria delle banche centrali, con la raffica di rialzi dei tassi in funzione proprio antinflattiva, ed anche per il ribasso dei prezzi dell'energia.

E i cinque comparti di Cometa hanno fatto registrare quindi: Monetario Plus: +0,59 %; Tfr Silente: +1,73 %; Sicurezza 2020: +1,89 %; Reddito: +2,05 % , Crescita: +3,43 %.

L'avvio del 2023, fa ben sperare dopo l'anno orribile del 2022, speriamo irripetibile per la previdenza complementare. (s.b.)


sabato 15 aprile 2023

PREVIDENZA COMPLEMENTARE, CHE COSA E' IL TASSO DI SOSTITUZIONE? MOLTI LO IGNORANO MA SAREBBE BENE CONOSCERLO...


Che cos'è il tasso di sostituzione? È il rapporto percentuale fa la prima mensilità della pensione e l'ultimo stipendio percepito immediatamente precedentemente il pensionamento. Mentre il dibattito politico sindacale verte sulla determinazione dei requisiti pensionistici per l'uscita dei lavoratori occorrerebbe accompagnare questo da una discussione su quanto percepirà il lavoratore a titolo di pensione. Infatti il tasso di sostituzione crollerà progressivamente a partire dal 2025 sia per lavoratori dipendenti, che misura maggiore per gli autonomi, arrivando negli anni a meno del 50%.
Ciò comporterà in soldoni per i lavoratori la percezione di un reddito da pensione pari a circa la metà o poco più del loro reddito da lavoro. Ne deriva conseguentemente la constatazione che anche il potere d'acquisto dei lavoratori una volta passati in quiescenza crollerà vertiginosamente. Non è difficile quindi prevedere l'impatto sociale che tutto ciò determinerà nel prossimo futuro. Ecco quindi l'importanza di aderire a un fondo pensione, il secondo pilastro in grado di supportare il pilastro pubblico della pensione pagata dall'INPS. 
Appare chiaro quindi che solo la pensione pubblica non basta più. Sarà per la demografia, per la finanza pubblica, per l'evoluzione anagrafica, per la discontinuità occupazionale, ma una cosa è chiara: le pensioni non saranno più come una volta. E non si tratta solo di una di quella affermazione generiche, come quelle che sentivamo dire dai nostri genitori e che oggi noi ripetiamo i nostri figli: il mondo non è più lo stesso. È drammaticamente vero, sul fronte della previdenza nulla sarà come prima. Se pensiamo infatti che l'età media supera abbondantemente gli 80  anni, se si presupponesse interrompere la carriera lavorativa a 60 anni, vorrebbe dire che quasi per un terzo dell'esistenza noi dovremo vivere con quello che abbiamo messo da parte, il famoso salvadanaio previdenziale, che ormai assomiglia più sempre di più al modello contributivo. Come detto quindi la previdenza in Italia dovrà tenere sempre più in conto una integrazione privata, rispetto agli obblighi e alla prestazione della pensione pubblica. L'importante quindi,  sarà predisporre un efficace stampella all'assegno della previdenza pubblica che sarà sempre più magro. 
Morale della favola: chi non si prepara, rischia di scivolare in uno spiacevole precipizio, che da un giorno all'altro, all'arrivo della prima pensione, abbatterà le entrate mensili di una misura variabile tra il 35 e il 65%. Un calo abbastanza drastico da compromettere in molti casi la capacità di mantenere uno stile di vita analogo a quello sperimentato fino a quel momento.

giovedì 13 aprile 2023

FONDO COMETA: VALORE QUOTA MESE DI MARZO 2023


Scatto in avanti a marzo per il fondo Cometa. Gli aderenti ai comparti del fondo di previdenza dei metalmeccanici italiani, incassano infatti le ottime performance che fanno recuperare parecchio terreno rispetto alla chiusura di dicembre 2022. Un mese di marzo eppure complicato, a causa degli spaventi subiti dalle borse a causa del crollo prima di Silicon Valley Bank e la questione relativa al caso Credit Suisse successivamente, che avevano creato momenti di grande tensione sui mercati, che avevano risposto con decisione recuperando le perdite, eventi avvenuti nella metà del mese. (s.b.)

domenica 9 aprile 2023

ISEE CORRENTE, COME FUNZIONA


L'ISEE corrente permette di aggiornare il valore ISEE dei cittadini per i quali è peggiorata la situazione lavorativa o economica rispetto a quella di due anni prima, riferimento per l'Isee ordinario.

Per accedere all’ISEE Corrente deve essersi verificata

- una variazione dell’attività di lavoro autonomo o dipendente (o di trattamenti assistenziali, previdenziali o indennitari, anche esenti IRPEF),

- in alternativa una variazione del reddito complessivo del nucleo familiare superiore al 25%


una diminuzione del patrimonio mobiliare - immobiliare del nucelo familiare (cioè conti correnti, case ecc) di oltre il 20%, tra quanto posseduto al 31 dicembre dell'anno precedente e quanto indicato nell'isee ordinario (2 anni prima).

L’ISEE Corrente pertanto si può ottenere sia per una perdita dell’attività lavorativa e/o reddituale sia per una perdita del patrimonio. In caso di riduzione dell’attività lavorativa e perdita patrimoniale, nell’ISEE corrente potranno essere inserite entrambe al fine di ottenere un ISEE corrente che evidenzi il disagio rispetto alle variabili economiche dei due anni precedenti inserite sulla DSU ordinaria (ISEE ordinario).

Scadenze:

In caso di perdita di attività di lavoro e/o reddito l'Isee corrente può essere presentato dal 1 gennaio di ogni anno, dopo aver eleborato la DSU ordinaria, e ha validità di 6 mesi dalla data di sottoscrizione. Se in presenza di ISEE corrente valido, un componente trova nuova occupazione e/o fruisce di nuovi trattamenti previdenziali, assistenziali e indennitari non rientranti nel reddito complessivo ai fine IRPEF, è necessario presentare nuovo ISEE corrente entro due mesi dall’inizio della variazione.

In caso di perdita del patrimonio l'isee corrente può essere presentato dal 1 aprile di ogni anno e ha validità fino al 31 dicembre dell'anno di sottoscrizione.

Se l'isee corrente presenta sia la perdita di attività di lavoro e/o reddito che perdita del patrimonio portà essere presentato dal 1 aprile e la scadenza sarà il 31 dicembre.

Per elaborare l'Isee Corrente servono questi documenti:

-  l'ISEE ordinario

-  certificazione attestante la variazione della condizione lavorativa (lettera di licenziamento, chiusura partita IVA ecc.) o la variazione del trattamento (comunicazione con data e tipo di variazione)

-  indicazione di quanto percepito nei 12 mesi precedenti alla presentazione dell’isee corrente (buste paga, certificazione lavoro autonomo) compresi i trattamenti assistenziali previdenziali e indennitari a qualunque titolo, percepiti da amministrazioni pubbliche, incluse le carte di debito assistenziali (es: Bonus percepiti, Reddito di cittadinanza, Assegni Familiari etc)

- per la perdita del patrimonio (mobiliare e immobiliare) occorre produrre al documentazione del patrimonio riferita al 31 dicembre dell'anno precedente, per i conti correnti deve essere comunicato saldo e giacenza media.

(FONTE: CAFCISL.IT)